martedì 22 gennaio 2013

L’AQUILA, IURATO FACCI RIDERE!


dal blog di Samanta Di Persio samantadipersio@virgilio.it


Il 6 aprile 2009 ha cambiato la vita agli abitanti di un’intera regione e non solo. Da quasi quattro anni ci sono genitori che non possono abbracciare più i loro figli, nonni che non hanno conosciuto il nipote che sarebbe nato di lì a pochi giorni, figli che non possono più vedere i sorrisi dei loro genitori. Ognuno di loro si porta dentro dei rimorsi: “E se non avessi dato retta alla televisione, e se non avessi dato retta alla Commissione grandi rischi, e se avessi dormito in macchina...” Se fosse andata così, probabilmente le vittime del terremoto non sarebbero state 309. Gli studenti delConvitto, quelli della Casa dello studente, quelli che abitavano in case fatiscenti e quelli che abitavano in case nuove, ma costruite in virtù di leggi: speriamo che non accada nulla, sarebbero tutti ancora qui a costruire il loro futuro.
Invece non è andata così, ed ogni anno il 6 aprile si tiene una fiaccolata per non dimenticare...
Per non dimenticare che Silvio Berlusconi ci ha fatto una campagna elettorale con il terremoto di L’Aquila, ci ha fatto lavorare imprese in odore di mafia, ha riconfermato quel sistema italiano basato su corruzione, mazzette, rapporti amicali e clientelari.
Per non dimenticare che alle 3 e 32 c’era chi moriva schiacciato dal peso delle macerie, dalla polvere del cemento e chi si sfregava le mani perché da quelle macerie, da quella polvere ne avrebbe tratto beneficio.
Per non dimenticare che gli appalti si spartivano fra un massaggio e l’altro nel Salaria sport village mentre agli aquilani stavano per appioppare un progetto C.A.S.E. che dal giorno dopo avrebbe incominciato a sgretolarsi.
Per non dimenticare che gli isolatori sismici non sono stati testati e c’è un processo incorso.
Per non dimenticare che la magistratura sta portando avanti le inchieste sulle responsabilità dei massimi esperti di terremoto che hanno rassicurato.
Per non dimenticare che non è la scienza che si processa, ma un sistema basato su coperture reciproche.
Per non dimenticare che la magistratura sta portando avanti le inchieste sui responsabili dei crolli affinché non siano coloro che ricostruiranno la città.
Per non dimenticare che c’è un centro, una periferia dove la case sono ancora come il 6 aprile 2009.
Per non dimenticare che l’ex Prefetto Gabrielli apostrofava il popolo delle carriole come cialtroniperché si ribellava ad un’informazione falsa.
Per non dimenticare che dopo Gabrielli è stata inviata la Iurato, indagata per il suo operato a Napoli, e questa finse commozione di fronte ai morti, non del terremoto, ma della responsabilità umana.
Alla prossima fiaccolata potrebbero venire tutti coloro che hanno guadagnato sorrisi dal terremoto, magari questa volta una risata potrebbe toccare agli aquilani.

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