giovedì 21 novembre 2013

PROCESSO SOLVAY: UDIENZA DEL 20 NOVEMBRE


Nonostante il fatto che tutti i decreti di citazione, dei testimoni previsti per la giornata di oggi, siano stati regolarmente notificati, sono soltanto tre di essi coloro che sono presenti in corso Crimea, ad Alessandria.
Il primo a rilasciare la propria deposizione è Francesco Vicidomini, ex direttore del dipartimento provinciale alessandrino dell'Arpa Piemonte dal 1997 al 2005; in sostanza si tratta del predecessore del dottor Maffiotti.
Il procedere dell'interrogatorio è un rosario di "non so, non ricordo" che fa visibilmente alterare l'avvocato Santa Maria il quale si riduce, in più occasioni, a proporre quesiti in maniera suggestiva - "lei ricorda i dati dalle tale rilevazione o di tal altra?", che per inciso dovrebbero essere poste al responsabile del progetto, non ad un organismo politico - suscitando la reazione stizzita della presidente Sandra Casacci che valuta queste domande inammissibili in quanto si tratta di dati oggetto di precedente produzione da parte degli avvocati delle varie parti.
Inoltre la Corte stigmatizza il comportamento del legale che, nel momento in cui le risposte del testimone non prendono una piega a lui gradita, cerca di interromperlo: "le risposte del teste sono estremamente interessanti, quindi gli deve essere consentito di esporle nella loro interezza: altrimenti è solo una perdita di tempo, e se ne è già perso troppo; non intendo perdere ancora nemmeno un minuto".
A seguire tocca al geologo dottor Piero Russenigo, dipendente dell'Arpa Piemonte dal 1997 ad oggi; in questo caso l'avvocato Santa Maria conduce l'interrogatorio in maniera assai diversa rispetto al precedente: chiede al teste di "non entrare troppo nei dettagli" del suo lavoro svolto negli ultimi anni del secolo scorso, in relazione alle analisi dei pozzi - in particolare il numero due, che risultava pesantemente inquinato - che attingevano acqua dalla falda sottostante lo stabilimento.
Anche in questo caso la difesa martella in particolare - come già era accaduto nel corso dell'ultima seduta - sulla questione della presenza di una certa concentrazione di "cromo totale", nel tentativo di scaricare la responsabilità dell'avvelenamento del sito tutto sulla Ausimont; occorre ricordare, ancora una volta, come il cromo sia soltanto una delle tante sostanze tossico-nocive presenti nelle acque: quindi il tentativo di auto assolversi da qualunque responsabilità non potrà che risultare infruttuoso.
Le domande tecniche, alle quali non aveva risposto il Vicidomini, vengono poste al terzo ed ultimo teste della giornata: l'ex responsabile dei laboratori di analisi dell'Arpa, la dottoressa Giuseppina Pavese.
L'importanza della sua deposizione risiede nel fatto che la stessa chiarisca definitivamente il fatto che le analisi che stabiliscono che le concentrazioni, di sostanze estranee presenti nelle acque, rientrano nei parametri stabiliti dall'Asl non significa affatto che queste siano potabili: tale valutazione deve essere effettuata dall'autorità sanitaria competente, non dall'organo politico che si occupa delle rilevazioni.
Alle ore 13:20, avendo esaurito la lista dei testimoni ed a seguito della discussione con le parti delle questioni procedurali per il prosieguo del dibattimento, la Corte sospende definitivamente la seduta, e la rinvia a lunedì venticinque novembre.
Alessandria, 20 novembre 2013

Stefano Ghio - Rete sicurezza Alessandria/Genova
http://pennatagliente.wordpress.com

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