martedì 28 settembre 2010

Muggiò, a fuoco una fabbrica muoiono marito e moglie cinesi



Muggiò, incendio nella fabbrica dormitorio: morti due operai cinesi

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Le vittime sono state trovate carbonizzate dai vigili del fuoco. Uno aveva cercato rifugio nella docciaMILANO - Incendio nella notte in una fabbrica di Muggiò (Monza e Brianza) nella quale lavoravano operai di nazionalità cinese: due di questi hanno perso la vita. L'incendio, che ha completamente distrutto due ditte che lavoravano pellami e tessuti, si è sviluppato intorno a mezzanotte nella zona industriale a margine del paese, in via Baracca 9. Un operaio tra i 35 e i 40 anni sarebbe deceduto per asfissia, mentre cercava riparo dentro la doccia. Il suo collega, probabilmente un 44enne parente dei titolari della fabbrica, è stato trovato completamente carbonizzato. I vigili del fuoco hanno appurato che la struttura ospitava due diverse aziende di proprietà di altrettante coppie di origine cinese: i titolari sono riusciti a mettersi in salvo prima che le fiamme avvolgessero tutto. Al piano terra c’era un laboratorio per il trattamento di rivestimenti in pelle per salotti, al secondo una fabbrica di abbigliamento. Secondo i primi controlli, le aziende sarebbero state in regola. Accanto al capannone una palazzina di due piani con alcuni appartamenti, utilizzati dai proprietari delle aziende.L'ALLARME - Un cittadino che abita in zona è stato il primo a dare l’allarme ai vigili del fuoco, dieci minuti dopo la mezzanotte di domenica. Data l’intensità delle fiamme, sul posto sono stati inviati una decina di mezzi antincendio. I due cadaveri sono stati scoperti proprio dai vigili del fuoco che, spento il rogo, hanno proceduto a «smassare» i materiali presenti nel capannone e a fare le verifiche sulla stabilità della struttura, parzialmente crollata, oltre che a fare gli accertamenti per capire l’origine dell’incendio. Le indagini sono condotte dai carabinieri di Desio (Milano). Il calore dell'incendio ha sciolto anche le tapparelle delle case vicine al capannone. I SOCCORSI - All'esterno del capannone una bambina e una donna sono state medicate da alcuni soccorritori del 118. Secondo alcuni vivevano proprio lì dentro, e sarebbero sfuggite alle fiamme. I vicini raccontano di aver sentito urla disperate durante la notte. Aiutati dai pompieri, alcuni cinesi hanno poi provveduto a portare via valigie ed effetti personali recuperati tra le macerie, mentre durante l'intervento dei carabinieri sono saltati fuori diversi materassi e letti. I carabinieri hanno intanto sentito i titolari dell'attività, anche per capire se, oltre a far lavorare e a dormire i dipendenti, magari per motivi di turn-over, la struttura venisse utilizzata anche come dormitorio per clandestini.

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