martedì 21 dicembre 2010
PROCESSO ETERNIT: UDIENZA DEL 20 DICEMBRE
lunedì 20 dicembre 2010
PROCESSO THYSSENKRUPP: UDIENZA DEL 17 DICEMBRE
martedì 14 dicembre 2010
PROCESSO THYSSENKRUPP: UDIENZA DEL 14 DICEMBRE
lunedì 13 dicembre 2010
PROCESSO ETERNIT: UDIENZA DEL 13 DICEMBRE
Processo Thyssenkrupp... colpa cosciente..presidio della rete nazionale sicurezza sui posti di lavoro.
Anche oggi visibile , la presenza costante della rete all'interno dell'aula. Striscioni, bandiere, volantino, megafonaggio.
Oggi l'udienza è stata particolarmente lunga
I familiari tengono molto all'udienza del 14, quando Guariniello dovrebbe formullare le proposte di pena, e invitano, a una presenza il più ampia possibile, in quella giornata è prevista la partecipazione degli operai e familiari Eternit e Viareggio.
PROCESSO THYSSENKRUPP: UDIENZA DEL 10 DICEMBRE
Nel giorno del primo anniversario dell'inizio del processo alla Eternit, si tiene - con inizio alle ore 9:35 - una nuova udienza dl processo alla thyssenkrupp.
La decima parte della requisitoria, affidata alle voci delle due sostitute pm Laura Longo e Francesca Traverso, riguarda - per dirla con le parole della Longo - "il disastroso incendio e la morte dei sette lavoratori".
In ordine a questo tema vengono esaminati i reati compiuti dai sei imputati - l'ad Hespenhan, Prignitz, Pucci, Moroni, Salerno e Cafueri; in particolare, come sembra essere logico, la seduta odierna si sofferma sui comportamenti dell'ad Harald Hespenhan, l'unico che deve rispondere dell'aggravante del dolo eventuale in ordine ai reati di cui agli articoli 414 e 437 del cp: omicidio volontario ed omissione di cautele antinfortunistiche.
Al termine della trattazione, che viene effettuata con l'ausilio delle trascrizioni delle deposizioni rilasciate nel corso del dibattimento anche da alcuni testimoni della difesa, risulta assolutamente evidente la sussistenza del dolo eventuale.
Nella prossima udienza, fissata per martedì 14 dicembre, verranno vagliate le posizioni degli altri imputati; costoro sono perseguiti per gli stessi reati dell'ad ma in forma di colpa cosciente: in pratica avevano tutte le conoscenze per rappresentarsi un alto rischio di incendio sulle linee (in particolare quelle di ricottura e decapaggio) di tutti gli stabilimenti, le possibili conseguenze derivanti dal verificarsi dell'evento, e nonostante ciò non hanno mosso criminalmente un dito per cercare di prevenirlo.
Al termine di quest'ultimo pezzo di requisitoria, il pm Raffaele Guariniello esporrà le sue richieste sanzionatorie.
Torino, 10 dicembre 2010
Stefano Ghio - Rete sicurezza Torino
mercoledì 8 dicembre 2010
campagna contro le morti sul lavoro - 9 dicembre a Palermo
martedì 7 dicembre 2010
Ravenna: giustizia per Diop e Doka! Basta morte di immigrati per i profitti dei padroni
Un primo passo oggi è stato fatto nel lungo cammino della battaglia per i diritti dei lavoratori immigrati, in particolare per la difesa della loro vita nei luoghi di lavoro.
A Ravenna vogliamo giustizia per Diop Gougnao morto al Porto e per Doka Besnik schiacciato da una benna in un cantiere. Partiamo da questa rivendicazione perchè è troppo alto il tributo di sangue all'altare del profitto dei lavoratori immigrati.
Anche a Paderno Dugnano, dove ci sono state 2 vittime nel rogo, la maggioranza era composta da immigrati e uno di loro, un operaio albanese, ha perso la vita. "Lavorava come un cane", hanno denunciato i suoi colleghi: ecco, è proprio questo che chiamiamo moderno schiavismo! Diop faceva il lavoro da facchino ma il suo contratto era quello da "multi servizi", per lui non valeva l'accordo per la sicurezza siglato al porto e prendeva assai meno dei suoi colleghi. Lavoratori si serie B, schiavi moderni.
