mercoledì 29 febbraio 2012

Frecciargento, tragedia sfiorata la porta vola giù dal treno

CRONACA
Frecciargento, tragedia sfiorata
la porta vola giù dal treno
L'incidente a Chiusi mentre il convoglio viaggiava a 250 chilometri orari.
Sindacati: colpa dei tagli
di MARIO NERI


Il treno lanciato a quasi 250 chilometri orari, il contraccolpo all'ingresso
in galleria, un frastuono di lamiere e una porta che si apre e poi si
sgancia dall'ottava carrozza schiantandosi sulla fiancata di quella in coda
e che infine vola sui binari. "Solo per miracolo", dice un ispettore della
Polfer, "non c'è morto nessuno, non ho mai visto una cosa del genere in
tutta la mia carriera". È successo lunedì sera a un Frecciargento sulla
direttissima dell'alta velocità al chilometro 144 in prossimità di Chiusi,
in provincia di Siena. Una tragedia sfiorata. Solo per caso in quel momento
nessuno era vicino all'uscita.

L'eurostar era partito da Roma alle 18.40 con 30 minuti di ritardo e sarebbe
dovuto arrivare a Brescia alle 21.55. Il suo viaggio si è fermato nel tunnel
della Casella intorno alle 19.50. Questa, almeno, è l'ora dell'allarme
lanciato dal macchinista del pendolino agli uffici della polfer di Arezzo.
Per due ore la linea dei supertreni è rimasta bloccata per i rilievi degli
agenti di polizia ferroviaria e i tecnici di Ferrovie, e i treni deviati sul
percorso destinato ai regionali. Solo dopo aver accertato l'assenza di
feriti, il Frecciargento 9482 AV è ripartito a passo d'uomo verso la
stazione di Arezzo, dove i passeggeri sono stati trasferiti su un treno
sostitutivo.

Un incidente emerso solo grazie alla denuncia dell'associazione dei
macchinisti Ancora In Marcia e mai comunicato ufficialmente da Trenitalia.
Un'anomalia che andrà ad aggiungersi alle 120

registrate dall'Agenzia nazionale per la sicurezza ferroviaria nel 2011
sugli eurostar e che allunga di nuovo un'ombra inquietante sul fenomeno
delle "porte killer".

"E' il risultato della politica di tagli applicata da Ferrovie al personale
addetto alla manutenzione - dice Andrea Gambacciani della Cgil - non è
più possibile andare avanti così, in questo modo si mette a rischio la vita
di passeggeri e lavoratori". Con toni più pacati, ma è più o meno la stessa
valutazione offerta dall'ultima relazione sulla sicurezza ferroviaria
presentata a Firenze dal direttore dell'Ansf Alberto Chiovelli appena cinque
giorni fa. Il dossier sottolineava "la criticità diffusa dell'incidentalità
legata ai malfunzionamenti delle porte di salita e discesa dei passeggeri,
imputabile anche a carenze nella manutenzione", sebbene gli incidenti
causati da porte killer siano diminuiti dell'80%.

Sul caso la Procura di Montepulciano ha aperto un fascicolo. Non è ancora
chiaro cosa abbia fatto perdere la porta al Frecciargento, informazioni
preziose andranno recuperate anche attraverso la scatola nera. Per ora gli
inquirenti lavorano su tre ipotesi: una crepa su uno degli ancoraggi alla
carrozza, un errore nel montaggio o una disfunzione alle guarnizioni. Se
fosse la terza, la porta sarebbe rimasta aperta ma nessun segnale d'allarme
sarebbe apparso sulla plancia del macchinista e farla volare sarebbe stato
il vento.

"Di certo - dice Dante De Angelis, macchinista delegato alla sicurezza che
lavora nella divisione Frecciargento - quando si entra in galleria a quella
velocità l'impatto con l'aria è violentissimo. Come ferrovieri siamo
preoccupati. La porta avrebbe potuto sbattere sul parabrezza di un treno che
viaggiava in direzione opposta, oppure volare su una casa al lato della
ferrovia o addirittura su una strada". Per Ferrovie - che sull'episodio ha
aperto un'inchiesta interna - non si sono mai verificati incidenti simili su
questo tipo di treni, denominati come Etr 485 e in circolazione da prima del
2005. "E' un fatto che sottolineano dal gruppo il Frecciargento sia
proprio quello imbrattato dai manifestanti No Tav durante la protesta di
lunedì alla stazione di Roma".


(29 febbraio 2012)

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