Cronaca | di Thomas Mackinson | 14 marzo 2012 
Sicurezza sul lavoro, La  Scala di Milano “osservata speciale” della Asl 
L'episodio di settimana 
scorsa, quando una scenografia è caduta rischiando di travolgere le 
maestranze, è solo l'ultimo di una serie di casi. D'ora in poi ad ogni 
nuovo spettacolo il teatro dovrà stilare un documento di rischio da 
fare valutare ai tecnici dell'azienda sanitaria
Se la cava con duemila 
euro di multa, ma la questione sicurezza è ormai sotto i riflettori 
dell’Asl. Succede alla Scala di Milano, il teatro più prestigioso d’
Italia, dove proprio una settimana fa un fondale in allestimento si è 
rovesciato sul palco rischiando di travolgere le maestranze sotto una 
tonnellata di legno e ferro.
Tragedia solo sfiorata ma la vicenda non 
finisce lì. I lavoratori della Confederazione unitaria di base (Cub) 
hanno denunciato all’Asl l’accaduto e, dopo le verifiche dei sanitari, 
è stata accertata la situazione di pericolo. Ma cos’è successo alla 
Scala? Durante le prove luci, nella semioscurità, qualcuno ha lasciato 
aperto un portellone del retropalco sprovvisto dei necessari fermi. Per 
giunta la stessa scenografia era stata montata senza tener conto del 
dislivello del palcoscenico. Così una folata d’aria ha fatto ribaltare 
a terra l’allestimento di 12 metri per 15. Per fortuna, quando il 
fondale è rovinato al suolo, sotto non c’era nessuno.
Ora il teatro ha 
ricevuto un verbale di contestazione per violazione della prevenzione 
che, almeno per il momento, è penale. “Non sono state fatte le 
necessarie valutazioni sulla staticità e l’equilibrio della 
scenografia”, spiega il responsabile dell’unità operativa di 
prevenzione e sicurezza nei luoghi di lavoro Giancarlo Cattaneo. Ma 
dopo che la Scala ha messo in campo una serie di contromisure, la 
violazione è stata derubricata in semplice sanzione. Una differenza non 
da poco, dato che è stato scongiurato il rischio del sequestro del 
cantiere con conseguente fermo degli spettacoli in programmazione.
Ma 
la storia ha ulteriori sviluppi perché il crollo di martedì scorso è 
solo l’ultimo di una serie di incidenti che potevano avere esiti 
mortali. Lo scorso autunno una quinta arrotolata è caduta a terra da 
venti metri d’altezza durante la movimentazione. Clamoroso poi l’
episodio dell’aprile scorso quando, nel bel mezzo dell’allestimento 
della Tourandot, si è verificato un sovraccarico dei ponti che 
movimentano la scena. Per questo incidente l’Asl ha inflitto una 
sanzione di 13mila euro a carico del sovrintendente e del direttore 
degli allestimenti. “Possibile che alla Scala si rincorra la sicurezza 
sempre ex post, dopo gli incidenti? Possibile che la dirigenza non 
capisca che la voce sicurezza dei lavoratori non può essere trattata 
come una spesa accessoria ma è la priorità?”, attacca il responsabile 
nazionale della Cub Giuseppe Fiorito.
La stessa cosa deve averla 
pensata anche la Asl che ha preso una serie di contromisure. “Abbiamo 
deciso che ad ogni nuovo allestimento i responsabili della sicurezza 
redigano un formale documento di rischio e lo inoltrino ai nostri 
uffici che li dovrà valutare. Oltre a questa prevenzione che è sulla 
carta faremo sicuramente dei sopralluoghi anche perché i nostri uffici 
sono a cento metri di distanza”, spiega Cattaneo.
La dirigenza della 
Scala è avvertita. Difficile dire se questo basterà, anche perché i 
15mila euro di multa sono solletico per una Fondazione ormai a 
controllo bancario che movimenta centinaia di milioni di euro ed è alle 
prese con 7 milioni di buco in bilancio. Ma lo schiaffo dal punto di 
vista dell’immagine è forte ed arriva proprio nel delicato tentativo di 
ripianare i conti spalancando le porte ulteriormente a soci privati. Il 
dossier con il nuovo statuto (approvato dal Cda proprio pochi giorni 
fa) è all’esame del Ministero. Il rumore dei crolli e le polemiche 
potrebbero far nascere dei dubbi sul fatto che La Scala sia o meno un 
investimento sicuro.
E da Milano a Roma fino a Bari c’è un filo rosso 
perché nella Capitale si registra una svolta nell’occupazione del 
Petruzzelli e contemporaneamente i lavoratori del settore spettacolo e 
concerti hanno manifestato contro la precarietà e per la sicurezza dopo 
i due incidenti mortali accorsi durante l’allestimento dei palchi per i 
tour di Giovanotti e della Pausini. Sul primo fronte è ufficiale: da 
domani il teatro Petruzzelli tornera’ nella sua piena funzionalita’, 
dopo le proteste e l’occupazione dei giorni scorsi da parte dei 
dipendenti. Lo ha reso noto il commissario straordinario della 
Fondazione, Carlo Fuortes, che oggi ha incontrato i delegati sindacali 
della Cgil.
Confermata al momento da Fuortes la programmazione della 
‘Stagione d’opera e balletto’ fino al 31 maggio 2012, che comprende ‘Il 
barbiere di Siviglia‘ di Rossini e ‘Tosca‘ di Puccini. Il prossimo 
passo sara’ il rinnovo dei contratti per le professionalità coinvolte 
in queste produzioni. Sul secondo fronte, quello delle proteste, i 
lavoratori si sono dati apputamento a Roma presso la sede del ministero 
per i Beni Culturali per chiedere al governo di disciplinare il settore 
con regole, contratti, forme di rappresentanza e certezza sull’
incolumità che finora sono rimasti il lato oscuro del palco. Tra le 
altre cose chiedono di vietare l’uso dei palazzetti dello sport come 
spazi per megaconcerti che sfida le regole sulla sicurezza ed espone a 
rischio chi ci lavora.
 
 
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