Contro questa condizione incivile si è tenuto un presidio itinerante promosso dalla Rete per la sicurezza sul lavoro di Ravenna al Centro informazioni immigrati e al centro per l'impiego che aveva come scopo quello di lanciare il messaggio ai lavoratori immigrati che ribellarsi è giusto e necessario, rivolgendosi a loro direttamente perchè la lotta per contrastare il moderno schiavismo nei luoghi di lavoro può avere successo solo con la loro partecipazione attiva e, allo stesso tempo, vogliamo unire tutti coloro che si battono per i diritti degli "invisibili", resi tali da una legislazione e da un governo apertamente razzista, in continuità anche con le proteste di Brescia a Milano che hanno ancora una volta reso evidente, come Rosarno, che sono il supersfruttamento, il legame permesso di soggiorno/contratto di lavoro, le cause principali che espongono maggiormente a rischio della vita i lavoratori immigrati.
I presidi sono parte di una campagna nazionale promossa dalla Rete per la sicurezza sul lavoro contro le morti sul lavoro nella settimana dal 4 al 10 dicembre.
La partecipazione, se pure con piccoli numeri, è stata comunque un segnale chiaro che si deve lottare uniti. Ai presidi ha partecipato Babecar, presidente della consulta immigrati e Charles Tchameni Tchienga dell'associazione "Terzo mondo", gli studenti del collettivo autonomo e l' Assessore provinciale alla Formazione Professionale, Paolo Valenti.
Ora il lavoro deve continuare per costruire una campagna cittadina e nazionale, per lo sciopero generale e per una manifestazione nazionale a Roma.
Il messaggio partito da
Rete per la sicurezza sul lavoro-Ravenna
tel. 339/8911853
e mail:
lunedì 6 dicembre 2010
PROCESSO ETERNIT: UDIENZA DEL 6 DICEMBRE
Nel terzo anniversario della strage della Thyssenkrupp - che in contemporanea viene ricordata con un convegno nella sala della Regione, in corso Stati Uniti 23 - si tiene una nuova seduta del processo alla multinazionale svizzero-belga dell'amianto: la Eternit.
In questa tornata è la volta degli epidemiologi indicati dal pm come ct: il professor Magnani - professore associato presso l'Università del Piemonte orientale; il professor Barone-Desi - professore all'Università del Maryland (Stati Uniti d'America); il dottor Mirabelli - medico all'ospedale San Giovanni Battista di Torino, sede del registro regionale dei mesoteliomi; il dottor Luberto - referente per la regione Emilia Romagna per le patologie asbesto-correlate.
Tre dei ct si occupano di Casale Monferrato e Cavagnolo, riguardo sia agli operai impiegati negli stabilimenti sia alla popolazione degli insediamenti umani esterni alla fabbrica; il dottor Luberto focalizza la sua attenzione sullo stabilimento di Rubiera e la popolazione circostante.
Tutti precisano, secondo quanto emerge dai dati da loro presi in considerazione, come maggiore è il tempo di esposizione all'amianto, più alto è il rischio di contrarre malattie quali: il tumore al peritoneo, il tumore ai polmoni, il mesotelioma, e l'asbestosi.
Questo fatto è particolarmente significativo perché - considerando che l'organismo elimina spontaneamente nel tempo il 6-7 per cento delle fibre di amianto inalate - demolisce la tesi della difesa (che l'aveva costruita per spostare talmente indietro nel tempo gli effetti della esposizione da escludere ogni qualsiasi responsabilità degli imputati) secondo cui è sempre la prima fibra inalata a sviluppare la malattia.
La prossima udienza è in programma lunedì 13 dicembre, quando verranno ascoltati tutti gli epidemiologi chiamati dalle varie parti in qualità di ct, salvo uno della difesa che sarà sentito, a causa del problema di organizzargli il viaggio dagli Stati Uniti d'America a qui in una settimana, il giorno 10 gennaio.
