giovedì 12 gennaio 2012

Pietra tombale sulla discarica di Cappella Cantone.In attesa di nuovi clamorosi sviluppi, rinnoviamo le cinque domande a Formigoni ed elenchiamo altrI

Comunicato stampa
Cremona, 13 gennaio 2011


Oggetto: pietra tombale sulla discarica di Cappella Cantone. In attesa di nuovi clamorosi sviluppi, rinnoviamo le cinque domande a Formigoni ed elenchiamo altri fatti che si aggiungono all'intreccio tra malaffare e politica


Un'altra pietra tombale è stata posta sulla discarica di Cappella Cantone. Si tratta della decisione presa in data 30 dicembre 2011 dall'assemblea straordinaria dei soci della Locatelli di mettere in liquidazione le quattro società del gruppo (Locatelli geom. Gabriele spa, Locatelli Lavori, Locatelli Trasporti, Locatelli Asfalti)
Questa decisione è stata assunta in seguito al congelamento dei conti di queste società da parte delle banche e a seguito del blocco dei contratti con il 'consorzio Bbm' che si occupa della costruzione dell'autostrada Brebemi. Non potendo garantire la prosecuzione dell'attività, i soci hanno effettuato questa scelta. A questo punto si rende sempre più probabile la possibilità della confisca dell'ex cava Retorto, se non altro per garantire i creditori, in primo luogo gli operai messi in cassa integrazione straordinaria.
Si deve aggiungere che di fronte a queste evidenze il TAR di Brescia ha assunto ancora una volta una soluzione 'pilatesca', rinviando qualsiasi decisione formale alla conclusione dell'attività inquirente dei Magistrati. Comunque è un risultato che va nel senso di non autorizzare il sito dell'ex cava Retorto come idoneo ad accogliere una discarica di amianto e non solo, visto quanto Locatelli e altre ditte vomitavano nelle discariche e nei manti stradali.


Altro elemento che va precisato, alla luce dei nuovi dati che emergono dalla Magistratura,è il seguente: la posizione di Nicoli Cristiani si va aggravando, perché oltre ad avere intascato presumibilmente la mazzetta da Locatelli attraverso l'intermediazione materiale di Rotondaro, dirigente ARPA Regione Lombardia (di cui vi è documentazione filmata), si ipotizza che i soldi trovati a casa di Nicoli Cristiani provenissero da altra fonte. Quale? A questa domanda tra qualche giorno saremo in grado di rispondere.
Questo nuovo dato spiega probabilmente il perché Locatelli, Nicoli e Rotondaro continuano a rimanere in carcere, visto anche l'estendersi dell'inchiesta e l'intreccio sempre più vasto ed evidente tra malaffare e politica.


A questo punto diventano ancora più attuali le cinque domande a cui non è ancora stata data risposta e che riproponiamo:


1) COME POTEVA Nicoli Cristiani, vice presidente del Consiglio regionale, che non fa parte della giunta e quindi non titolato a prendere alcuna decisione, a garantire con certezza che alcuni atti autorizzativi sarebbero stati comunque approvati negli uffici e ambiti competenti? Chi copriva e garantiva Nicoli Cristiani in giunta? Quale era, o meglio, chi era il trait-d’union ?

2) COME MAI FORMIGONI e la sua giunta hanno approvato a più riprese delibere tendenti a rendere possibile la realizzazione della discarica, rimuovendo alcuni ostacoli legali, come quello che prevedeva una distanza minima di 5 km tra una discarica e l’altra o i vincoli del piano cave? Ricordiamo che la normativa, in vigore precedentemente, avrebbe impedito che partissero addirittura i primi atti autorizzativi.

3) PERCHE’ MARCELLO RAIMONDI ( assessore regionale all’ambiente ) fu “contattato” da Luigi Brambilla, consulente aziendale della ditta Locatelli, affinché si attivasse al fine di accelerare l’iter della discarica di Cappella Cantone pur non essendo il suo assessorato direttamente competente per la materia? L’interessamento di Raimondi, che emerge dai verbali della Magistratura, avviene attraverso “interventi” su alcuni dirigenti e funzionari del suo assessorato e tramite una lettera inviata a Tadi, sindaco di Cappella Cantone e al vice-sindaco dello stesso paese che è il vero uomo forte e decisivo del consiglio comunale.

