venerdì 17 maggio 2013

Alessandria, morti sul lavoro

Non sempre tragiche fatalità
Molto spesso gli incidenti sul lavoro vengono classificati
come “tragiche fatalità”. Troppo spesso sulle colonne del nostro giornale
siamo costretti a darvi notizia di un ennesimo incidente sul lavoro,
spesso con esiti mortali come quello accaduto la scorsa settimana a Tassarolo.
Ormai, forse, qualcuno non ci fa neppure pi caso. Ma spesso, forse, questi incidenti possono essere evitati con una corretta applicazione delle norme di sicurezza sul lavoro.
Spetterà alla magistratura indagare su quanto accaduto, come sempre. Intanto a noi
vengono in mente alcune domande, che giriamo ai nostri lettori.
Come mai la linea elettrica su cui il 45enne Molruz Ruci stava lavorando era
sotto tensione? Si tratta di una prassi abituale oppure si scelto di non
interrompere l’erogazione del servizio elettrico per altri motivi?
Ruci stava lavorando solo, come riportato da alcuni testimoni? consentito
lavorare da soli in cima a una scala senza avere un collega che aiuta a
tenerla in posizione?
Che tipo di intervento stava eseguendo la ditta Cuneese per cui lavorava la vittima dell’incidente? Perchè l’Enel, anzichè fare il lavoro direttamente con le proprie maestranze, ha deciso di affidare ad altra ditta l’intervento?
La ditta aveva le competenze necessarie, ma soprattutto Ruci aveva la formazione sulla sicurezza necessaria per lavorare su di una linea sotto tensione?
Infine, la povera vittima aveva in dotazione tutti i dispositivi di protezione
individuale necessari per il lavoro? Li stava usando?Abbiamo parlato con
alcune persone che sono state testimoni di questo evento, e ci sono
venute in mente queste domande.
Ci piacerebbe che questo caso non venisse catalogato, ancora una volta, come una “tragica fatalità” di cui rimasto vittima l’ennesimo lavoratore straniero nel nostro paese.
L’elettricità da sempre sinonimo di progresso. Nel 2013, mentre
manovriamo robot che esplorano Marte, ci pare anacronistico morire
fulminati in cima a un palo della luce. Ma forse, in questo caso,
necessario “fare luce”, e non elettrica.

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