Si conclude oggi, con l'esposizione della sua quinta parte e la formulazione delle richieste di pena per gli imputati, la requisitoria del pm alessandrino Raffaele Guariniello.
Sono le ore 9:30 quando il pm inizia il suo discorso ribadendo nuovamente il carattere di pericolosità ed illiceità delle lavorazioni che si svolgevano all'interno degli stabilimenti; inoltre illustra i criteri attraverso i quali si è giunti all'individuazione dell'effettivo responsabile degli eventi accaduti, il datore di lavoro.
A seguire prende la parola la sostituta Sara Panelli che spiega quali sono le responsabilità degli imputati, ricavando le stesse da alcuni documenti di provenienza aziendale versati in atti.
Da questi emerge, ancora una volta in maniera inequivocabile, come siano stati proprio gli imputati a capo dell'azienda; si evidenzia altresì come, almeno dalla metà degli anni cinquanta, siano sempre le stesse famiglie - gli Schmidheiny ed i de Cartier - a palleggiarsi la gestione dell'Eternit Italia S.p.A.
Terminato questo spezzone, il pm fa le sue richieste di condanna degli imputati per i reati a loro ascritti in relazione a quella che non esita a definire "una tragedia immane che non avevo mai visto, che continuerà a seminare morte chissà fino a quando, e che ha potuto essere grazie all'eccezionale capacità di delinquere degli imputati".
Per ognuno dei due imputati le richieste sono: anni venti di reclusione, accompagnati dalle pene accessorie dell'interdizione perpetua dai pubblici uffici, dall'interdizione per la durata di anni tre dalla contrattazione con enti pubblici, dall'interdizione per anni dieci dalla direzione di impresa.
Dalla prossima udienza, che è prevista per il giorno lunedì 11 luglio - un'altra è fissata per il giorno successivo - la parola passerà alle parti civili che avranno tempi contigentati nel massimo di quindici minuti.
Torino, 04 luglio 2011
Stefano Ghio - Rete sicurezza Torino
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