lunedì 2 settembre 2013

Morti sui Luoghi di lavoro nei primi 8 mesi del 2013

Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro

http://cadutisullavoro.blogspot.com


Cari amici,  sono a darvi la situazione delle morti sul lavoro nei primi 8 mesi del 2013, anche in agosto sono morti 39 lavoratori, anche se non troverete tutti i morti nei post. Dall'Inizio del 2012 al 31 agosto dello stesso anno i morti sui LUOGHI DI LAVORO furono 420, registriamo un  decremento  dell'8%, che a noi non sembra particolarmente incoraggiante. La crisi che in questo anno si è aggravata in modo drammatico a livello occupazionale ha prodotto questo piccola differenza. Analizzando i dati raccolti si comprende benissimo che sul fronte della sicurezza non è stato fatto niente da parte di chi ci sta governando. Si susseguono  governi di ogni colore ma non notiamo nessuna differenza  sostanziale nel combattere con determinazione questo triste fenomeno che ci vede sempre al vertice per numero di morti in Europa nei grandi paese che si possono confrontare per dimensioni all'Italia. Anzi, sembra sempre di più che la sicurezza sia un lusso che il Paese non si può permettere in tempo di crisi, visto che si cerca sempre di "alleviare" la  normativa, che non non sono altro che norme per il rispetto delle regole per svolgere un lavoro in sicurezza. Rimane anche un macigno, che non scuote la nostra classe dirigente,  sui gravi pericoli che corrono milioni di lavoratori che lavorano sotto capannoni che non rispettano le norme antisismiche del 2005 ( e questo vale anche per molti supermercati frequentati da migliaia di persone ogni giorno). In caso di nuovi forti terremoti, che possono verificarsi durante un normale orario di lavoro, potremmo assistere a delle autentiche carneficine tra i lavoratori che sotto questi capannoni ci lavorano, non ci risulta che a livello locale e nazionale si stia affrontando questo problema seriamente. Non ci risulta nessuna ispezione di tecnici del settore su questi capannoni costruiti prima delle norme antisismiche.  Quando entrano dentro le fabbriche i lavoratori  guardando in alto e pensano  "io speriamo che me la cavo" .  Ma che tristezza questo nostro paese che è forte con i deboli e debole con i forti.......

1 settembre 2013

Dall'inizio dell'anno sono documentati 387 lavoratori morti per infortuni sui luoghi di lavoro e oltre 790 se si aggiungono i morti sulle strade e in itinere.Dal 1° gennaio 2008 giorno d'apertura dell'Osservatorio sono stati registrati 3481 morti sui LUOGHI DI LAVORO comprese le vittime morte anche molto tempo dopo a causa dell'infortunio. Con le morti sulle strade e in itinere si arriva a superare i 6860 morti complessivi (stima minima). Un’autentica carneficina, mentre le statistiche "ufficiali" danno molto meno morti. La politica potrebbe fare moltissimo, e con poche risorse, per far diminuire drasticamente questo fenomeno che ci vede primi in Europa in questa triste classifica e dove i morti sono mediamente un terzo di quelli italiani. L'Osservatorio registra tutti i "morti sul lavoro" e non solo quelli che dispongono di un'assicurazione. Moltissime vittime lavoravano in "nero"e alcune categorie non sono considerate "morti sul lavoro" solo perchè hanno assicurazioni diverse.

Quest'anno Il 38.3 % sono morti in agricoltura dei quali la maggioranza schiacciati dal trattore che guidano, il 24,6% in edilizia, il 16,6% nei servizi, il5,6% nell'industria (compresa la piccola industria e l'artigianato), il 4,6% nell'autotrasporto, molti altri morti sono in altre categorie che sono percentualmente più basse.

Nel 2012 sono morti 1180 lavoratori (stima minima) di cui 625 SUI LUOGHI DI LAVORO ( tutti documentati). Si arriva a superare il numero totale di oltre 1180 vittime se si aggiungono i lavoratori deceduti in itinere e sulle strade che sono considerati giustamente, per le normative vigenti, morti per infortuni sul lavoro a tutti gli effetti. L'Osservatorio considera "morti sul lavoro" tutte le persone che perdono la vita mentre svolgono un'attività lavorativa, indipendentemente dalla loro posizione assicurativa e dalla loro età.

Non sono segnalati a carico delle province i lavoratori morti sul lavoro che utilizzano un mezzo di trasporto e i lavoratori deceduti in autostrada: agenti di commercio, autisti, camionisti, ecc.. e lavoratori che muoiono nel percorso casa-lavoro / lavoro-casa. La strada può essere considerata una parentesi che accomuna i lavoratori di tutti i settori e che risente più di tutti gli altri della fretta, della fatica, dei lunghi percorsi, dello stress e dei turni pesanti in orari in cui occorrerebbe dormire, tutti gli anni sono percentualmente dal 50 al 55% di tutti i morti sul lavoro. Purtroppo è impossibile sapere quanti sono i lavoratori pendolari sud-centro nord, centro-nord sud, soprattutto edili meridionali che muoiono sulle strade percorrendo diverse centinaia di km nel tragitto casa-lavoro, lavoro-casa. Queste vittime sfuggono anche alle nostre rilevazioni, come del resto sfuggono tanti altri lavoratori, soprattutto in nero o in grigio che muoiono sulle strade. Tutte queste morti sono genericamente classificate come "morti per incidenti stradali"

Le province con più di 5 morti sui luoghi di lavoro e nelle Regioni

Genova 14 morti (Liguria 19). Roma 11 (Lazio 20). Brescia 10, Milano 9, Pavia e Sondrio 5 (Lombardia 50). Torino 9 e Cuneo 7 (Piemonte 25). Chieti 8 (Abruzzo 14). Foggia 9, Bari 5 (Puglia 21). Cosenza 10 (Calabria 18). Palermo 7, Agrigento e Trapani 5 (Sicilia 31). Bologna 8, Modena 6, Reggio Emilia 5 (Emilia Romagna 36). Verona 7, Padova 6 (Veneto 30). Salerno 10, Napoli 6 (Campania 24). Cagliari 6 (Sardegna 10). Perugia 9 (Umbria 10), Ancona 6 (Marche 16),Trento 5 (Trentino Alto Adige 7) Toscana 18, Friuli Venezia Giulia 7, Basilicata 3, Molise 2, Val D'Aosta 0.



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