Infine, il giudice Giuseppe Casalbore precisa che il controesame del dottor Silvestri, originariamente fissato per la prossima seduta, si terrà il giorno 20 dicembre.
Torino, 06 dicembre 2010
Stefano Ghio - Rete sicurezza Torino
domenica 5 dicembre 2010
Manifestazione della Rete contro i morti sul lavoro a Paderno Dugnano
Comunicato stampa su iniziativa della Rete a Paderno Dugnano
Oggi 4 dicembre, come annunciato nelle scorse settimane, si è svolto il presidio in Piazza della Resistenza (e mai nome fu tanto in sintonia) a Paderno, ad un mese dallo scoppio all’Eureco.
Il tutto preceduto da un breve e mirato attacchinaggio, in particolare nella zona della Stazione -
alla Camera del Lavoro e al Villaggio Ambrosiano (quartiere popolare e multietnico, prima sono arrivati i “terroni” oggi gli immigrati, della cittadina, a ridosso di quella che una volta era il cuore produttivo del comprensorio, e che da anni subisce la “crisi” con la chiusura di tante fabbriche, dove, in particolare, si trovano la Lares e la Metalli Preziosi), che da tempo è nel mirino delle lobby della “munnezza” che vorrebbero costruirvi un nuovo inceneritore, osteggiato da un agguerrito gruppo di associazioni di abitanti. Questo attacchinaggio ha rappresentato una ragione in più, non solo per il presidio odierno, ma una conferma e uno stimolo per il futuro. In pratica abbiamo incontrato curiosità-condivisione-incitamento ad andare avanti-ringraziamenti, dal pensionato – ex operaio dell’Alfa Romeo di Arese - che ha voluto le locandine per metterle dove abita, felice che ci fosse ancora chi parla di operai e delle loro condizioni di sfruttamento, sino alla morte; alla lavoratrice, con figlia al seguito, fermatasi a leggere la locandina che ci faceva i complimenti perché parlavamo della precarietà che uccide o del futuro rubato ai giovani, cose da lei vissute in prima
persona visto che piglia lo stipendio a mesi alterni e con il marito in cassa integrazione; dalla barista che ci permetteva di mettere in vetrina la locandina, e che la rimetteva in bella vista per farla
vedere meglio dai tanti lavoratori, italiani e immigrati, intenti a farsi l’aperitivo.
Il presidio, in piccolo, è stata l’iniziativa che ci voleva e che tanti avrebbero voluto fare. Infatti la Rete ha riempito la piazza davanti la sede del Municipio di striscioni che denunciavano “la precarietà che uccide”; o “ che occorre uno sciopero generale contro le morti da e sul lavoro”; o che chiedevano “Eureco: giustizia per Sergio Scapolan e Harun Zeqiri (striscione poi appeso davanti la
fabbrica).
E’ stata allestita una piccola mostra di articoli che ha rappresentato una sorta di contro-informazione; è stato preparato un banchetto con il materiale che la Rete ha prodotto in questi anni,
materiali legati a lotte o manifestazioni, insomma il coniugare il dire e il fare; dall’impianto audio si è fatto il punto sulla vicenda Eureco, è stata spiegata la settimana di mobilitazione nazionale della
Rete, ponendo l’accento in particolare al processo Thyssen e delle morti degli operai immigrati. Ma il momento più toccante, una manifestazione nella manifestazione, è stato l’intervento del “giovane” (data di nascita 1936) artista (artigiano ama definirsi lui, e ha ragione) Massimo De Vita del Teatro Officina, che ha messo in prosa la testimonianza di un operaio della Thyssen su quel tragico 6 dicembre e le poesie di F. Brugnaro (poeta-operaio) tratte da Petrolkiller di G. Bettin. Un intervento che ha commosso, ma che allo stesso tempo ha dato carica e voglia di lottare. Per un momento sembrava che l’orologio della storia si fosse fermato alla Milano degli anni 60/70, dove cultura dava voce agli operai e gli operai si sentivano dei “cervelloni”, anni in cui la parola Unità tra cultura-mondo del lavoro e popolo non era una bestemmia ma la civiltà che avanzava e che cercava
di spazzare l’inciviltà del profitto.
