martedì 29 aprile 2014

La Rete-nodo di Milano a Sesto S.Giovanni



Comunicato
La Rete Nazionale per la Sicurezza e Salute sui posti di Lavoro e Territorio Nodo/Milano alla Manifestazione di Sesto San Giovanni contro le Vittime d’Amianto, indetta dal Comitato per la Difesa della Salute nei Luoghi di Lavoro e Territorio, a sostegno di questa battaglia e ribadire le proposte emerse dall’infame sentenza della Cassazione sulla Strage della ThyssenKrupp.
Come ogni anno ieri si è svolta la manifestazione in occasione della Giornata Mondiale, 28 aprile, Vittime Amianto, che quest’anno è la prima di una tre giorni che prosegue oggi con una notte bianca sotto la sede della Regione Lombardia e si concluderà lunedì sempre sotto la sede regionale.
A precedere la manifestazione vi è stata in mattinata un intervento di un rappresentante del Comitato di Sesto davanti la Scala di Milano dove vi era un presidio/sciopero dei lavoratori dello spettacolo, indetto dalla CUB,  per denunciare la presenza e i danni dell’amianto presenti nel teatro milanese. Una delegazione dei lavoratori del teatro, militanti della Banda degl’Ottoni, ha partecipato al corteo suonando canzoni di lotta dall’Internazionale a Bella Ciao passando per Malarazza, dando un impronta di Classe Resistenza e Lotta.
Il corteo partito dal CIP “Tagarelli” ha percorso le vie della ex Stalingrado d’Italia per raggiungere il Monumento dedicato a tutte le vittime dell’amianto. Tante le presenze di associazioni, operai e familiari vittime amianto: dagli organizzatori all’AIEA di Paderno Dugnano; dal Comitato di Broni all’Osservatorio esposti Amianto; dagli operai della Breda Fucine alla Falk, tutti quanti a testimoniare e denunciare la strage continua causata dalla sete di profitto capitalista, che miete 4000 persone l’anno –da operai alle loro mogli che lavavano le tute, a tutta la popolazione che è stata “beneficiata” dalla dispersione della polvere d’amianto-.
Ma con la loro presenza, dalla delegazione della Rete al Comitato Operai e Familiari Vittime Eureco e l’Associazione 29 Giugno di Viareggio, hanno posto una visione più generale su salute e sicurezza, dicendo che se è necessario squarciare il velo di silenzio sulla strage silenziosa dell’amianto, la logica assassina dei padroni colpisce a 360° e quindi la Battaglia è Una sola.
Il corteo giunto al monumento ha osservato un minuto di silenzio per i nostri morti –Eroi loro malgrado del Popolo e del Proletariato, e sulle note di Bella Ciao ha rilanciato la parola d’ordine di una nuova Resistenza.
Tornati da dove era partito, il corteo si è concluso con un’assemblea popolare, dove si sono posti una serie di proposte e denunce: 1) la necessità di unire le varie lotte dei comitati per una più incisiva azione; 2) sostegno ai familiari lasciati da soli dalla politica e dalle istituzioni e dai sindacati confederali; 3) la denuncia e indignazione per il verdetto della Cassazione sulla Thyssen; 4) l’impunità e la promozione per i dirigenti, come nel caso di Moretti e della Marcegaglia; 4) l’infame situazione a cui sono costretti gli operai scampati al rogo dell’Eureco, che sono senza lavoro e sfrattati, mentre il criminale Merlino è libero e sotto altra veste continua a fare quello che ha sempre fatto –arrichhirsi sulla pelle e il sangue degli operai-; 5) la fine dell’impunità di questi assassini e l’istituzione del reato di “crimine contro l’umanità” –visto che le cifre di questa strage sono cifre di una guerra-.
Nelle conclusione è emersa forte la prospettiva che per avere Giustizia per gli operai, le loro famiglie, per la popolazione, per i giovani è l’abbattimento di questo sistema.
Come Rete condividiamo quete proposte, ma come abbiamo ribadito nel nostro intervento, questo va costruito da subito portando nelle varie iniziative o presidi a venire, a partire dal processo a Riva, un assedio a chi calpesta i nostri diritti dentro e fuori i tribunali. Sottolineamo anche un pensiero che, oltre la rabbia,  arroventa le menti di alcuni familiari, che abbiamo sentito a Roma il 24 e anche ieri: “ma per avere giustizia, forse dobbiamo sparagli a questi padroni”. Forse la risposta potrebbe venire da una canzone di Pietrangeli degli anni 70 –Mio caro padrone domani…..”.

Rete Sicurezza e Salute sui Posti di Lavoro e Territorio, Nodo/Milano
27-04-2014

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