mercoledì 2 luglio 2008

Ilva taranto padroni assassini e complici

lo sciopero di oggi è pienamente riuscito alle ditte di appalto dell'ilva
per la morte di Antonio Alagni, 45 anni di taranto, sposato con una figlia,
dipendente della ditta P&P impianti di Napoli, che operava in acciaieria 1
colpito alla testa da un bozzello della gru semovente, che si era staccato
dai cavi d'acciaio che lo sostenevano, le funi che reggevano il gancio si
sono spezzate e l'operaio è stato investito da un proiettile di 50 chili che
è precipitato da una altezza di 5 metri
oltre 5.000 operai hanno riempito per oltre due ore il piazzale delle
portinerie delle imprese per assicurarsi che nessuno entrasse dopo o da
altra portineria, cosa che era successa
in occasione del precedente omicidio alle ditte d'appalto - un operaio
albanese - sono due i morti nel 2008 nell'appalto ilva
all'ilva lo sciopero è andato meno bene, ma meglio dell'ultima volta
"come mai si era staccato il carico di bozzello ? le braghe erano rovinate,
il carico era bilanciato e imbragato male ? che ci faceva l'operaio in quel
punto quando le pratiche operative di quel lavoro prevedono che non ci sia
nessuno sotto i carichi sospesi ?
la gru riverniciata diverse volte e il cavo d'acciaio sfilacciato mostrano
che si trattava di arnesi logori e non in sicurezza per un lavoro così
rischioso
la gru non era dotata di 'fine corso che è una specie di blocco che quando
c'è -incontra il il bozzello e fefrma l'ingranaggio per impedire che il
carico si sganci, quella gru -secondo i testimoni- non ce l'aveva
la qualità della impresa appaltatrice, questa come molte altre , non è
all'altezza, appalti presi a basso costo e operai non attrezzati
adeguatamente, tempi e modalità di lavoro che non tutelano
la ditta è una ditta del subappalto e in queste ditte la situazione è
abbastanza ingovernabile, manod'opera usa e getta, difficilmente operano in
sicurezza

l'ilva si scarica sempre di responsabilità in questi casi
il direttore del personale e delle relazioni industriali Pietro De Biasi nel
precedente omicidio dell'operaio albanese,aveva dichiarato ' noi creiamo le
condizioni perchè si agisca in sicurezza, verifichiamo che ci sia la
dotazione piena ed efficiente di tutti gli strumenti, ma poi come questo sia
usato e applicato è materia che spetta in primo luogo all'azienda di cui
dipendono i lavoratori, poi all'azienda appaltante, infine all'azienda
committente'
ma tutti sanno che il sistema dell'assegnazione dell'appalto al massimo
ribasso produce inevitbilmente questi effetti

lo sciopero del giorno dopo non è la soluzione, serve lo sciopero del giorno
prima, serve aprire uno scontro prolungato con padron riva e padroni e
padroncini sulla sicurezza, sui contratti, sui diritti sindacali, sugli
orari ecc:
su questo lo slai cobas per il sindacato di classe è solo nel sostenerlo, i
sindacati confederali sono la fiera della complicità e ipocrisie
rivendichiamo l'accorpamento delle ditte dell'appalto per ridurre il numero,
rivendichiamo la nascita di un consorzio come soggetto unico trattante che
permetta di verificare e realizzre uno standard minimo di uniformità di
sicurezza e diritti,eliminando progressivamente i contratti precari,
rivendichiamo la responsabilità diretta dell'ilva circa l'appalto,
rivendichiamo il riconoscimento del rls in ogni azienda piccola o grande che
sia con il loro coordinamento, formazione e tutela
rivendichiamo la postazione fissa ispettiva interna all'area ilva per
deterrenza riferimento delle denunce e pronto intervento
ma invece abbiamo
piena condivisione delle direzioni sindacali della logica ilva nella
concorrenza sul mercato mondiale della massima e del ribasso del costo di
lavoro
estensione dei contratti precari anche in ilva come è avvenuto con un
recente accordo separato ilva con fim e uilm
le ditte dell'appalto come bacino di assunzioni pilotate spesso dal
sindacato (la sede uilm è spesso e volentieri un ufficio collocamento o una
sorta di agenzia del lavoro affollatissima)
gli rls pochi sono spesso dei sindacalisti trombati alle elezioni rsu
assolutamente succubi dell'azienda e quando non lo sono vengono colpiti
isolati mobbizzati e su questo anche la segreteria fiom fa la sua parte -
recentemente un delegato rls troppo attivo e indipendente è stato emarginato
proprio dalla segreteria fiom
Fim e UGL sono sindacati gialli i cultori del sindacato non conflittuale con
l'azienda
il presidente Vendola lancia lamenti alati ma firma atti di intesa con
l'Ilva che sono una sorta di lasciapassare
il sindaco Stefano scrive lettere d'amore a padron riva in cambio di
fontanine
Florido presidente della provincia è da sempre uno degli uomini di
riferimento di Padron riva

Cremaschi grande parolaio da giornali, annuncia sempre che la fiom farà
sfracelli, si costituirà parte civile ma all'ilva di taranto non avviene
mai

ricostruire il sindacato di classe basato sui cobas
eleggere e formare gli rls come delegati di reparto
isolare riva e i padroni con la rete nazionale è il lavoro che facciamo e
che avanza sia pure lentamente
in questi mesi

slai cobas per il sindacato di classe ilva appalto taranto
cobasta@libero.it
347 1102638

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