Proprio mentre, è notizia di sabato 16 luglio, si scopre che l'ippodromo Romanengo di Novi Ligure è colmo di amianto - e si assiste, mentre l'attività ippica continua regolarmente, al rimpallo di responsabilità, per chi deve procedere alla bonifica del sito, tra il gestore Franco Garombo ed il proprietario Claudio Ricci - si svolge, nella maxi aula uno del tribunale di Torino, l'ultima udienza prima della pausa estiva del processo alla Eternit.
La seduta odierna prevede che a fare le proprie richieste siano gli avvocati dei fori stranieri (belgi, svizzeri e francesi), seguiti dagli ultimi due
italiani: l'avvocato dell'Associazione familiari e vittime dell'amianto, Sergio Bonetto, e l'avvocata dell'Allca-Cub, Laura Mara.
Proprio quest'ultima è incaricata di aprire la seduta: lo fa chiedendo Euro 50 mila di danni patrimoniali ed altrettanti di non patrimoniali; in subordine una provvisionale immediatamente esecutiva di Euro 80 mila.
A seguire prendono la parola gli avvocati dei fori stranieri: l'avvocata Choutin, belga; l'avvocato Permoud, belga, che non parla italiano ed evita di intervenire esprimendo soltanto la sua totale adesione a quanto espresso da chi lo ha preceduto; l'avvocato svizzero Uswald; l'altro legale svizzero, Aliotta, che non interviene ma si associa a quanto detto da Uswald; l'avvocato francese Tessonier.
Per ultimo interviene l'avvocato Sergio Bonetto che consegna alla Corte le conclusioni con le richieste dei sette legali stranieri - due non sono presenti - insieme con le sue.
Non manca peraltro, giustamente, di rimarcare - come già fatto da altri che lo hanno preceduto - che "il disastro di cui si parla in questo processo non è una tragedia del passato, ma del futuro, essendo che i suoi effetti si protrarranno per chissà quanto tempo".
Alle ore 11:00 il giudice sospende la seduta e la rinvia a lunedì 26
settembre: in quell'occasione inizieranno le arringhe difensive dei legali degli imputati.Torino, 18 luglio 2011
Stefano Ghio - Rete sicurezza Torino
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