mercoledì 23 febbraio 2011

PADERNO DUGNANO: CONSIGLIO COMUNALE APERTO(?) PER DISCUTERE DELL’EURECO E SICUREZZA.



Una delegazione della Rete nazionale per la sicurezza sui posti di lavoro ha partecipato nella serata del 21-02-011 al Consiglio Comunale aperto al pubblico per discutere dello scoppio all’Eureco del 4 novembre 2010 e cose fare perché non accada più(?). Presenti alla serata oltre al consiglio comunale rappresentanti istituzionali, dal Senatore Roilo (Commissione Parlamentare d’inchiesta permanente) all’avvocato Dottoressa P. Trapani (Area Qualità e Ambiente, Provincia di Milano), dalla Dirigente ASL1 – Dottoressa M. Della Foglia - al rappresentante Vigili del Fuoco della Provincia di Milano, dal rappresentante del Comitato Paritetico –settore edilizia- di Milano Tiziano Cozzi al rappresentante nazionale dell’AIEA –Fulvio Aurora-, dall’Assessore provinciale Paolo del Nero al rappresentante Protezione Civile di Paderno Dugnano, a delegati e responsabili di Fiom (Barbanti Enrico)- Uil (Tamburelli)- Cisl (Mansolillo e Simonetta)- Cgil Camera del Lavoro Milano (Buriani) Dipartimento Salute e Sicurezza, e tra il pubblico, che sono intervenuti, Serato (RLS Clairsant, multinazionale settore chimico)- Ortolani (Filcams)- Taccone (cittadino di Paderno)- Morelli (Legambiente Paderno). Una serata che poteva rappresentare un punto di svolta, ma che, a nostro giudizio, invece è stata una sorta di autoassoluzione per tutti i partecipanti. Tante belle proposte e idee per “risolvere” gli infortuni e morti sul lavoro, che risultano, invece, le solite lacrime di coccodrillo quando avvengono le tragedie, ma anche lo scaricabarile di chi dice “io non c’ero” “io non sapevo” “stringiamoci tutti intorno ai familiari” “mettiamo insieme le nostre risorse per risolvere”. Insomma il gioco delle tre tavolette: Non Vedo, Non Sento, Non Parlo.

Come sarebbe andata la serata e quali gli scopi dei promotori erano chiari dall’editoriale del giornalino, “La Calderina”, edito dal Comune di Paderno. Uno comunicato (mezza paginetta scarna) dal titolo “Paderno non dimentica le vittime dell’Eureco”, dove il Sindaco, Alparone, parla della vicinanza della giunta e della cittadinanza ai famigliari delle vittime (nell’introduzione alla serata li chiamerà “martiri”) dicendo “sono testimone di molti gesti di umana solidarietà e so anche di anonime donazione anonime che hanno contribuito a non aggravare il momento di disagio che queste famiglie stanno vivendo. Questa città custodisce nel cuore la sua più grande ricchezza”. Che bella scoperta Sindaco Alparone! Cosa avete fatto voi. Avete dichiarato (quindi solo parole) la “vostra vicinanza” e, bontà vostra, “invitato” ad accogliere la richiesta di Rita (moglie di Leonard Shehu, il quarto operaio morto)di un aiuto ad affrontare le spese per il rientro della salma in Albania, chiedendo agli assessori e consiglieri a devolvere il gettone di presenza della seduta. Nell’editoriale, ma anche nell’introduzione, ha definito l’incidente all’Eureco “Un dramma di dimensioni devastanti per tutti noi. Quanto accaduto ci lascia un profondo vuoto e tanta rabbia per questi padri di famiglia che non hanno fatto più ritorno a casa. Non possiamo accettarlo e tutte le istituzioni devono fare in modo che questo non accada mai più, e non solo a Paderno. Su questa vicenda sono in corso delle indagini da parte dei Carabinieri e della Procura di Monza (Dott.ssa Massenz, ndr). La nostra comunità pretende che il lavoro degli inquirenti chiarisca cosa è successo e che vengano accertate le responsabilità di questa tragedia. Questa vicenda non cadrà nel dimenticatoio: la giustizia deve fare il suo corso fino in fondo.” Cosa si intende che il Comune si costituirà parte civile contro il “signor” Merlino, proprietario dell’Eureco? Che il Comune di Paderno, invertendo il trend acclarato di tutte le giunte –di destra e di sinistra-, non concederà più autorizzazioni ad aziende già coinvolte in casi di irregolarità sulla sicurezza (e l’Eureco e il suo padrone lo erano), andando contro il parere (interessato diciamo noi) della Regione Lombardia, che a fronte di palesi irregolarità ha concesso le autorizzazioni per il “signor” Merlino?. Non avete detto ciò e non pensiamo che intendiate mettere in pratica questo “minimo sindacale”, come si usa dire.

