lunedì 4 novembre 2013

PROCESSO SOLVAY: UDIENZA DEL 4 NOVEMBRE


L'udienza odierna - che arriva dopo quasi quattro mesi dall'ultima, a causa
dei problemi di salute di alcuni giudici popolari - è dedicata all'ascolto
degli otto testimoni presenti sulle liste del responsabile civile Edison,
attuale incarnazione dell'Ausimont.
I primi due sono i signori Mario Roldi e Giorgio Pasquin; si tratta di due
ex capo manutentori dei servizi ausiliari dello stabilimento di spinetta
Marengo: il primo nel periodo dal 1974 al 1992, l'altro - suo successore -
fino al 2004.
Il primo, su domanda dell'avvocato Baccarezza Boi (difesa Tommasi) asserisce
che, a sua memoria, il pozzo otto - quello da cui veniva normalmente attinta
l'acqua per uso potabile - non ha mai dato problemi in relazione alla
qualità; successivamente, su sollecitazione del pm Riccardo Ghio, sarà
costretto ad ammettere l'esistenza di un pozzo di riserva (il numero due),
che entrava in funzione in caso di problemi all'altro.
Dal canto suo, il secondo - sempre a proposito dello stesso tema di prova -
precisa quale fosse la cadenza degli interventi alla rete idrica ed a quella
antincendio: nel primo caso dodici all'anno, otto/nove nel secondo; è
evidente che, in queste occasioni, non è possibile affermare (come invece
aveva fatto il Roldi) con assoluta certezza l'assenza di problemi di
potabilità.
Questo anche a causa delle perdite dalle condutture - quantificate dal primo
teste nell'ordine dell'uno per cento - e dall'alto peziometrico evidenziato
dalla relazione, datata 1989, del geologo dottor Mauro Molinari (del quale
nessuno sembra ricordare, così come 'stranamente' accade per gli interventi
del Consiglio di Fabbrica in merito al problema delle perdite di cui sopra).
E' interessante segnalare l'intervento, sul finire della seconda
deposizione, di una persona del pubblico che sbotta: "sta dicendo un fracco
di bugie", ottenendo come risultato la cacciata dall'aula da parte della
presidente Sandra Casacci.
Dopo circa venti minuti di pausa, è la volta del signor Giuseppe Fugazza,
responsabile dell'impianto di Algofrene dal 1979 al 1996; questi sostiene
che, nel periodo di sua competenza, l'azienda ha provveduto a mettere in
atto svariati accorgimenti - che in parte verranno esplicitati, anche
specificando l'iter di approvazione ed attuazione, dal successivo teste
Ermanno Manfrin, responsabile della programmazione della manutenzione dal
1989 al 2009 - per limitare le perdite di liquidi verso la falda
sottostante.
Insomma: senza volere, costui conferma che le condutture del suo reparto
scaricavano direttamente le acque di lavorazione nel terreno, pur anche se
limita il fenomeno alle perdite dei tubi.
E sempre da questo deriverebbe anche l'esistenza di acqua più calda nella
zona dell'alto peziometrico: circa cinque gradi in più rispetto alla
temperatura del resto della falda.
Le ultime quattro audizioni - Massimo Ambanelli, Oscarino Corti, Pio De
Iorio, e Giuseppe Astarita - si occupano di precisare l'organizzazione
aziendale; lo fanno, in particolare, specificando come i vari responsabili
di settore potevano proporre investimenti, e persino farne di loro sponte:
ma solo fino ad una certa cifra, oltre la quale l'unico che aveva potere
decisionale era l'ad Carlo Cogliati.Alessandria, 04 novembre 2013
Stefano Ghio - Rete sicurezza

Nessun commento: