martedì 22 luglio 2008

Denunciati attivisti della Rete per la sicurezzasul lavoro di Ravenna per l'occupazione di un'agenzia interinale

7 attivisti della Rete per la salute e sicurezza sul lavoro di Ravenna sono stati denunciati per l'occupazione dell'Agenzia di caporalato Intempo avvenuta il 13 marzo di quest'anno.

L'occupazione è avvenuta nell'anniversario della strage di 13 operai della Mecnavi del 1987, ancora vivo nella memoria di chi lotta per migliori condizioni di lavoro e simbolo dello sfruttamento padronale che produce vittime e infortuni ancora oggi in questa provincia, dal Porto ai cantieri all'Enichem alla Marcegaglia .

Non è un caso che sull'onda emotiva dell'attuale strage quotidiana di 4 lavoratori al giorno, i confederali abbiano scelto proprio la città di Ravenna per la manifestazione nazionale del 1° Maggio 2008.

Una vignetta satirica dice: "scoperta una banda di trafficanti di esseri umani, si chiama agenzia interinale". Nessuno può smentire questa verità: tutti i governi succedutesi, sia di centrosinistra che di centrodestra, hanno mantenuto in piedi il caporalato per legge attraverso il lavoro "in affitto", umiliando i lavoratori con il ricatto della precarietà, cancellando diritti, compreso quello a un'adeguata formazione, fornendo ai padroni operai come carne da macello da sfruttere sugli impianti. E con i confederali, in questo caso la CGIL in testa, seduti nei cda delle Compagnie e delle agenzie di lavoro in affitto a garantire la produttività al primo posto.

Con l'occupazione di questa agenzia volevamo -e vogliamo- la chiusura di quest'attività di caporalato all'interno del Porto di Ravenna e in altri porti su scala nazionale che ha mandato a morire 2 giovani a Ravenna e Marghera.

Luca Vertullo è morto al suo primo giorno di lavoro dopo solo un'ora di lavoro e per questo crimine ci sono 16 rinviati a giudizio, tra cui il boss della Compagnia Portuale, Rubboli. La denuncia parte proprio da lui che già dovrebbe pagare con la galera (ma si sa che le leggi sono piume per i padroni e mannaie invece per gli operai e le loro famiglie, per questo è necessario cancellarle o modificarle a favore dei lavoratori), che, non solo già si era lanciato contro il nostro presidio-occupazione, aggredendo fisicamente qualche partecipante, ma adesso chiede pure i danni agitando gli articoli del C.P.: artt. 110-610-633-635 c.p. (concorso delle persone nel reato-violenza privata-invasione di terreni o edifici-danneggiamento) per 2 attivisti e artt. 110-633 c.p. (concorso delle persone nel reato-invasione di terreni o edifici) per altri 5.

Il caporalato è illegale, non chi lotta per abolirlo!

La Rete per la salute e sicurezza sul lavoro si mobiliterà anche su scala nazionale perchè l'azione repressiva dei padroni non deve passare, non possono, lorsignori, rimanere impuniti per i loro crimini contro i lavoratori e invocare le leggi del loro Stato contro chi lotta per un lavoro in sicurezza. Anche da questa lotta passa l'affermazione della superiore "civiltà", quella del lavoro e dei lavoratori sulla barbarie "incivile" dello sfruttamento padronale!

Invitiamo i lavoratori ad unirsi sempre di più nell'attività della Rete per la salute e sicurezza sul lavoro.

Riportiamo di seguito la piattaforma rivendicativa di quell'iniziativa.

Vogliamo:

-che l’amministrazione comunale dedichi ogni 13 marzo una “giornata della memoria” per tutti i lavoratori caduti nei luoghi di lavoro

-la chiusura di tutte le sedi dell’agenzia interinale INTEMPO

-la cancellazione delle leggi per la precarietà: la L. Treu e la L. Biagi

- una pesante condanna per i 16 indagati al Porto di Ravenna per la morte di Luca Vertullo (dai rappresentanti ai massimi vertici della Compagnia Portuale ai caporali) per la violazione delle norme sulla sicurezza

-una legge di iniziativa popolare che sanzioni come "crimine" l'inosservanza delle norme sulla sicurezza e che porti all'esproprio dell'azienda che le viola sistematicamente

-inasprimento, nel TU sulla sicurezza, delle sanzioni per i padroni che non ottemperano gli obblighi sulla sicurezza (nonostante il quotidiano bollettino di guerra, con l’ultimo dlgs del Consiglio dei Ministri i padroni potranno evitare la galera mettendosi in “regola” e pagando un’ammenda!)

-postazione fissa dell'ispettorato del lavoro e delle AUSL

-elezione diretta degli Rls e non la loro nomina da parte dei confederali all’interno delle RSU e il divieto del loro licenziamento durante il mandato

-corsia preferenziale per i processi per infortuni o morti sul lavoro

-fondo di sostegno ai famigliari e accettazione come parte civile delle associazioni famigliari e dei sindacati effettivamente impegnati sulla sicurezza nei luoghi di lavoro

-risarcimenti immediati per gli infortuni e aumento delle prestazioni dell’INAIL (devono essere ancora liquidati i 9 operai delle ditte di manutenzione dell’Enichem, ustionati per l’incendio dell’ottobre 2006)

- controlli senza preavviso da parte degli organi di controllo e prevenzione nelle aziende a partire da quelle più grandi (Enichem e Marcegaglia), nei cantieri e al Porto





Rete Nazionale per la sicurezza sul lavoro- Ravenna

tel. 339/8911853

e mail: cobasravenna@ libero.it

via G. Di Vittorio, 32 (zona Bassette)

bastamortesullavoro@domeus.it

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