La presenza della rappresentante del Comitato Immigrati di via Imbonati è stata veloce e fugace, in quanto in contemporanea si svolgeva la manifestazione sotto la Torre, ma è stata altrettanto significativa perché si è creato una specie di gemellaggio tra le due iniziative che si sono parlate a distanza con l’impegno a collaborare in futuro.
Il presidio ha visto la presenza di una ventina di persone: dal presidente-l’ex assesore-l’attuale
capogruppo del PD di Paderno che hanno detto che condividevano l’iniziativa e ai quali è stato risposto che la Rete non pone veti sull’appartenenza ma pone veti sugli incoerenti o peggio ancora “collaborano” con le politiche antioperaie (gli è stato contestato il ritiro della mozione durante il consiglio aperto, meglio chiamarlo farsa, che ha rinviato una presa di posizione contro i dirigenti Eureco alle calende greche), nonostante questo si sono detti disponibili ad ospitare iniziative della Rete (non siamo malpensanti ma riteniamo giusto quanto detto dalle popolazioni abruzzesi colpite dal terremoto “FORTI E GENTILI, FESSI NO”); a rappresentanti di Medicina Democratica che hanno portato il loro striscione; a rappresentanti dei Comitati No inceneritore; del Comitato NoExpo (cs Fornace di Rho e lavoratore Conf. Cobas, delegato RLS, di Cinisello); a delegati CUB di Bergamo; a Mirko Pusceddu (ex operaio Thyssen e dell’associazione Legami D’Acciaio) con militante dei Carc (per lui vale lo stesso discorso fatto a quelli del PD). Ma vogliamo ringraziare i tanti padernesi che sono passati dal presidio e che volentieri hanno preso il volantino e si sono informati.
Vogliamo ringraziare in particolare la giornalista del Giorno/Quotidiano Nazionale che nelle settimane scorse ha fatto una puntuale informazione sulla vicenda Eureco e anche della iniziativa
della Rete, e che oggi ha intervistato chi è intervenuto al presidio e, con l’aiuto del fotografo, ha reso il quadro della giornata.
Rete nazionale sicurezza sui posti di lavoro Nodo Milano/Bergamo
retesicurezzamilano@gmail.com; tel 338-7211377 – 335-5244902
Paterno Dugnano 4 dicembre ‘10
Manifestazione a Paderno Dugnano per ricordare i morti dell'Eureco
La Rete nazionale per la sicurezza sui posti di lavoro si è data appuntamento oggi pomeriggio, sabato 4 dicembre, a Paderno Dugnano, a due passi dal comune per ricordare i morti dell'Eureco.
Il 4 novembre l'incidente, da quel giorno due dei quattro operai feriti sono morti: Arun Zeqiri e Sergio Scopolan.
I problemi del proprietario dell'Eureco, Giovanni Merlino, con la giustizia per inosservanza delle norme sulla sicurezza e per reati ambientali sono stati negli anni numerosi, come scrive in un articolo su il Giorno Umberto Zanichelli ( vedi nella rassegna l'articolo I guai di Gianni Merlino tra inchieste e condanne Norme di sicurezza violate e gestione illecita di rifiuti) , nel 2005 anche una condanna per omicidio colposo per la morte di un operaio deceduto dopo due mesi di agonia, anche lui come gli operai dell'Eureco avvolto dalle fiamme.
Eppure scrive la Rete nel comunicato stampa per presentare l'appuntamento di sabato : “Sono anni che gli organi competenti e le istituzioni, Regione in testa, “rassicurano tutti”, della serie “non sta succedendo niente”. E i padroni dell'Eureco si sono visti rinnovati la convenzione, continuando a fare i loro affari”.
Un'assenza della politica, in questi termini denunciata dagli organizzatori dell'iniziativa, che si è notata anche in piazza, non erano, infatti, presenti nessuna delle forze politiche di Paderno né sui loro siti internet è stata fatta pubblicità all'evento.
