mercoledì 13 novembre 2013

I familiari delle vittime della Strage di Viareggio: ''Lo Stato se ne frega dei 32 morti e se ne frega di avere la verità''

Strage Viareggio:Stato non si costituisce parte civile
L'udienza al polo fieristico della citta' toscana Della Valle e Montezemolo tra i testimoni
13 novembre

Strage Viareggio: Stato non si costituisce parte civile

Lo Stato non si costituisce parte civile al processo per la strage di Viareggio. E' quanto ha annunciato l'avvocato di Stato Gianni Cortigiani che rappresenta la Presidenza del Consiglio dei ministri e i Ministeri dell'Ambiente e degli Interni. L'avvocato ha spiegato che fra lo Stato e le assicurazioni di Fs e Gatx (la società proprietaria del convoglio che deragliò) ''c'è una transazione in fase di definizione'' per un risarcimento che il legale definisce ''sostanzioso''. La proposta di transazione in questo momento è all'esame dell'Avvocatura Generale, che la prossima settimana si riunirà per valutarla. Dopo servirà il via libera dei ministri e della Corte dei Conti. Al momento non è stata resa nota la cifra, ma si parla di alcune decine di milioni di euro. Oltre alle circa 100 parti civili che si sono costituite durante l'udienza preliminare stamani hanno fatto richiesta, fra gli altri, le associazioni Codacons e Cittadinanza attiva e il sindacato Cgil.

I familiari delle  vittime: 'Lo Stato se ne frega' - ''Lo Stato se ne frega dei 32 morti e se ne frega di avere la verità''. Così Daniela Rombi, presidente dell'associazione 'Il mondo che vorrei', che raggruppa i familiari delle vittime della strage di Viareggio, ha commentato il fatto che la Presidenza del Consiglio e i ministeri non si siano costituiti parte civile al processo iniziato oggi per il disastro del 29 giugno 2009. ''E' una brutta cosa - ha aggiunto - .Tutti dicono che sono con noi, ma ora basta prenderci in giro''. ''Il 9 agosto - ha continuato Daniela Rombi - lo Stato ha rinominato Moretti amministratore delegato di Fs. Quella di oggi è una logica conseguenza. Lo hanno nominato di nuovo alla guida del Gruppo nonostante fosse stato rinviato a giudizio. E' una linea che respingiamo e che non accettiamo''.(

Inizia stamani al Polo Fieristico di Lucca il processo per la strage di Viareggio che il 29 giugno del 2009 provocò 32 vittime. Gli imputati sono 33, fra loro i dirigenti di Fs - compreso l'ad Mauro Moretti - e della società proprietaria del convoglio che deragliò, la Gatx, e che lo revisionarono e montarono. I familiari delle vittime sono arrivati al Polo Fieristico in corteo esibendo striscioni e foto dei loro cari rimasti uccisi nel disastro. Fra gli striscioni, su quello che apriva il corteo c'era scritto: ''Viareggio, 29 giugno. Niente sarà più come prima'' e ''Tagliare sulla sicurezza è stata una scelta, 32 morti una prevedibile conseguenza''. Stamani in aula Moretti non dovrebbe essere presente. ''Non ci stupisce - ha detto Daniela Rombi dell'associazione 'Il mondo che vorrei', che raggruppa i familiari delle vittime - queste sono udienze tecniche, capiamo bene che per loro non siano importanti. Quando saranno in aula li guarderemo in faccia''.

L'udienza di oggi dovrebbe trattare le questioni preliminari, come le eccezioni sulle parti civili. Al corteo hanno partecipato anche rappresentanti di familiari di vittime di altre stragi italiane come quella della Moby Prince. Fra le bandiere anche una con la scritta ''No tunnel Tav Firenze'' e quelle in cui si chiede uno ''stop'' agli sfratti e ai pignoramenti. Alcuni familiari delle vittime della strage di Viareggio sono in aula a Lucca, fra il pubblico, e indossano magliette con le foto dei loro cari morti nel disastro del 29 giugno 2009. Il processo si e' aperto con l'appello. In aula sono presenti quattro dei 33 imputati. Sono tecnici o vertici della ditta Cima di Mantova che monto' l'assile che poi si spezzo' provocando il deragliamento del convoglio. Assente invece l'ad di Fs Mauro Moretti: nei giorni scorsi i suoi difensori hanno spiegato che è una decisione legata al fatto che quella di stamani sarà un'udienza prettamente tecnica, in cui verranno discusse soltanto questioni procedurali e preliminari.

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