giovedì 16 agosto 2012
La lotta a Taranto e le forze in campo
Lo slai cobas per il sindacato di classe Ilva e cittadino, da sempre attivo e a volte protagonista riconosciuto della lotta per la salute e sicurezza in fabbrica, in città e a livello nazionale viene oscurato dai mass media, attenti come sono a fenomeni importanti più appariscenti, ma basterebbe essere in fabbrica - e anche nei quartieri come tamburi, di cui parleremo in altre occasioni - per capire che le cose non stanno affatto come appaiono e non tarderanno a emergere in forma diversa.
La grande maggioranza operaia non vuole chiudere la fabbrica non solo perchè essa è fonte di lavoro e reddito ma perchè gli gli operai quelli veri preferiranno sempre lavorare per avere un reddito e non vivere di reddito, come piccola borghesia e sottoproletariato a volte pensano, sostengono e tramite forme organizzate ambigue scrivono.
La grande maggioranza degli operai Ilva vuole organizzarsi e lottare per difendere salute e sicurezza e ha sempre cercato di farlo, non riuscendo ad avere nelle proprie mani gli strumenti di organizzazione, programma e linea per farlo. Chi descrive la fabbrica come massa di operai che hanno accettato di tutto per un tozzo di pane è solo un reazionario antioperaio, pieno di disprezzo per la classe operaia all'ilva come ovunque.
La grande maggioranza degli operai considera che dopo aver pagato il prezzo più alto, rispetto anche ai quartieri e alla città alla produzione per il profitto dell'acciaio di stato prima e di padron riva dopo, ora sarebbe unire il danno alla beffa se a tutto questo corrispondesse non miglioramento della sicurezza salute in fabbrica, ma anche la perdita del lavoro.
La grande maggioranza degli operai non pensa affatto che prima del siderurgico, Taranto fosse la città delle cozze e calamari e del mare pulito, chi dice queste cose o a quel tempo non viveva a taranto o è preda di quel nostalgismo reazionario, lo stesso che fa dire a tanti anziani che... ai tempi di mussolini si che si stava bene ecc.
La grande maggioranza degli operai non accetta che vengano messi in contrapposizione lotta per il lavoro, i diritti, la salute in fabbrica e il movimento di lotta contro morti inquinamento devastazione ambientale e ritiene che questo movimento debba continuare ad avere la classe e la fabbrica come centro di lotta e parte del movimento cittadino
La grande maggioranza degli operai per esperienza diretta non ha fiducia nella Magistratura che nella maggioranza dei casi si è schierata con Riva e ora appare come quella che vuole realmente fare piazza pulita di Riva: una visione grottesca e caricaturale - alla saviano ecc.- della realtà della magistratura e della realtà in generale.
Ora si tratta di organizzare in forme sindacali e politiche alternative al sindacalismo confederale dentro e fuori la fabbrica la lotta contro padroni e governo, come unica soluzione per affrontare ora le cose e sviluppare una adeguata mobilitazione in grado di cambiarla.
Ora bisogna fronteggiare l'aggressivo e strumentale sindacalismo aziendale che identifica la lotta per la difesa del lavoro con la difesa di Riva e dell'azienda così com'è oggi. Questa vera trincea di lotta in fabbrica, difficile e complessa, viene ora disertata anche da avanguardie operaie che in questi hanno lottato e non sono riuscite a vincere, cambiare le cose e in alcuni casi neanche a resistere e ora hanno la massima sfiducia nelle masse operaie dell'ilva e pensano che in fabbrica non si possa fare più niente, perchè Riva è troppo forte, i sindacati confederali venduti e dominanti, gli operai incapaci di lottare e tutelare diritti dignità salute lavoro pulito e quindi si trasformano in cittadini che ne hanno abbastanza e chiamano i cittadini a mobilitarsi per la chiusura dell'ilva con fiducia nella magistratura e illusioni circa la costruzione di una città risanata senza la fabbrica e gli operai. Questa linea è illusoria e perdente e se pur nutrita di denunce giuste e spirito di ribellione e lotta non è in grado di tutelare realmente lavoro e salute nè in fabbrica, nè in città.
Questa è la battaglia in corso che sostiene lo slai cobas per il sindacato di classe all'ilva e in città e questa battaglia e linea si imporranno contro aziendalismo e illusioni ecologiste, per affermare sindacato di classe e comitati popolari come armi necessarie in questa lotta di lunga durata che è in corso.
in occasione della venutà dei tre ministri a taranto il 17 agosto
lo slai cobas per il sindacato di classe organizza
presidio ilva port.a e d ore 6
presidio prefettura ore 10-13
sit- in itinerante quartiere tamburi nella giornata
il governo e i suoi tre ministri vengano a taranto con le mani pieni come i
tre re magi per imporre a Riva messa a norma, bonifica e salvaguardia di
tutti i posti di lavoro in fabbrica
SI, ALLA MOBILITAZIONE PER MANTENERE TUTTI GLI OPERAI IN FABBRICA PER
DIFENDERE LAVORO E SALUTE CONTRO RIVA E IL GOVERNO
La scesa a Taranto il 17 dei tre ministri ha tutto il segno di una venuta in
soccorso a Riva, e non di un effettivo impegno del governo per salvaguardare
i posti di lavoro, imporre all'azienda effettivi interventi di risanamento
degli impianti, finanziare realmente la bonifica sul territorio; l'azienda
interpreta il riesame come una sostanziale continuità dell'esistente e
all'interno delle decisioni assolutamente insufficienti già prese al Tavolo
regionale, del decreto governativo e degli impegni, anche finanziari,
inadeguati
La posizione dello Slai cobas è netta e chiara, sintetizzata da "operai in
fabbrica padroni in galera" - questa fabbrica si risana solo con gli operai
dentro e con la lotta operaia e che questa lotta in fabbrica permette di
sviluppare la battaglia unitaria e popolare per affrontare e combattere i
gravi effetti che la politica dei padroni, pubblici prima e con Riva dopo,
hanno prodotto sulla vita e la salute della popolazione di Taranto, in
particolare di quella dei quartieri contigui alla grande fabbrica.
Abbiamo bisogno un sindacato di classe e di massa nelle mani degli operai,
che all'Ilva si chiama slai-Cobas per il sindacato di classe.
Siamo per la mobilitazione degli operai ma su queste posizioni. Non aderiamo
a mobilitazioni organizzate dall'azienda, né a scioperi ambigui che non
abbiano l'azienda e il governo come controparte.
13.8.12
SLAI COBAS per il sindacato di classe ilva - 3475301704 - cobasta@libero.it
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