sabato 20 luglio 2013

Amianto, oltre alla Fincatieri, anche le Ferrovie dello stato a giudizio ex dirigenti. Dieci sotto processo

Amianto, a giudizio ex dirigenti delle Ferrovie Dieci sotto processo.


Morirono cinque fra operai e macchinisti di carrozze contaminate
Avevano lavorato per trent'anni sulle carrozze dei treni rivestite con fibre
in amianto. In cinque, tra il 2007 e il 2009, morirono per mesotelioma
pleurico, uno dei tumori più aggressivi alle vie respiratorie. Tutti erano
stati operai e macchinisti che avevano lavorato sulle carrozze dal 1974.
Adesso in dieci, tra dirigenti e capiofficina delle Ferrovie dello Stato,
finiscono sotto processo con l'accusa di omicidio colposo. A rinviarli a
giudizio è stata ieri, dopo un'udienza densa di momenti di nervosismo, il
giudice Marina Petruzzella. La richiesta è stata avanzata dal pm Vania
Contrafatto. I parenti delle vittime, assistite dagli avvocati Camillo e
Marco Traina, Rosario Imbergamo e Salvatore Sodaro, hanno già chiesto un
risarcimento di un milione e mezzo a famiglia. Loro, l'Inail e la Cgil si
sono costituiti parte civile in giudizio.Gli imputati del primo processo a
Palermo per amianto contro le Ferrovie dello Stato, oggi Trenitalia, sono
Giovanni Colletti, ex direttore generale dell'azienda tra il 1985 e il 1989,
Leonardo Vivona, dirigente responsabile del deposito locomotive tra il 1990
e il 1999, e i capiofficina che si sono succeduti dal 1974 al 1994: Lucio
Lombardi, Tommaso Giovenco, Francesco la Ferrera, Isidoro Scianna, Giuseppe
Fuschi, Roberto Renna, Francesco Barbarotta e Giampiero Cardinale. Un altro
dei capiofficina, Francesco Di Maio, è morto durante le indagini.Ieri tre
periti, incaricati dal giudice, Nunzia Albano, Defendino Corbo e Gesualdo La
Paglia, hanno presentato in aula i risultati dei loro studi. “Anche cambiare
una lampadina su quelle carrozze significava esporsi all'amianto. Dagli anni
Novanta è iniziata la decontaminazione delle carrozze, alla quale
parteciparono le cinque vittime, ma che non è mai stata ultimata”, hanno
scritto i consulenti.Francesco Pino, Carlo Vassallo, Pietro Norrito, Andrea
Benedetto Scalia e Francesco Saverio Tarantino non arrivarono a 60 anni. In
tre avevano prestato servizio all'ex deposito delle locomotive, uno era
operaio aggiustatore e un altro ancora meccanico. L'indagine ha preso le
mosse dalle segnalazioni dell'Asp che, nel corso degli anni, ha registrato
un numero sempre crescente di ammalati per mesotelioma.
La Repubblica Palermo
19 luglio 2013
http://retesicurezzalavorosicilia.blogspot.it/

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