venerdì 25 gennaio 2008

CAUSE E RESPONSABILITA’ GENERALI NON SOLO SPECIFICHE !

Per noi non si tratta solo di ricercare le cause specifiche degli incidenti che accadono sempre più spesso, e che per noi sono omicidi o tentati omicidi sull’altare del profitto dei padroni e dei loro servi.

Si tratta di individuare e lottare anche contro le cause generali, in termini di massa e di partecipazione dei lavoratori, che uniti possono essere una forza enorme, contro la quale si muovono in ogni modo i “poteri forti”. Basta quindi con lo svolgimento dei lavori a rischio. MA minimo salariale generale alla categoria più bassa di ogni contratto, di 1.500 euro al mese per 35 ore a settimana. MA basta anche con gli straordinari, e lotta generale contro la precarietà, forse la prima causa delle morti sul lavoro, fatta a legge dei potenti dalla legge Treu in poi.

18 dicembre: in un cantiere dell’Iccem all’Arsenale di Venezia ci lascia la vita per la caduta di una pila di travi da un’altezza di sei metri, durante operazioni con muletto e pala meccanica, Marcello Michielon di 55 anni.

1 gennaio a Follina Giampietro De Conto di 50 anni, cade tra gli ingranaggi di una impastatrice agricola alla Corazzin.

14 gennaio Centro Intermodale Adriatico. Una manovra con doppio muletto, di ben 7 lunghe e pesanti barre metalliche, porta quasi alla morte di un operaio, Claudio Favaretto.

17 gennaio in una stiva priva di ossigeno e piena di soia, in una nave panamense al Porto di Marghera, due operai Paolo Ferrara di Brugine dipendente di una impresa e Denis Zanon di Mestre della Nuova Compagnia Lavoratori Portuali, muoiono asfissiati. Un operaio accorso deve tornare indietro per la mancanza di ossigeno nella bombola.

21 gennaio, ancora al Porto, una nave carica di container sfonda la banchina ed un portuale finisce in mare mentre era addetto ad operazioni di pulizia automatizzata.

22 gennaio, in un ex reparto Syndial un contenitore di grandi dimensioni di acido solforico, non ancora bonificato, ha avuto uno sbocco, ed un operaio di 25 anni della Idromacchine, Marco Bologna di Cavarzere, ha ricevuto ustioni di 2° e 3° grado anche al volto.

In questa situazione i portuali hanno dichiarato delegittimato il presidente dell’autorita’ portuale. Per noi hanno perso ogni legittimita’ anche il presidente di confindustria che dice che non servono leggi nuove basta applicare le vecchie (ed i cui associati non le applicano), e tutti i politici che individuano nella “portualita’” l’alternativa, la nuova dimensione (di schiavitu’ secondo noi) entro cui trasportare la classe operaia chimica ed i disoccupati prima impegnati a Marghera !

BASTA MORTE SUL LAVORO

E’ NATA LA RETE NAZIONALE PER LA SICUREZZA SUI POSTI DI LAVORO, CHE PROPONE UNA SERIE DI INIZIATIVE AL MOVIMENTO OPERAIO, AI DELEGATI RSU ED RLS, A TUTTI I LAVORATORI E LE LAVORATRICI. COMPAGNI, DELEGATI RSU, LAVORATORI. Il 26 ottobre si è svolta a Roma l’Assemblea Nazionale per la sicurezza sui posti di lavoro. Promossa da SLAI Cobas per il sindacato di classe, dalla Associazione 12 Giugno dei Familiari delle Vittime del Lavoro dell’ILVA di Taranto, dall’Assemblea Lavoratori Autoconvocati, dal Comitato 5 aprile di Roma, dal Sindacato Lavoratori in Lotta di Napoli, cui hanno partecipato numerosi operai, strutture sindacali di classe e di base, provenienti da tutta Italia. È poi stata avviata la mail-list nazionale allo scopo di permettere un coordinamento delle iniziative a livello nazionale senza alcun settarismo e con delle discriminanti di classe evidenti a tutti i lavoratori allo scopo comune di combattere contro la situazione intollerabile, di cui la strage di Torino è solo l’ultimo e più grave esempio, di incidenti spesso mortali sul lavoro, le cui responsabilità vertono sul padronato e sulla concertazione e monetizzazione del rischio sulla salute e la vita dei lavoratori. Il 12 gennaio si è ancora tenuta a Roma. La prima proposta che è emersa è di costruire insieme una serie di iniziative, una specie di carovana operaia e proletaria, di denuncia e di mobilitazione contro la intollerabile situazione attuale, di cui i giornali iniziano parzialmente a dare conto ogni giorno.Facciamo appello a partecipare il più possibile, lasciando da parte divisioni esistenti e paure e timori reciproci nel movimento operaio, allo sciopero generale provinciale del 28 gennaio, e facciamo appello a che sia di 24 ore e non di sole 4 ore diveramente articolate.

BASTA MORTE SUL LAVORO rete nazionale - Aderisce SLAI Cobas per il sindacato di classe – province di Venezia e Padova - Per contatti ed info: locale 334-3657064 nazionale 347-1102638 Email: bastamortesullavoro@libero.it mailing list: bastamortesullavoro@domeus.it

http://www.slaicobasmarghera.org info@slaicobasmarghera.org - fip Via Pascoli 5 MIRA VE

lunedì 21 gennaio 2008

IGNOBILE E VILE AFFRONTO DAVANTI L'ISTITUTO TUMORI DI MILANO

IGNOBILE E VILE AFFRONTO DAVANTI L'ISTITUTO TUMORI DI MILANO

Lo Slai COBAS per il sindacato di classe presente in Istituto e che tra le tante lotte si batte per la salute e sicurezza sui posti di lavoro e che aderisce alla Rete nazionale : bastamortesullavoro@domeus.it, dopo l'orrenda strage padronale alla ThyssenKrupp aveva riempito una parte della cancellata d'ingresso con striscioni con, pannelli informativi e di denuncia della strage continua di vite operaie, "sacrificate" sull'altare del profitto capitalista. Dopo più di un mese che questi striscioni, la cui parola d'ordine era BASTA MORTI, e che ricordavano a tutti, lavoratori, parenti, malati, passanti, che ora di dire basta alla barbarie che costringe i lavoratori a morire di lavoro, mani furtive nella notte tra il 19 e 20 gennaio 2008 hanno fatto "sparire" l'ultimo striscione salvatosi dalle intemperie. E' chiaro che non è accettabile, e non accetteremo, questo gesto infame e nostro primo
compito sarà quello di riempire in maniera più massiccia la facciata dell'Istituto.
Ma da questa offesa trarremo uno slancio in più per ampliare le iniziative decise dalla Rete.

Slai COBAS Fondazione INT (via Venezian,1 Milano) per il sindacato di classe
21/01/08

martedì 15 gennaio 2008

BASTA MORTE SUL LAVORO

BASTA MORTE SUL LAVORO

E’ NATA LA RETE NAZIONALE PER LA SICUREZZA SUI POSTI DI LAVORO, CHE PROPONE UNA SERIE DI INIZIATIVE AL MOVIMENTO OPERAIO, AI DELEGATI RSU ED RLS, A TUTTI I LAVORATORI E LE LAVORATRICI

