La seduta odierna inizia alle ore
9:30, e prevede la seconda parte della requisitoria del pm Raffaele
Guariniello.
Il procuratore della Repubblica elenca gli elementi soggettivi e quelli
oggettivi dei reati contestati: disastro doloso (articolo 434 c.p.) ed
omissione dolosa di cautele antinfortunistiche (articolo 437 c.p.).
Cita decine di sentenze di condanna, emesse dalla suprema Corte di
Cassazione, contro padroni accusati dei medesimi delitti.
Ricorda che il reato di cui all'articolo 437 del c.p. si configura anche in
caso di pericolo anche solo presunto per l'incolumità pubblica: non c'è
bisogno che l'evento si verifichi - il che è soltanto un'aggravante - è
sufficiente che il reo abbia accettato il rischio che, a causa del suo
comportamento, possa verificarsi una situazione pericolosa; inoltre è
ininfluente se vi fosse o meno l'intenzione di arrecare un danno.
Dopo una breve pausa, la parola passa al sostituto pm Gianfranco Colace:
questi si occupa di ricostruire minuziosamente - citando le testimonianze
ascoltate nel corso del dibattimento - il ciclo produttivo degli
stabilimenti italiani, e le condizioni nelle quali veniva svolto dai
lavoratori.
Questo per dimostrare che i reati contestati sono riferiti ad eventi non
sporadici, ed a carenze strutturali di cautele antinfortunistiche; inoltre,
si intende palesare come essi non fossero addebitabili ai dirigenti
italiani, in quanto questi erano in sotanza meri esecutori di ordini che
venivano loro impartiti dalla direzione belga prima, svizzera dopo.
Alle ore 15:10, il giudice Giuseppe Casalbore sospende la seduta e la rinvia
a lunedì 27 giugno, a cui ne farà seguito un'altra il giorno
successivo.Torino, 20 giugno 2011
Stefano Ghio - Rete sicurezza Torino
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