martedì 14 febbraio 2012

Inquinamento e magistratura. Dopo Torino, Taranto diventa un caso nazionale.


Comunicato stampa

La sentenza nel processo ETERNIT a Torino è esemplare perché riconosce il
disastro doloso e l'omissione dolosa di controlli antinfortunistici.

La sentenza riveste importanza fondamentale tanto per gli aspetti che
toccano la questione amianto - il killer silenzioso - tanto per gli aspetti
legati alle morti sul lavoro e al risarcimento del danno per le vittime.

E' una sentenza che adesso solleva attesa e attenzione per quanto accadrà a
Taranto, dove l'acciaieria ha inquinato pesantemente con sostanze
cancerogene come la diossina, i PCB e il benzo(a)pirene.

Il 17 febbraio si aprirà a Taranto il confronto fra la magistratura, i
periti e le parti sull'incidente probatorio. Si avvierà la discussione della
maxiperizia. I periti nominati dalla Procura di Taranto hanno efficacemente
indagato sull'inquinamento da diossina e sull'Ilva, individuando in
quest'ultima una fonte significativa e determinante per comprendere quanto è
accaduto. E accanto alla diossina vi sono altre sostanze cancerogene emesse
dagli impianti dell'acciaieria.

Dopo il processo ETERNIT anche l'incidente probatorio a Taranto sull'Ilva è
ora al centro dell'attenzione nazionale.

E ci saranno i cittadini, davanti al Tribunale, a chiedere silenziosamente
giustizia in nome di tutto il popolo inquinato.
Dopo Torino, Taranto diventa un caso nazionale.

Alessandro Marescotti
Presidente di PeaceLink
www.peacelink.it

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