Ma altre cose da dire ci sono per gli altri soggetti che hanno partecipato alla serata. Al Senatore Roilo della Commissione Parlamentare, che sull’Eureco si è trincerato sul fatto che “sono ancora in corso gli accertamenti”, ma che ha sottolineato alcuni dati emersi nelle audizioni e controlli della Commissione quali: “Merlino aveva patteggiato analogo incidente del 2005” “la politica del subappalto che significa meno tutele per i lavoratori” “autorizzazioni date dalla Regione e ratificate dalla Provincia, con troppa leggerezza” – e rispondendo al quesito posto dal Sindaco Alparone “Cosa si può fare?” ha detto “Ci vuole maggiore attenzione. Ognuno deve fare la sua parte.” Ebbene Senatore con un passato da sindacalista nella Cgil, è chiedervi troppo che a fronte di quanto avete visto ed accertato vi schierate apertamente contro le politiche di questo governo che sta attaccando il Testo Unico 81/2008 in nome del profitto? O fare questo è un atto anticostituzionale (ci stanno provando a cancellare l’articolo 1 della Costituzione oltre al N° 41 e 42, ma sono ancora validi)?

Ai rappresentanti della Provincia e dell’ASL1 di Milano vorremmo dire tante cose, non piacevoli per loro, ne sottolineiamo alcune. Alla dirigente dell’ASL1 diciamo che non si può limitare a dire che il loro lavoro si concentra in particolare nel campo dell’Edilizia e che dal 4 novembre 2010 si sono accorti che esiste un problema di morti sul lavoro in altri settori. All’ASL1 li leggono i giornali, le statistiche, hanno mai sentito parlare della Thyssen o della Umbria Olii anziché del 29 giugno alla stazione di Viareggio? All’Avv. Trapani (area qualità e ambiente) che da un lato dice che loro possono parlare sulle nuove autorizzazioni da quando la normativa prevede la Delega dalle Regioni alla Provincia, e dall’altro affermare che l’Eureco non era codificata come Azienda a Rischio diciamo: da un lato voi dite “io non c’ero” e dall’altro vi proponete come continuatori delle stesse logiche, quindi siete consapevoli e complici allo stesso tempo.