COMPAGNI, DELEGATI RSU, LAVORATORI

Il 26 ottobre si è svolta a Roma l’Assemblea Nazionale per la sicurezza sui posti di lavoro. Promossa da SLAI Cobas per il sindacato di classe, dalla Associazione 12 Giugno dei Familiari delle Vittime del Lavoro dell’ILVA di Taranto, dall’Assemblea Lavoratori Autoconvocati, dal Comitato 5 aprile di Roma, dal Sindacato Lavoratori in Lotta di Napoli, cui hanno partecipato numerosi operai, strutture sindacali di classe e di base, provenienti da ILVA di Taranto, Tenaris Dalmine di Bergamo, Marcegaglia Building di Milano, Telecom di Roma, Sirti Telecom di Roma, Cantieri Navali di Palermo, Raffineria di Ravenna, Raffineria di Marghera, Ceme spa Poste, Cantieri Megaride Roma, Appalti comunali di Taranto, Enel Napoli, Comune di Palermo, precari scuola, Istituto Tumori di Milano, Edili di Roma, e a cui hanno aderito anche diversi lavoratori RLS delle ferrovie, del sindacato ORSA delle ferrovie, del Coordinamento nazionale lavoratori RLS, l’Associazione Esposti Amianto di Venezia, dell’Autoservizi Gherra di Torino, dell’Ispesl di Roma, dell’Ispettorato del Lavoro di Taranto, dell’AVae-m, di Red Block dell’Università di Palermo, ed altri, anche artisti, impegnati al fianco del movimento dei lavoratori, di diverse città.

È poi stata avviata la mail-list nazionale Bastamortesullavoro@domeus.it allo scopo di permettere un coordinamento delle iniziative a livello nazionale senza alcun settarismo e con delle discriminanti di classe evidenti a tutti i lavoratori allo scopo comune di combattere contro la situazione intollerabile, di cui la strage di Torino è solo l’ultimo e più grave esempio, di incidenti spesso mortali sul lavoro, le cui responsabilità vertono sul padronato e sulla concertazione e monetizzazione del rischio sulla salute e la vita dei lavoratori.

Il 12 gennaio si è ancora tenuta a Roma, nella sede gentilmente prestataci per l’occasione dalla direzione nazionale del PRC, la prima riunione della nostra rete.

A questa riunione hanno partecipato anche lavoratori di alcune città non presenti all’assemblea del 26 ottobre.

La prima proposta che è emersa è di costruire insieme una serie di iniziative, una specie di carovana operaia e proletaria, di denuncia e di mobilitazione contro la intollerabile situazione attuale, di cui i giornali iniziano parzialmente a dare conto ogni giorno.

Per quanto riguarda la particolare condizione di Porto Marghera, noi stiamo proponendo ai compagni di varie realtà, di superare steccati e divisioni di altra natura per organizzare insieme una di queste iniziative cittadine (una giornata di mobilitazione con più iniziative) su questo tema, anche a Marghera, prendendo ad esempio la Fincantieri, con il suo carico di morti per amianto (di cui il processo che riprende il 17 gennaio e 15 febbraio è una tappa importante, processo costruito sulle denunce della Associazione Esposti Amianto relativamente a 14 omicidi bianchi) e di gravissimi incidenti sul lavoro, disaffezione alle regole contrattuali dei padroncini dei subappalti e delle grandi imprese di appalto, rispetto a cui la piccola vittoria del rientro al lavoro di Luigi Shpati, operaio parzialmente invalido permanente a causa di un incidente qui nel 2005 ed iscritto a SLAI Cobas per il sindacato di classe, è un piccolo ma significativo esempio di quante siano le cose da fare su questo terreno.

È per questo motivo che facciamo appello a partecipare il più possibile, lasciando da parte divisioni esistenti e paure e timori reciproci nel movimento operaio, paure e timori che fanno solo il gioco di Confindustria e loro associati, alle seguenti iniziative, nonché a costruire insieme la presenza di Marghera a questa carovana.

17 gennaio ripresa del processo Fincantieri in viale San Marco a Mestre alle ore 10

28 gennaio sciopero generale provinciale indetto dai sindacati confederali avente al primo punto la sicurezza sul lavoro

30 gennaio ripresa del processo di 62 lavoratori-lavoratrici ex Feltrificio Veneto per esposizione amianto

31 gennaio giornata nazionale di lotta contro la criminalizzazione delle avanguardie delle lotte operaie in diverse fabbriche in particolare alla FIAT di Melfi, Pomigliano, Termoli, ed altre.

BASTA MORTE SUL LAVORO rete nazionale

Aderisce SLAI Cobas per il sindacato di classe – province di Venezia e Padova

Per contatti ed info:

locale 334-3657064

nazionale 347-1102638

Email: bastamortesullavoro@libero.it mailing list: bastamortesullavoro@domeus.it