sabato 4 maggio 2013

AMIANTO SUI TRENI "UN'ECATOMBE"





    La denuncia dell'Osservatorio amianto: "Le Ferrovie sapevano dal 1982"

Circa un centinaio di casi di ex ferrovieri ammalati di tumori legati all'amianto. Numerosi ad Avellino, dove all'Isochimica si scoibentavano le carrozze, e nuovi casi di ex operai colpiti da mesotelioma.
L'Osservatorio nazionale amianto da raccolto un un dossier quella che l'avvocato Ezio Bonanni, presidente di Ona, non esita a definire "un'ecatombe"/(Nella foto, l'avvocato Bonanni davanti all'amianto accantonato ancora oggi a cielo aperto nell'ex fabbrica Isochimica di Avellino)/. Ed è per questo che l'associazione si è rivolta al procuratore torinese Raffaele Guariniello, dato che gli ultimi casi raccolti si riferiscono a ex ferrovieri impiegati nelle officine piemontesi.
*Appello a Guariniello*
"Pregiatissimo procuratore, ci rivolgiamo a lei perchè riteniamo che possa essere l'unica autorità capace di restituire la legalità nel territorio di Avellino e in quello nazionale".
Un appello, più che un esposto: nonostante la fabbrica sia posta sotto sequestro e chiusa dal '90, sacchi con amianto giacciono ovunque, senza protezione, in condizioni estremamente precarie. Le ultime due denunce riguardano ex operai delle officine piemontesi e ora l'Ona spera di poter accorpare le situazioni interessando Guariniello anche di Avellino. «Le officine ferrovarie hanno fatto ammalare decine di persone in tutta Italia, serve un'azione penale congiunta. Sarà la procura ad accertare i casi e certo fino a sentenza definitiva sono tutti innocenti però abbiamo scoperto che gli operai lavoravano senza precauzioni in molti casi».
*Un documento riservato*
E questo nonostante che Ferrovie sapesse della presenza allarmante dell'amianto nelle lavorazioni delle sue officine, come testimonia un documento "scovato" dall'avvocato Bonanni durante la sua attività di investigazioni difensive: "Norme e disposizioni di legge di medicina del lavoro nell'azienda autonoma Fs", è il frontespizione del documento datato 1983 e inviato ai responsabili sanitari e che contiene una circolare addirittura del 1979. Si parla del rischio amianto, si indica le lavorazioni nelle quali il pericoloso materiale era usato, si avvisa circa la sua pericolosità in maniera puntuale e dettagliata. «Poi si è continuato ad usarlo e gli operai non conoscevano il rischio al quale erano esposti».
(Stefania Divertito)

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