Il Pd di Paderno Dugnano ha svolto un'iniziativa analoga il 20 novembre, ma aggregarsi e invitare la popolazione e i militanti a partecipare al presidio, visto il tema che dovrebbe essere caro a tutte le forze di sinistra non poteva certo far male, certamente non al Pd di Paderno Dugnano in cerca anche di un recupero di credibilità dopo quanto emerso nelle recenti inchieste sulla 'ndragheta in Brianza (vedi La 'Ndrangheta in Brianza, nella tana del Bianconiglio).
Durante la manifestazione Massimo De Vita del Teatro Officina ha letto alcune poesie di Ferruccio Brugnaro operaio a Porto Marghera, poeta della Beat Generation tradotto in tutto il mondo, e alcuni brani di “Cosa è morto con i ragazzi della Thyssen” tratto dallo spettacolo teatrale “Scandalo quotidiano di un normale morire”.
Le letture verranno riproposte domenica 5 dicembre all'Enoteca Ligera in una serata dedicata a tutte le vittime sul lavoro (vedi link).
I rappresentanti della Rete hanno informato che questo primo incontro a Paderno Dugnano è inserito in una serie di appuntamenti che dal 4 al 10 dicembre interesseranno tutto il territorio nazionale, il loro obiettivo e giungere a una giornata di sciopero nazionale per la sicurezza sul lavoro.
da MilanoToday » Cronaca »
Esplosione Paderno: il 4 dicembre manifestazione contro morti bianche
L'iniziativa è organizzata da una rete che riunisce comitati e associazioni. Lo scopo è quello di non dimenticare l'esplosione dello scorso 4 novembre che ha causato una vittima e 5 feriti al fine di evitare che si verifichino altri episodi simili
di Redazione - 19/11/2010
Il prossimo 4 dicembre a Paderno Dugnano si terrà una manifestazione contro le morti bianche. L'iniziativa, organizzata dalla “Rete nazionale per la sicurezza sui posti di lavoro”, che riunisce comitati e associazioni arriva due settimane dopo l'esplosione alla Eureco che ha provocato una vittima e 5 feriti, tra cui uno molto grave.
"Chiediamo che le famiglie abbiano giustizia dopo la morte dei propri cari, e che le istituzioni intervengano drasticamente per arginare questo fenomeno", spiega Giuseppe Gaglio, della Rete. "Devono essere cambiate le normative - ha continuato - perché non si verifichino più situazioni di irregolarità nelle misure di sicurezza, di lavori fatti attraverso appalti e subappalti che mettono in pericolo la vita degli operai". La manifestazione di Paderno Dugnano inaugurerà una settimana di mobilitazione nazionale, con cortei a Taranto e, il 10 dicembre, a Torino, dove è in corso il processo per l'incidente alla Thyssen Krupp.
sabato 4 dicembre 2010
La manifestazione a Paderno Dugnano. L'intervento della Rete
giovedì 2 dicembre 2010
Un altro immigrato morto sul lavoro a Ravenna. 7 dicembre mobilitazione della Rete per la sicurezza
mercoledì 1 dicembre 2010
Un altro operaio immigrato muore al Porto di Ravenna. 7 dicembre presidii in città
4 DICEMBRE 2010 MANIFESTAZIONE A PADERNO DUGNANO (MI)
DALLE 14.30 ALLE 16.30 PRESIDIO IN PIAZZA DELLA RESISTENZA
(vicino al Municipio)
ore 15
“cosa è morto con i ragazzi della Thyssen”
lettura teatrale di Massimo de Vita del Teatro Officina (locandina allegata)
nel corso dell’iniziativa:
- sarà disponibile una mostra e un dossier sulla vicenda della Eureco
- intervento di Najat, rappresentante del comitato immigrati in lotta sulla torre di via Imbonati a Milano,(la metà delle morti sul lavoro di lavoratori immigrati si concentra in 3 regioni: Lombardia, Emilia Romagna, Veneto)
- intervento di operai e delegati Rls aderenti alla Rete che forniranno il quadro delle ulteriori iniziative in programma nelle altre città, tra cui quella conclusiva
del 10 dicembre a Torino per il processo Thyssen,
- conclusione alla fabbrica Eureco con uno striscione
30-11-2010 Comunicato stampa
PADERNO DUGNANO -QUASI COME
La rete nazionale per la sicurezza sui posti di lavoro nel quadro della settimana nazionale di mobilitazione dal 4 al 10 dicembre in tutta Italia ha indetto una manifestazione a Paderno Dugnano per il 4 dicembre.
