domenica 6 luglio 2008

Altro grave infortunio ilva ta

«Una anomalia», operaio si ustiona all'Ilva di Taranto

Non sarebbe in pericolo di vita anche se le ferite sono profonde.
L'incidente è avvenuto nell'Acciaieria, nel reparto colata continua. L'uomo
si chiama Piero Viesti ed ha 29 anni

TARANTO - Un operaio è rimasto ustionato in un incidente sul lavoro avvenuto
stamane nello stabilimento Ilva di Taranto. L'uomo ha riportato ustioni sul
torace, la sua vita - a quanto si è saputo per ora - non sarebbe in
pericolo.
L'incidente è avvenuto nell'Acciaieria, nel reparto colata continua.

Il primo luglio scorso nello stabilimento tarantino vi fu un altro incidente
nel quale un operaio di una azienda appaltatrice morì schiacciato da un
carico sospeso.

L'operaio ustionato ha 29 anni, si chiama Piero Viesti, è di Taranto ed è un
dipendente dell'Ilva. Ha riportato - a quanto si è saputo - ustioni di primo
e secondo grado al viso, alle mani e alle braccia per un'esplosione avvenuta
nel reparto colata continua 5 dell'Acciaieria 1.
Il giovane è stato ricoverato nel Centro Grandi ustionati dell'ospedale
'Perrino' di Brindisi, dove è stato giudicato guaribile in 60 giorni.

Sono stati alcuni compagni di lavoro a prestargli i primi soccorsi prima del
trasporto in ospedale con un'ambulanza. Dopo l'incidente sono intervenuti i
tecnici dello Spesal e gli ispettori del lavoro. Un'inchiesta è stata aperta
anche dalla magistratura.

LA RICOSTRUZIONE DELL'AZIENDA
L'incidente sul lavoro nello stabilimento Ilva di Taranto nel quale è
rimasto ustionato gravemente un operaio «è stato provocato dalla proiezione
di acciaio fuso in conseguenza del contatto accidentale di acqua sul
materiale all'interno della lingottiera».

Lo rende noto l'Ilva per la quale «la segnalazione dell'anomalia al processo
di raffreddamento era stata segnalata dal sistema ma veniva erroneamente
addebitata ad un errore strumentale dal capoturno in servizio, che dava
disposizioni di continuare le attività di colaggio» dell'acciaio fuso.

«L'anomalia al sistema di raffreddamento, invece, produceva - si aggiunge
nella nota aziendale - l'accidentale contatto tra l'acqua del circuito e l'acciaio
fuso in fase di colaggio provocando la proiezione di schizzi di quest'ultimo
verso le braccia e il torace dell'operaio».

6/7/2008

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