mercoledì 27 aprile 2011
Manifestazione delle vittime dell'amianto il 28 aprile
giovedì 21 aprile 2011
SENTENZA THYSSEN KRUPP: UN IMPORTANTE PUNTO DI PARTENZA, MA NON BASTA!
la Rete per la sicurezza sui posti di lavoro contro il sistema ERGO-UAS alla Fiat Sata Melfi
domenica 17 aprile 2011
PROCESSO THYSSENKRUPP
sabato 16 aprile 2011
Condannati finalmente i padroni stragisti della ThyssenKrupp
Pubblichiamo subito le prime notizie rispetto l'importante sentenza di Torino che condanna i padroni della Thyssen. La delegazione della Rete nazionale per la sicurezza sul lavoro è stata presente fin dal mattino con un presidio davanti al Tribunale fino alla lettura in aula della sentenza dopo alle 21. Nei prossimi giorni ulteriori comunicati.
Omicidio volontario per l'amministratore delegato, omicidio colposo per i cinque dirigenti Thyssenkrupp. Con questa sentenza si è chiuso, ieri sera a Torino, il primo grado del processo Thyssen, a 1.226 giorni dall'incendio che nella notte del 6 dicembre 2007 uccideva sette operai al lavoro nella linea cinque dell'acciaieria del gruppo tedesco.
Non fu un incidente ma un vero e proprio omicidio commesso con dolo eventuale da Herald Espenhahn (l'ad condannato a 16 anni e mezzo di reclusione) e colposo per gli altri cinque dirigenti (Marco Pucci, Cosimo Cafueri, Giuseppe Salerno, Gerald Priegnitz e Daniele Moroni), ai quali sono andate condanne comprese tra i 10 e i 13 anni.
La Corte ha accolto in toto le richieste dell'accusa, e nel caso di Daniele Moroni, le ha addirittura ritoccate all'insù, aumentando la pena dai 9 anni richiesti a 10 anni e 10 mesi. In totale, gli anni di reclusione previsti dalla sentenza sono 81 più 8 mesi, ai quali vanno aggiunti risarcimenti a sei zeri per le parti civili: due milioni e mezzo a Regione Piemonte, Comune e Provincia di Torino, 400mila euro ai sindacati Fim-Fiom-Uilm e Cub, 100mila a Medicina democratica, oltre tre milioni ai parenti e agli ex colleghi delle vittime (in totale circa 7 milioni). Non solo: la Corte ha anche previsto che la sentenza venga pubblicata su alcuni quotidiani nazionali e affissa nel comune di Terni, dove ha sede l'azienda.
dalla corrispondenza di Stefano Ghio - Rete sicurezza Torino
Torino, venerdì 15 aprile ore 9:30: nella maxi aula uno del Palazzo di Giustizia ha luogo l'ultima udienza del processo alla multinazionale tedesca dell'acciaio Thyssenkrupp per quello che, come ha ricordato recentemente l'avvocato Sergio Bonetto, è stato il peggior eccidio di lavoratori della storia moderna, dopo quello della Mecnavi al porto di Ravenna nel 1987.
La Rete nazionale per la sicurezza sui posti di lavoro organizza, in questa occasione, un presidio fuori dal Tribunale nell'attesa della sentenza, prevista per la serata: le varie realtà aderenti - Legami d'acciaio, Collettivo Comunista Piemontese e Proletari Comunisti - sono già presenti e ben visibili alle ore 9:00 in via Giovanni Falcone.
Nel corso della giornata si aggiungeranno altre realtà che hanno raccolto l'invito per questa giornata particolare: Medicina democratica, la Federazione della sinistra - presente con un presidio autonomo nel quale fondamentalmente fa campagna elettorale per il candidato sindaco Juri Bossuto - i Comitati d'appoggio alla resistenza per il comunismo, la Federazione anarchica italiana, una folta delegazione della Unione sindacale di base - pochissime le bandiere dell'Usb, ma tantissime quelle della Confederazione unitaria di base e della Confederazione Cobas - la Fiom.