L'esplosione e il ferimento grave di 7 operai, di cui due deceduti nelle scorse settimane e altri due sospesi tra la vita e la morte all’ospedale Niguarda, sono l'ultimo crimine sul fronte della sicurezza sul lavoro.
Una catena di lavoratori morti (più di 1000 dall’inizio dell’anno) che dimostra la necessità di una mobilitazione permanente contro un sistema incivile e barbaro che riduce a tragiche fatalità quello che noi chiamiamo gestione criminale della sicurezza sul lavoro.
Per questo dopo un mese dall'esplosione alla Eureco Holding, avvenuta alle ore 15 del 4 novembre 2010, non possiamo restare ad aspettare in silenzio che aumenti il tragico bilancio di lavoratori, senza manifestare la nostra rabbia e la necessità di costruire una campagna di massa attraverso lo strumento della rete nazionale per affermare il primato della vita operaia e non del profitto.
invitiamo tutte le realtà impegnate e sensibili ad aderire e partecipare.
Per contatti retesicurezzamilano@gmail.com 335 5244902
7 dicembre Ravenna: campagna contro le morti di immigrati sul lavoro
Lucrătorilor emigranţi, şi tuturor lucrătorilor
Rănirile, decesele la locul de muncă sunt în creştere în rândul lucrătorilor emigranţi. Statisticile oficiale au dezvăluit deja această informaţie, dar din păcate sunt cu mult mai multe accidente care nu sunt declarate deoarece muncitorii sunt recrutaţi la negru, la zi sau “la apel”, şantajaţi de legătura dintre muncă/ permis de şedere, super exploataţi şi cu salarii de mizerie.
Jumătate din decesele de la locul de muncă printre muncitorii emigranţi sunt concentrate în trei regiuni: Lombardia, Emilia Romagna, Veneto.
În Ravenna, cu doar o săptămână în urmă a murit într-un şantier de construcţii Doka Besnik. Ne întrebăm, după scandaloasa sentinţa dată de un judecător din Torino: Cu cât ar trebui compensată viaţa unei persoane ţinând cont de faptul că este albanez? "
Ca şi “reţea” am sprijinit disputa muncitorilor emigranţi de la Akron-Hera / coop Omega din Imola, care a trimis emigranţii să lucreze fără nici o protecţie, printre deşeuri periculoase cu salarii de mizerie.
Acestea sunt doar câteva evenimente recente din regiunea noastră care se referă la condiţiile de muncă ale imigranţilor.
Muncitori din ce în ce mai exploataţi, răniri şi decese la locul de muncă din ce în ce mai multe, iar pentru proprietari din ce în ce mai mult profit.
Ar fi timpul să spunem că “sclavia modernă” trebuie să înceteze şi că nu mai vrem ca persoanele să moară la locul de muncă!
În săptămâna 4-10 decembrie, reţeaua pentru siguranţa muncii a lansat o campanie naţională pentru mobilizare împotriva deceselor la locul de muncă.
Pe data de 7 decembrie în Ravenna:
la orele 11,00 în cadrul “Centrului pentru ocuparea Forţei de Muncă” din (Via Teodorico, 21)
Se va construi o campanie împotriva deceselor la locul de muncă în rândurile emigranţilor
Reţeaua pentru siguranţa muncii - Ravenna
tel. 339/8911853
e mail: cobasravenna@libero.it
şi mail naţional: bastamortesullavoro@domeus.it
Vizitaţi blog-ul: bastamortesullavoro.blogspot.com
PROCESSO ETERNIT: UDIENZA DEL 29 NOVEMBRE
La seduta odierna, che si apre alle ore 9:30, prevede la ripresa dell'audizione del ct della parte civile Afeva di Casale Monferrato, il dottor Castelman, protagonista - suo malgrado - nella scorsa udienza di un clima surreale, con il tecnico del suono dell'aula impegnato a fargli da traduttore, con pessimi risultati.