4) PERCHE’ IL SINDACO TADI, secondo un’intercettazione, dice a un dipendente della Locatelli in merito “all’operazione lettera” : “… Fai il furbo e a me i furbi non piacciono …” che significato ha questa frase? Che ruolo gioca in questa vicenda il vice sindaco Chiozzi? Peché Tadi non ha ancora revocato la convenzione con Cavenord, che prevedeva, fra l’altro, il versamento al Comune di Cappella Cantone di alcuni milioni di euro quale compensazione per la realizzazione della discarica?

5) PERCHÉ IL SIGNOR BRAMBILLA, consulente aziendale della Locatelli, dichiara testualmente. “… io faccio il mio su Rossoni …” e aggiunge “… nell’operazione che montiamo su Mantova è coinvolto anche lui, eh …” Rossoni deve dare spiegazioni sul perché viene citato da questi personaggi, o vuole continuare nel suo silenzio sospetto e ambiguo?


Che ci fosse un intreccio pericoloso, esteso e ramificato in Lombardia tra malaffare e politica noi lo sosteniamo fin dall'inizio della vicenda della discarica di Cappella Cantone, e l'abbiamo concretizzato con un esposto alla Magistratura. Oltre a voler autorizzare a tutti i costi discariche di amianto in luoghi non idonei (Brescia e provincia, Ferrera Erbognone (Pavia), Cava Manara (Pavia) ecc...) ci sono state speculazioni illegittime fatte da privati e coperte dalla politica: si vogliono nascondere progetti di discarica dietro i progetti di cava, come dimostrano i seguenti fatti che elenchiamo e che sono in stretta connessione con la vicenda specifica di corruzione legati alla discarica di Cappella Cantone:


A. Telgate è un comune in provincia di Bergamo guidato dal giugno 2009 da una giunta monocolore della Lega Nord Bartolomeo Beniamino Gregori, assessore all'urbanistica, ora destituito, è anche responsabile della logistica della Locatelli, gestisce in pratica gli autisti, ed è stato arrestato insieme ad altri collaboratori di Locatelli con l'accusa di smaltimento illecito di rifiuti sotto la Brebemi. Alcune intercettazioni degli inquirenti sono sconcertanti. “Vai lì e prendi paura – dice Gregori mentre parla al telefono con Giovanbattista Pagani, di Pontoglio, stretto collaboratore di Locatelli e ai domiciliari con Gregori. Si riferisce ai rifiuti che i suoi mezzi hanno portato sotto l'autostrada nei cantieri di Fara Olivana e Cassano d'Adda. Gregori parla anche con Walter Rocca, di Bolgare, anch'egli arrestato, responsabile della discarica Biancinella di Calcinate di proprietà di Locatelli: “Il materiale loro lo vogliono pulito, così com'è adesso. Mi hanno fatto il culo...”. Sempre in questo passaggio Gregori parla di un cumulo civetta che sia pulito per i controlli “...Lunedì deve arrivare migliore perché devono coprire quello che abbiamo fatto.”. Nell'ordinanza del gip si legge anche che i camion della Locatelli entravano nella discarica Biancinella, dove avrebbero dovuto trattare i rifiuti nocivi, ma in realtà effettuavano una sosta di pochi minuti e ripartivano per portare lo stesso carico nei cantieri della Brebemi.
Telgate è protagonista di un'altra discutibile e preoccupante vicenda.
Azienda Verde srl, che appartiene a Bergamo Pulita (a sua volta di proprietà per metà di Ecodeco srl – su cui torneremo in un prossimo comunicato - e per l'altra metà di Montello spa e in passato partecipata sia di Locatelli che di Marco Pagnoncelli ex assessore regionale ora consigliere regionale con delega agli Enti Locali) vuole realizzare a Telgate una cava-discarica di inerti , la famosa Ateg39. E' un progetto di cava, inserito nel piano cave della provincia di Bergamo, ma anche un progetto di discarica di rifiuti al vaglio della Regione Lombardia. In questo caso la spregiudicatezza dei cavatori è sbalorditiva: non aspettano neanche di finire di cavare per trarre profitto doppio, si portano già avanti, chiedendo contestualmente al progetto di gestione produttiva il recupero delle aree mediante attivazione di impianto di discarica!
Per gli uffici della Regione Lombardia niente da eccepire per ora, nonostante che il piano cave a cui fa riferimento la domanda di Azienda Verde è stato annullato dal TAR (vedi il nostro dossier su Locatelli).
B. Sempre da intercettazioni telefoniche ed ambientali degli inquirenti risulta che Nicoli Cristiani, accompagnato da Mauro Papa che è amministratore della Ecoeternit di Montichiari, si sia incontrato con Locatelli e il suo amico Bracci al ristorante Lorenzaccio di Brescia .
Nicoli parla anche di Faustini. Quando Nicoli e Papa se ne vanno, Locatelli continua a parlare di Nicoli “lui non è più assessore eh...lì ha tutti sotto li ha fatti crescere tutti lui...”
E Bracci risponde: “sì, ma questo … allora parte tra poco diciamo (riferito alla discarica di Papa)”.
La Ecoeternit è intestataria di autorizzazione per una discarica di rifiuti con tre lotti dedicati ai rifiuti di amianto a Montichiari (Brescia)... una pratica che si è sbloccata da poco, dopo che per anni l'area è stata sotto sequestro perché si smaltivano illecitamente rifiuti inerti prima di avere l'autorizzazione.