Inoltre non mancano, all'appuntamento con questa giornata a suo modo storica, i viareggini - familiari delle vittime della strage provocata dall'esplosione di un carro ferroviario cisterna nella stazione versiliese - riuniti nell'Assemblea 29 giugno, ed i cittadini di Casale Monferrato organizzati nell'Associazione familiari e vittime dell'amianto.
Intorno alle ore 16:00 c'è il primo, ed unico, momento di tensione della giornata: a provocarlo è il candidato sindaco della destra moderata torinese, lo Smilzo, che si avvicina al presidio ma viene costretto alla fuga precipitosa dalla pronta reazione dei compagni.
A seguire, circa un'ora dopo, si svolge un'assemblea con microfono aperto, durante la quale l'onorevole sedicente democratico Antonio Boccuzzi - compagno di lavoro delle vittime - prende la parola per ringraziare tutti coloro che, nel corso del processo, hanno seguito lo stesso assiduamente.
Alle ore 19:00 circa inizia la corsa ad accaparrarsi un posto in aula, dove alle ore 21:15 entra la Corte per la lettura della sentenza: la presidente Maria Iannibelli - davanti ad una platea in religioso silenzio, ma visibilmente soddisfatta - legge un dispositivo che accoglie tutte le richieste del pm e delle parti civili, e viene accolto da un lunghissimo applauso e visibile commozione da tutti i presenti; eccone i principali punti.
L'ad Harald Espenhan è condannato ad anni sedici e mesi sei di reclusione, con la pena accessoria dell'interdizione perpetua dai pubblici uffici; i dirigenti Gerhard Prignitz, Marco Pucci, Raffaele Salerno, e Cosimo Cafueri, ad anni tredici e mesi sei di reclusione, l'interdizione per cinque anni dai pubblici uffici, ed il divieto di contrattazione con la pubblica amministrazione per tutta la durata della pena; l'unica sorpresa, peraltro positiva, riguarda Daniele Moroni, dirigente dello stabilimento di Terni, a cui vengono comminati anni dieci e mesi dieci, contro i nove anni richiesti dal pm Raffaele Guariniello.
Inoltre, la Thyssenkrupp Acciai Speciali Terni, nella persona del suo rappresentante legale pro tempore, viene condannata a: una multa di un milione di Euro; la confisca di ottocentomila Euro; l'interdizione, per la durata di mesi sei, dalla pubblicizzazione di beni e servizi; l'interdizione, per la durata di mesi sei, dalla contrattazione con la pubblica amministrazione; la pubblicazione della sentenza sui quotidiani Stampa, Repubblica e Corriere della Sera; infine, in solido con gli imputati persone fisiche e con il responsabile civile, del pagamento delle spese processuali.
Le motivazioni di quella che è una sentenza storica - per la prima volta in Italia un padrone viene condannato per omicidio volontario - saranno emesse entro novanta giorni.
Torino, 15 aprile 2011
mercoledì 13 aprile 2011
PROCESSO THYSSENKRUPP: UDIENZA DEL 13 APRILE
(ricevo, e pubblico, per gentile concessione di Elena di Agenda Rossa)
Davanti al tribunale, come sempre, membri del Collettivo Comunista Piemontese. Bisogna dare a Cesare quel che è di Cesare, questi signori non hanno mai lasciato soli i parenti delle vittime! Sono stati presenti con la neve, con il vento, con il sole e la pioggia.
Oggi c'era anche un ragazzo di FLI, che distribuiva manifestini relativi ad un incontro previsto per venerdì 15 dal tema ''Giusta giustizia'' che si terrà in corso trapani 91/b per chi fosse interessato, segnalo che all'incontro ci saranno anche il procuratore G. Caselli e Fabio Granata.
Entrando in tribunale la mia gioia è stata enorme nel vedere nuovamente una scolaresca intera seduta tra i banchi del pubblico! Sante insegnanti! Grazie!
Oggi l'udienza era dedicata in toto alla difesa, quindi tutto il ''gotha'' era presente. In aula gli avvocati: Coppi, Audisio, Anglesio, Zaccone, Sommella, Garaventa ... per il PM erano presenti L.Longo e F. Traverso.
Ore 9,30 si inizia, ma per problemi tecnici legati all'audio dobbiamo aspettare, l'arrivo di un tecnico.