Questa volta la Corte corre ai ripari e, per consentire una buona comprensione del contenuto del controinterrogatorio del pm (le difese rinunceranno), nomina un'interprete di chiara fama in città.
Prima di incominciare nuovamente l'audizione del ct, la Corte - come già preannunciato in occasione dell'esclusione di Eternit (Schweiz) AG - provvede ad escludere anche il responsabile civile Adex dal procedimento.
A seguire la parola viene data al ct: questi produce alcuni documenti riguardanti il cartello dei produttori di cemento-amianto - nato nel 1929 - per controllare il mercato e anche l'informazione circa i danni alla salute provocati dall'utilizzo del minerale; fa una certa impressione ascoltare che, nel 1956, il direttore generale di un'azienda statunitense produttrice della miscela-killer, tale John Swendall, passava la metà del suo tempo nelle aule dei tribunali per difendersi nelle cause per danni alla salute provocati dalla mancanza di precauzioni nel trattamento dell'amianto.
Dopo una pausa di circa venti minuti è la volta del dottor Silvestri, ct del pm, membro dell'Istituto di prevenzione oncologica della regione Toscana, per il quale si occupa del registro regionale dei mesoteliomi maligni; l'oggetto della consulenza è: analisi dello sviluppo delle conoscenze scientifiche sulla pericolosità dell'amianto e pericolosità delle lavorazioni dello stesso negli stabilimenti Eternit che interessano in questo processo.
Poco dopo che il ct inizia la sua trattazione, l'avvocato Alleva della difesa Schmidheiny - avendo compreso che i dati che sarebbero stati esposti sarebbero stati un duro colpo per la difesa - cerca di bloccare la consulenza adducendo motivazioni pretestuose secondo le quali il ct sarebbe il terzo della lista del pm riguardo allo stesso tema.
Il giudice Casalbore lo 'cassa di brutto', rilevando che non è affatto così, ed invitando il Silvestri a continuare; questi dimostra, attraverso l'esposizione di valanghe di cifre, che i dati delle concentrazioni di fibre di amianto rilevati dal Sil - posti alla base delle consulenze dei ct della difesa - sono sbagliati e falsati dalla mancanza di diverse variabili indispensabili per la corretta valutazione dei risultati.
La prossima udienza si terrà lunedì 6 dicembre, e consterà dell'ascolto di ct del pm sul tema dell'epidemiologia, mentre il 13 dicembre si terrà il controinterrogatorio del dottor Silvestri.
Torino, 29 novembre2010
Stefano Ghio - Rete sicurezza Torino
PROCESSO THYSSENKRUPP: UDIENZA DEL 30 NOVEMBRE
L'udienza in programma oggi, che comincia alle ore 9:45, vede la nona parte della requisitoria del pm.
La trattazione odierna si sofferma sul reato di 'incendio', visto - come già gli altri in precedenza - sia dal punto di vista del reato in generale, sia da quello in relazione all'eccidio avvenuto la notte del 6 dicembre 2007: il tutto citando - lo fa il procuratore Raffaele Guariniello - decine di sentenze della Corte di Cassazione che sostengono le tesi accusatorie.
Momenti di grande commozione si hanno quando la sostituta Laura Longo descrive gli avvenimenti della notte della strage.
Per concludere, il pm tratta due temi che aleggiano sul processo: le responsabilità dei lavoratori e l'affidamento degli incarichi, da parte del datore di lavoro, ad un proprio sottoposto; in entrambi i casi, è bene ricordarlo, il datore di lavoro non è affatto esonerato dagli obblighi in materia di osservanza delle norme antinfortunistiche.
La prossima udienza avrà luogo venerdì 10 dicembre, con la trattazione degli ultimi temi di prova; le richieste di condanna saranno successivamente rese note martedì 14 dicembre.
Torino, 30 novembre 2010
Stefano Ghio - Rete sicurezza Torino