Da un lato padroni sempre più arroganti che arrivano ad applaudire gli stragisti della Thyssen, freschi di condanna dal Tribunale, e che l'unico "interesse" che hanno verso i lavoratori è avere mano libera per i licenziamenti e un governo che gli amministra gli affari fatti sul sangue operaio, i sindacati confederali e di base immobili assieme la stampa asservita che ripete la solita menzogna sulle morti sul lavoro che sarebbero diminuite, dall'altra continua senza tregua la strage quotidiana di lavoratori nei luoghi di lavoro.
L'Osservatorio indipendente di Bologna sui morti sul lavoro ne ha contate 266 dall'inizio dell'anno, includendo la morte di chi va o torna dal lavoro si arriva a 505. Gli operai immigrati morti sono l'11 per cento del totale e le statistiche non tengono conto di chi lavora in nero.
Solo ieri ne sono morti 6, di cui 3 operai erano immigrati rumeni.
Bassi salari, precarietà, lavoro nero, aumento dei ritmi di lavoro fanno aumentare il rischio di lasciarci la pelle nei luoghi di lavoro. E per un immigrato i rischi aumentano ancora di più.
Su questo fronte la Rete nazionale per la sicurezza sui luoghi di lavoro è l’unica realtà che insiste per l'organizzazione di un appuntamento nazionale in questo mese a Roma che preveda uno o più presidi ai ministeri e un incontro nazionale per fare uscire dall'invisibilità e conquistare diritti.
Rete nazionale per la sicurezza sui posti di lavoro
bastamortesullavoro@gmail.com
347-1102638
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