Inizia l'Avv. Anglesio
Il suo intervento consiste nel difendere le sue tesi nelle precedenti udienze, tesi che secondo i PM non sono valide. Sostiene che secondo gli studi fatti il rischio corso dagli operai era da considerarsi ''MEDIO'' e non ''ALTO''! Insiste nel dire che la vita degli operai NON era poi così a rischio, in quanto non vicini fisicamente al punto di innesco dell'incendio. (Mah.. non capisco, visto che però gli operai lo dovevano spegnere ... fossero anche stati lontani ... n.r.d.) Sostiene che MAI la difesa ha parlato di ''colpe'' degli operai ... e subito dopo parla di ''eventuali comportamenti non corretti'' da parte dei lavoratori...
Ricorda che la prevedibilità fa parte del reato colposo ... e sostiene che, nel nostro caso, era impossibile prevedere quanto è successo (spegnevano un incendio al giorno. n.d.r.) sostiene che solo a causa di un concatenarsi infelice di eventi è avvenuta la disgrazia ... insomma invoca il ''fato''! Ha parlato più che altro per difendere la propria linea difensiva ...
Ore 10,05 inizia l'avvocato Coppi. (difensore di Andreotti, Moggi ... ) Attacca subito parlando della voluminosa requisitoria dei PM e sostiene che è la qualità che conta e non la quantità! (si riferisce alle 90 pagine dell'accusa, ovviamente con l'intenzione di ''sminuirne'' i contenuti... che detto tra noi ho trovato chiarissima, anche se non 'addetta ai lavoro'' n.d.r.).
Parla di dolo: eventuale, intenzionale, diretto... E arriva alla conclusione che per accusare l'A.D. Harald Estenhan è necessario essere sicurissimi ed avere le prove che l'imputato avrebbe agito nel medesimo modo, pur conoscendo i risultati a cui il suo comportamento avrebbe condotto! Si fa delle domande retoriche tipo: ''Possiamo stabilire noi che la morte degli operai era stata presa in considerazione e volitivamente accettata ''? ''Possiamo accertare che Estenhan ha scelto l'economia piuttosto che la sicurezza degli operai''? Conclude dicendo che ''percepire il rischio'' non significa volere ed aver la consapevolezza dei risultati. (No comment - bella comoda sta discussione ... n.d.r.)
ore 10.30 Avvocato Zaccone
Prende la parola l'avvocato Zaccone. Parla di giurisprudenza e di criteri interpretativi... parla di reato complesso che comprende anche l'omicidio colposo ... si richiama ad una sentenza del Tribunale di Molfetta ... il discorso di Zaccone è talmente legato a normative e protocolli che l'attenzione in aula tende a diminuire ...
Conclude con l'unica cosa ''reale'' del suo intervento dicendo : '' L'attività era rischiosa, si erano presi i provvedimenti ritenuti necessari ! (lasciando sottintendere la domanda: ''Cosa volete di più''? n.d.r.) ! Sostiene inoltre che quel modello di sicurezza, così come era previsto allora non sarebbe diverso oggi e che l'organismo di vigilanza c'era, e che vigilava... (mi domando , ma se tutto funzionava così bene .... com'è che sono morti in 7? n.dr.)
Ore 11.00 prende la parola l'avv. Garaventa. (collegio difesa: Estenhan, Gerald Prigneitz, Marco Pucci)
Inizia dicendo che i PM hanno ribattuto punto per punto le affermazioni della difesa ( Non dovevano? n.dr.) Li accusa anche di ''insicurezza'' in quanto hanno depositato una nota tardi ! (Mah...) Ci consola dicendo che nessun imputato avrebbe voluto l'incendio alla linea 5! (meno male! n.d.r.) Ci ricorda soprattutto che, dato il previsto spostamento della linea 5 a Terni, era nell'interesse di tutti mantenere sana e salva la linea stessa ! (infatti gli operai erano OBBLIGATI a spegnere gli incendi! n.d.r.). Ribadisce che a Torino non erano previste variazioni sulla linea stessa (a Terni si ... n.d.r.) e ricorda che la Thyssen, bontà sua, cercava di andare incontro agli operai aiutandoli nella mobilità ...
