martedì 1 novembre 2011

Stranieri morti in italia per infortuni sul lavoro

Stranieri morti in italia per infortuni sul lavoro


Le tragedie delle morti sul lavoro sono una miniera inesauribile di dati per
capire l'evoluzione di una società e di un paese. In questo caso sono a
mandarvi il grafico inerente agli stranieri morti sui luoghi di lavoro in
Italia dall'inizio dell'anno. gli stranieri morti sui luoghi di lavoro dal 1
gennaio sono 57 su un totale di 549 se si tolgono le 34 vittime di cui non
siamo a conoscenza della nazionalità la percentuale di stranieri morti è
dell'11% sul totale di 515. E oltre il 40% sono romeni. Se ai 515 morti
togliamo le vittime dell'agricoltura, che sono oltre il 33% di tutti i morti
sul lavoro, e per quasi la totalità pensionati italiani, si arriva alla
spaventosa percentuale del 15% degli stranieri morti sul totale.Praticamente
più di un lavoratore su sette morto sui luoghi di lavoro è straniero. Gli
stranieri eseguono i lavori più faticosi e pericolosi e sono quasi tutti
precari o dipendenti di aziende senza tutele sindacali. E' la condizioni a
cui aspira questo governo per tutto il mondo del lavoro, con l'articolo 8
dell'ultima manovra e la libertà di licenziamento con l'ultima "promessa"
all'Europa che sembra molto apprezzata dalla Marcegalia e dagli industriali.
Gli industriali sono finalmente contenti. Ma hanno una visione poco
lungimirante. Nelle fabbriche sindacalizzate i morti sul lavoro si contano
sulle dita di una mano. In un luogo dove non c'è più contrattazione e
controllo sulla Sicurezza inesorabilmente ci sarà un aumento dei morti sul
lavoro e una caduta anche della qualità del prodotto. Le aziende che hanno
una percentuale alta di precari sono quelle che hanno più difficoltà a
reggere la concorrenza dei paesi emergenti che in quanto a bassi salari e
mancanza di diritti sono insuperabili. Invece di spingere per far dotare il
paese di tecnologie avanzate pensano di risollevarsi dalla crisi umiliando
il mondo del lavoro e comprimendo i salari e i diritti acquisiti. Ma sono
solo illusioni, i problemi nei prossimi anni, se non si cambierà strada si
moltiplicheranno, nelle fabbriche dove non c'è crisi e negli enti pubblici,
si scatenerà un conflitto insanabile che riporterà l'Italia indietro di 50
anni.

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