Il gruppo Faustini è intestatario tramite la Profacta spa dell'autorizzazione di discarica di amianto a Brescia, località San Polo. Un progetto pericoloso e devastante (vedi il nostro dossier).
Questo gruppo tramite Padana Green srl ( il suo amministratore Gabriele Baruzzi è procuratore speciale sia del gruppo Faustini che della Profacta) ha avanzato richiesta di discarica di rifiuti di amianto pericolosi a Montichiari.


C. Risulterebbe che tra Pagnoncelli e Oldrati, il consulente ambientale di Locatelli titolare di Terreverde srl agli arresti domiciliari, esista o sia esistita in passato una fattiva collaborazione nella stesura degli studi elaborati da Terraverde e siglati da Oldrati. Questo è l'interrogativo che è stato posto a Formigoni dal consigliere regionale dell'IdV Gabriele Sola e noi lo aggiungiamo alle nostre cinque domande a Formigoni.


D. Sempre dalle intercettazioni degli inquirenti risulta che Oldrati, vedi sopra, confida molto su una persona che “si fa dare la roba da Angelo Elefanti e da Franco Picco, poi me la dà, io gliela commento, gli porta i miei commenti e loro gliele aggiustano.”
Angelo Elefanti è un dirigente in ruolo della Regione Lombardia del settore Ambiente, a cui fa capo il rilascio della Valutazione di Impatto Ambientale; Franco Picco ha un contratto esterno ed è da maggio 2010 il direttore generale dello stesso settore.


E. Locatelli è un associato storico della Compagnia delle Opere. Su un quotidiano nazionale dei primi di dicembre 2011 si legge una dichiarazione sconcertante del presidente della CdO di Bergamo, Rossano Breno a proposito del suo incontro con Locatelli in cui quest'ultimo chiedeva “ accesso a nuove risorse finanziarie. Soldi e spintarelle” : “ ..abbiamo due grandi compiti non lasciare soli i nostri soci, soprattutto nei momenti di crisi e generare grandi storie di solidarietà e carità...Attraverso le opere delle imprese garantiamo bene per tutti. In questo contesto sta il nostro rapporto con la ditta Locatelli che non solo confermiamo, ma che giudichiamo positivo. In questi anni abbiamo avuto un rapporto positivo sia con l'impresa che con l'imprenditore.”
Il Gruppo Locatelli è proprio “una bella impresa”, infatti i suoi mezzi di trasporto sono stati ripresi insieme a quelli della Serenissima Costruzione (presieduta dal leghista Attilio Scneck) a scaricare di notte ondate di materiale tossico di fonderia sotto le carreggiate del cantiere della Valdastico a sud di Vicenza, che collegherà Vicenza e Rovigo. La situazione è ora al vaglio della direzione distrettuale antimafia di Venezia.
Che i cantieri delle autostrade possano essere usati come discariche abusive è un'”opportunità” che le mafie di varia natura conoscono già da anni, ma in Lombardia gli amministratori regionali sostengono che non c'è pericolo di infiltrazione, perché i controlli sarebbero rigorosi!
Un'ultima notazione: nella trasmissione AmbienteItalia di Rai 3, andata in onda il 24.12.2011 dalle 13.00 alle 14.00, ci si è occupati della vicenda di Cappella Cantone con una lunga intervista a G.Riboldi. La giornalista ha poi chiesto un commento all'assessore Belotti, il quale ha tra l'altro dichiarato che “ la discarica è un concetto vecchio...” e che il futuro per lo smaltimento dell'amianto saranno gli impianti di inertizzazione a gestione pubblica. Allora questa affermazione ci fa chiedere, ancora una volta, alla giunta Formigoni la moratoria di tutti i progetti di discarica in itinere o già autorizzati, perché pericolosi per la salute e per l'ambiente.


Mariella Megna
Giorgio Riboldi







Cittadini contro l'amianto della provincia di Cremona



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