Ricorda inoltre che una Multinazionale, non può essere gestita se non delegando, Salerno era il delegato ... (quindi colpa sua! :-))) ) Parla di insinuazioni nei confronti di ''controlli addomesticati'' (La Thyssen, multinazionale dell'acciaio, NON aveva il certificato antincendio! n.d.r.)
Ore 11.30 finisce e la Corte concede una sospensione di circa un'ora.
Vado con Maryjo a prendere un cappuccino e mangiare un trancio di pizza rossa gelata... brrrrr
Ore 12,20 l'udienza riprende.
L'Avvocato Audisio parla in un modo molto particolare, mi affascina ... si rivolge alla Eccellentissima Corte scusandosi dell' inadeguatezza del proprio linguaggio... ricorda che sarà costretto a parlare usando le sue parole, sottintendendo quindi, quanto ''povere'' esse siano. (Mi fa venire in mente il film ''Non ci resta che piangere'' quando Benigni e Troisi si rivolgevano al potente di turno, con un atteggiamento di totale sudditanza! n.d.r.) .
Le domande che pone all'attenzione della Corte sono: ''Herald Hestenhan, aveva un obbligo? Sapeva di averlo? Sapeva di dover mettere in quel preciso punto un impianto di rilevazione/spegnimento incendio''? Si? No?
Ripete le stesse cose in mille modi diversi ma il succo del discorso è che, avendo esaminato tutte le ''scartoffie'' a disposizione non è emersa la necessità che, in quel preciso punto, fosse necessario un sistema di rilevazione/spegnimento automatico di incendio. Quindi ... NON esiste nessun reato!
Et voilà!
Le multinazionali sono in una ''botte di ferro''! Sono talmente grandi e potenti che possono far quello che vogliono. Trovano facilmente qualcuno disposto a ''chiudere un occhio'' sulla mancanza del certificato antincendio ad esempio! Trovano qualcuno da delegare e da far diventare capro espiatorio in caso di ''rogne''! Trovano il modo di parcellizzare, nell'interno stesso del proprio sistema, le responsabilità e le deleghe in modo da rendere quasi impossibile il risalire al responsabile eventuale. Sembra quasi dicano: ''Ti dò già un lavoro ... vuoi anche essere sicuro? Ma non esageriamo!''
La dicotomia totale che c'è tra Hestenhan e gli operai è impressionante. Sono due pianeti diversi. Meglio forse, le piccole aziende locali dove le persone si conoscono, dove esiste umanità ... dove gli operai valgono in quanto persone e non meno dei macchinari e meno dei profitti.
Venerdì 15 aprile ci sarà la ''chiusura'' del collegio della difesa e poi la Corte si ritirerà per emettere la sentenza.
Torino, 13 aprile 2011
Stefano Ghio - Rete sicurezza Torino
Contro i padroni assassini, dalla Saras alla Thyssen, il 15 aprile tutti a Torino
venerdì 8 aprile 2011
Contro l'impunità dei padroni assassini sostenuti da questo governo! No alla prescrizione breve del governo! Tutti a Torino il 15 aprile
PROCESSO THYSSENKRUPP: UDIENZA DEL 8 APRILE
martedì 5 aprile 2011
A Torino il 15 aprile
PROCESSO ETERNIT: UDIENZA DEL 4 APRILE
Lunedì 4 aprile, la Corte del processo Eternit, presieduta dal giudice Giuseppe Casalbore, ha dichiarato chiusa la fase dibattimentale, rigettando la richiesta dei difensori di effettuare ulteriori perizie.
La prossima udienza, che si terrà martedì 14 giugno, vedrà l'inizio della discussione: si partirà con la prima parte della requisitoria del pm Raffaele Guariniello, per poi dare la parola alle parti civili; infine, probabilmente a settembre, sarà la volta delle arringhe dei difensori dei padroni genocidi, lo svizzero Stephan Schmidheiny ed il belga Jean Louis Marie Ghislain de Cartier de Marchienne.
A seguire vi saranno le repliche delle parti e, presumibilmente a dicembre, verrà pronunciata la sentenza.
Torino, 04 aprile 2011
Stefano Ghio - Rete sicurezza Torino