martedì 15 gennaio 2013

MARLANE MARZOTTO, PROCESSO AL BIVIO?

SLAI  COBAS
Sindacato  dei  lavoratori  autorganizzati  intercategoriale
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COMUNICATO STAMPA SLAI COBAS COSENZA



Si è svolta ieri venerdì 11 settembre, la prima delle tre udienze settimanali programmate a gennaio per il processo Marlane Marzotto di Praia a Mare. Ancora una volta è stata una seduta fiume, intervallata da brevissimi periodi di pausa atti a consentire l’avvicendamento dei numerosi testi chiamati a deporre. Alla sbarra i consueti tre imputati del reparto tintoria, mentre i restanti nove - sempre assenti -sono stati considerati dalla giuria contumaci. Ieri abbiamo assistito alla testimonianza resa dal facente funzioni di capo del personale, nonché ultimo responsabile della contabilità industriale. Pur avvezzi alle bugie di siffatto personaggio, in questa occasione ha dato il meglio di sé, dimentico di aver pronunciato in premessa la formula del giuramento. Eppure questi era stato assunto e fatto una carriera bruciante esclusivamente per meriti politici, occasione mancata per gli avvocati dell’accusa ancora una volta distratti da beghe e faziosità intestine. Nessuno ha messo l’inciso sul suo passato nebuloso da sindacalista Cisl, né sull’assunzione in azienda di ben tre nipoti nel mentre decine di lavoratori venivano collocati in Cassa Integrazione, sulla gestione in qualità di socio di un’azienda dell’indotto, sul fratello responsabile del reparto filatura, sulla cugina richiamata in fabbrica dalla cassa integrazione mentre gli altri finivano in mobilità, sulla parentela con l’ex responsabile di fabbrica ora alla sbarra come imputato. Il rituale si è ripetuto con un sindacalista della Cgil, nonostante avesse sottoscritto a suo tempo un articolato verbale al cospetto del PM e di un ispettore di Polizia Giudiziaria; anche questi poteva vantare parentele compromettenti essendo cognato della titolare di un’altra società dell’indotto. C’è voluto l’intervento alla carbonara dello SLAI cobas per indurre un avvocato a chiedere al presidente di reiterare l’audizione di questi testi e di quello già sentito nella precedente udienza e poi minacciato di querela per falso. Dopo questi fatti è il caso di vigilare costantemente sulle fasi del processo, pur collidendo con le norme del codice di procedura penale. Lo SLAI Cobas, in uno con Medicina Democratica, nutre serie preoccupazioni sul parterre di legali spesso proiettati in un processo molto più grande di loro. Ovviamente fanno eccezione gli avvocati Branda, Senatore e La Rosa, unici a fare barriera contro i tentativi di banalizzazione di una delle cause penali in itinere più importanti d’Italia. Prossima udienza il 18 gennaio, anche questa caratterizzata da ulteriori sindacalisti coinvolti in faccende collegate a corda doppia con la Marlane. 
Paola (CS), 12.01.2013
SLAI COBAS COSENZA

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