Ancora una volta, Moretti è smentito
e responsabile (anche) penalmente!
In
data 23 marzo 2012, la
Direzione generale per le investigazioni ferroviarie (Dgif)
ha stilato la “Relazione di indagine
sull’incidente ferroviario del 29 giugno 2009 nella stazione di Viareggio”.
Relazione che avrebbe dovuto essere presentata entro 12 mesi dal tragico
evento. Il compito del Dgif è esporre le proprie deduzioni e raccomandazioni
per il miglioramento della sicurezza nella circolazione ferroviaria.
Dalla
stessa relazione: “altri incidenti della
stessa tipologia di quello di Viareggio hanno avuto la stessa causa diretta ma
non hanno avuto, fortunatamente, conseguenze così tragiche …”.
“Il fenomeno degli svii (deragliamenti)
registra un numero di episodi annui ancora troppo alto, con un conseguente
rischio potenziale molto elevato per gli effetti disastrosi …”.
“
… Altro aspetto importante riguardo alla
sicurezza attiva della circolazione ferroviaria riguarda l’adozione di
dispositivi rilevatori sui carri. L’applicazione di detti dispositivi
consentirebbe di avvisare in tempo utile il macchinista in ordine ad una
eventuale instabilità di un carrello del treno, consentendo di porre in essere
quelle azioni volte ad evitare l’incidente o, quantomeno, a ridurre le
conseguenze di uno svio.”
“Lungo le linee di Rfi (Rete ferroviaria
italiana) debbono essere installati impianti di Rilevamento temperatura boccole
(Rtb) che consentono di verificare la temperatura delle boccole durante la
marcia del treno … E’ importante
garantire una distribuzione capillare sul territorio (almeno ogni 60 km ) degli impianti Rtb,
anche di nuova generazione, in considerazione dell’estensione delle maglie
della rete ferroviaria e dei molteplici percorsi che possono essere effettuati
dai convogli ferroviari specie se trasportano merci pericolose”.
Nella
relazione, la Dgif
ha avanzato undici “raccomandazioni”.
Due
(anti-svio e Rtb) hanno un’importanza fondamentale perché se fossero state
adottate, almeno, dopo i numerosi incidenti di questi anni, la strage di
Viareggio non sarebbe accaduta.
Invece,
l’Ad delle ferrovie Moretti, a poche ore dalla strage, aveva dichiarato: “le nostre ferrovie sono le più sicure d’Europa
e non abbiamo alcuna responsabilità”.
Sulla
prima affermazione, è stato più volte smentito: dall’Ansf (Agenzia nazionale
per la sicurezza ferroviaria) alla Dgif (Direzione generale per le
investigazioni ferroviarie del ministero delle Infrastrutture). Oltre, a quanto
viene sostenuto nelle relazioni di questi organismi, non dobbiamo dimenticare
quanto affermò l’ing. Chiovelli, direttore dell’Ansf, il 10 aprile 2010 di
fronte ai familiari delle vittime: “Sì,
la strage poteva essere evitata”.
Sulla
seconda affermazione, è sufficiente avere la conoscenza delle misure adottate
dall’Ansf dopo la strage di Viareggio e le “raccomandazioni” avanzate dalla
Dgif del 23 marzo scorso.
Le
raccomandazioni 10 ed 11 (anti-svio e Rtb) configurano chiaramente le pesanti
e gravi responsabilità penali, perché se adottate avrebbero evitato il
disastro, 32 vittime, gli ustionati a vita …
Per
questo ed altre palesi omissioni e rimozioni, la realtà è che: non impedire
un evento che si aveva l’obbligo giuridico di impedire, equivale a cagionarlo!
24 aprile 2012 - Associazione “Il mondo che
vorrei” onlus
- Assemblea 29 giugno
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