Ai rappresentanti di Uil e Cisl diamo una risposta comune alla Cgil/Fiom a parte. Al signor Tamburello (Uil) che ha parlato di “all’Eureco si applicava il contratto del Commercio, con appalti e subappalti” “che i costi della salute e sicurezza devono essere parte integrante dell’appalto” “che occorrono organismi paritetici” e ai suoi compari della Cisl, Mansolillo e Simonetta, che hanno detto, tra l’altro, “la sicurezza si può fare con serate come questa, ma anche con spettacoli e altro” “che bisogna coinvolgere tutta la società civile” “che la cultura sulla sicurezza si può fare in diversi modi, con la formazione continua degli RLS e dei lavoratori, mettendo in Rete gli Rls” “chiedere che nei nuovi contratti vi siano delle ore supplementari di assemblea retribuita dedicate alla sicurezza”. Ebbene cari signori di Cisl e Uil che siete venuti a fare tanti bei discorsi due cose: 1) quando voi parlate di coinvolgere la società civile e quando parlate che la cultura sulla sicurezza si può fare in tanti altri modi, ebbene questo coinvolgimento e questo modo altro di diffondere Cultura sulla Sicurezza gli aderenti alla Rete Nazionale per la Sicurezza sui Posti di Lavoro l’hanno messo in pratica. Abbiamo messo in Rete addetti ai lavori (RLS e Ispettori del Lavoro- Associazioni Famigliari e artisti, giornalisti, studenti, lavoratori) che si sono unite per combattere la logica del profitto padronale che sta alla base delle morti sul lavoro e che le ha definite col termine più appropriato OMICIDI e non morti bianche. Abbiamo organizzato manifestazioni (dalla Thyssen all’Ilva di Taranto); convegni sulla Precarietà che Uccide; presenza costante ai processi (da quelli di Torino sulla Thyssen ed Eternit di Casale M., a quelli di Luca Vertullo morto al Porto di Ravenna a quello di A. Mingolla morto all’Ilva di Taranto) per sostenere i famigliari, colleghi di lavoro, nella loro Sete di Giustizia; abbiamo fatto campagne per la riassunzione di RLS licenziati per aver fatto il loro dovere (da Dante De Angelis a S. Palumbo operaio Fincantieri di Palermo); abbiamo organizzato, col contributo di artisti, spettacoli teatrali sul tema sicurezza, portandoli nelle piazze-nei teatri-davanti le fabbriche; insomma ci abbiamo “messo la faccia”. Una cosa non abbiamo fatto, e ce ne vantiamo, non abbiamo considerato “società civile” ne padroni ne il governo, perché sono loro la piaga/causa delle morti da e sul lavoro. Voi, Cisl e Uil, li considerate civili e di fatto siete loro servi e complici. 2) Quando parlate di richiedere che nei nuovi contratti siano previste ore in più dedicate alla sicurezza siete degli ipocriti e falsi. Vi ricordiamo l’ultimo dei vostri misfatti: la condivisione-la promozione-l’imposizione del piano Marchionne. Dove sono previsti: diminuzione delle pause-aumenti dei ritmi-aumento dello straordinario (praticamente si può lavorare sette giorni su sette per sei mesi)-ulteriore ridimensionamento del ruolo degli RLS, ecc.-, e si comprende bene che ciò significherà un aumento esponenziale degli incidenti. Tutto questo non è una proposta sensata per i lavoratori, è UNA DICHIARAZIONE DI GUERRA.

Alla Cgil diciamo soltanto: da che parte state veramente? Quando come Rete vi abbiamo invitato a costruire insieme l’iniziativa qui a Paderno per il 4 dicembre, ad un mese dallo scoppio, non vi siete nemmeno degnati di risponderci. La risposta del perché vela diamo noi: voi siete quelli che in pubblico si professano come difensori dei lavoratori e poi, non tanto velatamente, vogliono le stesse cose che vogliono Cisl e Uil. Due esempi per tutti: la linea espressa dalla Camusso sulla vicenda referendum a Mirafiori “se non firma la Fiom lo fa la Cgil” e il tira e molla sull’indizione dello Sciopero Generale, come non lo volete indire su tutte le altre questioni men che meno lo volete fare sul tema della Salute e Sicurezza.

Al rappresentante della Protezione Civile di Paderno che ha fatto un discorso “fuori tendenza” dicendo che “il ruolo della Protezione civile dovrebbe essere quello di prevenire le calamità di diversa natura”, gli diciamo che è giusto ma che il ruolo “reale” della Protezione Civile, a guida Bertolaso, è diventato di militarizzazione del territorio. Ruolo emerso in tutta la sua portata nella vicenda del terremoto dell’Aquila.

Alle proposte di buon senso di Fulvio Aurora (AIEA) “istituire uno sportello amianto e ambiente nel Comune di Paderno” “luogo fisico permanente a cui il cittadino può rivolgersi” “monitoraggio rischi alla salute dei lavoratori” “che il Comune si costituisca parte civile, che potrebbe costituire un momento di maggiore coscienza della popolazione” e d di altri intervenuti, rispondiamo con le parole del cittadino di Paderno, il signor Taccone, un uomo che ha tenuto a sotto lineare che a casa sua “si mangia pane vangelo e costituzione” che ha detto: “sono 12 anni che chiedo alle istituzioni, politici, Asl (insomma a tutti,ndr) che si smaltiscano 150 metri di amianto posti sul tetto del mio condominio, e sono ancora qui che vi chiedo di darmi una mano”. Ogni commento è superfluo.

Rete nazionale sicurezza sui posti di lavoro Nodo Milano/Bergamo

retesicurezzamilano@gmail.com

Nessun commento: