venerdì 27 aprile 2012

comunicato sulle responsibilità della strage di Viareggio


Ancora una volta, Moretti è smentito
e responsabile (anche) penalmente!

In data 23 marzo 2012, la Direzione generale per le investigazioni ferroviarie (Dgif) ha stilato la “Relazione di indagine sull’incidente ferroviario del 29 giugno 2009 nella stazione di Viareggio”. Relazione che avrebbe dovuto essere presentata entro 12 mesi dal tragico evento. Il compito del Dgif è esporre le proprie deduzioni e raccomandazioni per il miglioramento della sicurezza nella circolazione ferroviaria.
La Relazione chiude una prima parte dell’indagine (relativa alla rottura dell’assile). La seconda parte (relativa al ribaltamento ed alla rottura della cisterna), la Dgif informa che “presenta ancora margini di indeterminatezza e, quindi, la necessità di ulteriori approfondimenti tecnici”.
Dalla stessa relazione: “altri incidenti della stessa tipologia di quello di Viareggio hanno avuto la stessa causa diretta ma non hanno avuto, fortunatamente, conseguenze così tragiche …”.
Il fenomeno degli svii (deragliamenti) registra un numero di episodi annui ancora troppo alto, con un conseguente rischio potenziale molto elevato per gli effetti disastrosi …”.
“ … Altro aspetto importante riguardo alla sicurezza attiva della circolazione ferroviaria riguarda l’adozione di dispositivi rilevatori sui carri. L’applicazione di detti dispositivi consentirebbe di avvisare in tempo utile il macchinista in ordine ad una eventuale instabilità di un carrello del treno, consentendo di porre in essere quelle azioni volte ad evitare l’incidente o, quantomeno, a ridurre le conseguenze di uno svio.”
Lungo le linee di Rfi (Rete ferroviaria italiana) debbono essere installati impianti di Rilevamento temperatura boccole (Rtb) che consentono di verificare la temperatura delle boccole durante la marcia del trenoE’ importante garantire una distribuzione capillare sul territorio (almeno ogni 60 km) degli impianti Rtb, anche di nuova generazione, in considerazione dell’estensione delle maglie della rete ferroviaria e dei molteplici percorsi che possono essere effettuati dai convogli ferroviari specie se trasportano merci pericolose”.
Nella relazione, la Dgif ha avanzato undici “raccomandazioni”.
Due (anti-svio e Rtb) hanno un’importanza fondamentale perché se fossero state adottate, almeno, dopo i numerosi incidenti di questi anni, la strage di Viareggio non sarebbe accaduta.  
Invece, l’Ad delle ferrovie Moretti, a poche ore dalla strage, aveva dichiarato: “le nostre ferrovie sono le più sicure d’Europa e non abbiamo alcuna responsabilità”.
Sulla prima affermazione, è stato più volte smentito: dall’Ansf (Agenzia nazionale per la sicurezza ferroviaria) alla Dgif (Direzione generale per le investigazioni ferroviarie del ministero delle Infrastrutture). Oltre, a quanto viene sostenuto nelle relazioni di questi organismi, non dobbiamo dimenticare quanto affermò l’ing. Chiovelli, direttore dell’Ansf, il 10 aprile 2010 di fronte ai familiari delle vittime: “Sì, la strage poteva essere evitata”.
Sulla seconda affermazione, è sufficiente avere la conoscenza delle misure adottate dall’Ansf dopo la strage di Viareggio e le “raccomandazioni” avanzate dalla Dgif del 23 marzo scorso.
Le raccomandazioni 10 ed 11 (anti-svio e Rtb) configurano chiaramente le pesanti e gravi responsabilità penali, perché se adottate avrebbero evitato il disastro, 32 vittime, gli ustionati a vita …
Per questo ed altre palesi omissioni e rimozioni, la realtà è che: non impedire un evento che si aveva l’obbligo giuridico di impedire, equivale a cagionarlo!

24 aprile 2012                                              - Associazione “Il mondo che vorrei” onlus
                                                                                     - Assemblea 29 giugno

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