mercoledì 19 gennaio 2011

altro morto a paderno

Comunicato
CRONACA DI UNA MORTE ANNUNCIATA, LA TERZA, SARA’ L’ULTIMA?

Salvatore Catalano, 55 anni, si è spento nel reparto Rianimazione e Grandi Ustionati dell’Ospedale Niguarda di Milano. Salvatore è il terzo operaio che muore a causa dello scoppio alla Eureco di Paderno Dugnano del 4 novembre 2010. E ancora siamo in ansia per la sorte di Leonard Shehu, 37 anni, anche lui in condizioni in “stabili, ma disperate”, come cita il comunicato dell’equipe del Niguarda. Il giorno dopo lo scoppio tanta era l’ansia e tante erano le speranze che l’Eureco non fosse una nuova Thyssen, ma dopo due mesi e 15 giorni abbiamo tre nomi Sergio Scapolan – 63 anni -, Harun Zekiri – 44 anni -, e Salvatore Catalano, che ci dicono che la realtà è un’altra cosa. La realtà è il disprezzo della vita operaia da parte un sistema, fondato sul profitto padronale, che ritiene “fisiologico” e “compatibile” uno-due-sette lavoratori che bruciano, che cadono, o che vengono schiacciati dal peso del loro profitto. La realtà è un sistema di partiti che, come ha detto Tremonti, ritiene “la 626 un lusso che (questo sistema,ndr) non può permettersi”. Una tesi che possiamo leggere nelle dichiarazioni del Sindaco di Paderno, Marco Alparone, subito dopo la notizia della morte di Salvatore Catalano, che ha detto: “è una tragedia che si perpetua”, appunto come diciamo noi una necessità di questo sistema. Nel resto delle sue parole, Alparone, mostra anche l’ipocrisia e la falsità che permea questi “signori”, infatti dice: “siamo stati vicini a Salvatore con un sentimento che nasceva più dal cuore che dalla ragione, ma il buon Dio se l’è preso dopo un lunghissimo calvario. Adesso il mio primo pensiero è quello di far sentire ai familiari l’affetto della città”.
Esatto “ragionevolmente” anche la sorte di Salvatore era già stata prevista; e senza citare potenze divine, Salvatore non se l’è preso Dio ma ci è stato rubato da questo sistema; così come la “vostra vicinanza”
ai familiari l’abbiamo già vista quando avete indetto un Consiglio straordinario per discutere dell’Eureco, liquidando il tutto in 15 minuti, o come nel “cercare di coronare il sogno il sogno di una vita”, quello di Salvatore e della sua compagna, Antonello Riunno, cioè di sposarsi dopo una lunga convivenza, consapevoli (voi si intende Sindaco Alparone)che le leggi di questo Stato negano il diritto alla convivenza, che per i famigliari dei lavoratori si traduce in negazione di ricevere i risarcimenti (che di certo non gli ridanno l’affetto dei propri cari, ma sempre un diritto e una giustizia negata sono). Ma non vogliamo soltanto denunciare questo schifo, non vogliamo continuare ad asciugare le nostre lacrime, non vogliamo continuare a contenere il nostro dolore-la nostra rabbia per questi nostri fratelli assassinati dal vostro profitto, NO cari signori vogliamo giustizia: la stessa che chiedono i tanti, troppi, lavoratori che quotidianamente, 4 al giorno, muoiono sui luoghi di lavoro; i loro cari, i loro compagni di lavoro.
Come andare avanti c’è l’hanno indicato gli studenti che si sono mobilitati contro la Riforma Gelmini. L’equazione è la stessa : AI GIOVANI RUBANO IL FUTURO – AI LAVORATORI RUBANO LA VITA. E per i giovani per cambiare veramente, per riprendersi il futuro significa andare allo scontro diretto con questo governo, assediando le sedi istituzionali dove si blindano con la complicità della cosiddetta opposizione, come hanno mostrato il 14 dicembre; e per i lavoratori riprendersi le loro vite, per avere giustizia non ci sono altre alternative. Per questo dopo l’iniziativa del 4 dicembre che la Rete ha fatto a Paderno, facciamo appello a tutte le realtà che erano presenti, ma anche a quelle che non c’erano, a costruire nuove iniziative a Paderno, ma anche collegandosi con le altre, a livello nazionale, già indette, come quella di Torino in occasione della sentanza per il Processo Thyssen.
“PER QUANTO VI SENTITE – CI SENTIAMO – ASSOLTI SIETE – SIAMO – LO STESSI COINVOLTI”.
Milano 19-01-2011
Gaglio Giuseppe
Rete
nazionale per la sicurezza sui posti di lavoro Nodo Milano/Bergamo

retesicurezzamilano@gmail.com

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