5°
ANNIVERSARIO DELLA STRAGE THYSSENKRUPP DI TORINO
LA CLASSE OPERAIA NON
DIMENTICA...
Domani
ricorre il 5° Anniversario della strage alla ThyssenKrupp di
Torino che ha barbaramente ucciso i nostri compagni di lavoro
Antonio, Roberto, Bruno, Angelo, Rocco, Saro e Giuseppe, sacrificati
in nome del profitto. Cinque anni che non hanno minimamente scalfito
il loro ricordo nei familiari, nei compagni di lavoro, in tutti
quelli che li hanno conosciuti.
Ancora
una volta rinnoviamo la nostra solidarietà e vicinanza alle
famiglie dei nostri compagni e a quelle di tutti i morti sul lavoro
nel nostro Paese, una vera e
propria piaga sociale causata da chi non si fa scrupoli a fare
profitti sulla pelle dei lavoratori. Da quel 6 dicembre 2007
non è cambiato nulla, si continua a morire nei cantieri, nelle
strade, nelle fabbriche e nei luoghi di lavoro.
La
crisi di questo sistema produttivo riduce le opportunità di
lavoro, crea schiere di disoccupati e precari pronti a lavorare a
qualsiasi salario e condizione di sfruttamento, insicurezza e
pericolo che generano sempre più morti, infortuni e malattie
da esposizione a sostanze nocive, in costante crescita.
La
soluzione accomodante del governo “tecnico” chiamato a risolvere
la crisi non può essere la soluzione: Monti, Draghi,
Fornero, Lagarde e tutti i vertici dei governi e delle maggiori
autorità europee provengono da quegli stessi gruppi bancari e
finanziari che, con manovre e speculazioni, hanno creato questa
crisi. E non saranno certo loro a prendere le misure
necessarie (lavoro dignitoso e utile per tutti) a tirarci fuori dal
pantano economico, sociale e culturale in cui siamo sempre più
immersi.
La
soluzione non possiamo che essere noi lavoratori: non basta più
difendere il posto di lavoro e pretenderne la sicurezza ma lottare,
ognuno nella propria organizzazione di appartenenza, per un traguardo
politico più ampio e che possa garantirci tutte quelle misure
di cui abbiamo bisogno, dignità del lavoro, tutela della
salute, servizi efficienti e cultura a prezzi popolari.
Tutti
insieme i comitati di famigliari delle vittime del profitto
(ThyssenKrupp, Viareggio, Umbria Olii, Ilva di Taranto, Ass.
Toffolutti di Piombino, Casale Monferrato, L'Aquila), gli
organismi che si battono contro la devastazione ambientale (No
Tav, No TEM e comitati contro le devastazioni), gli operai che si
battono per il lavoro sicuro e dignitoso (Fiat,
Alcoa, Ilva, minatori del Sulcis, studenti, precari,
disoccupati, lavoratori della scuola, dei trasporti e della sanità),
il Movimento Pastori Sardi e il Movimento dei Forconi, la sinistra
sindacale, la Fiom-CGIL e i sindacati di base hanno tutta
l'autorevolezza necessaria per porsi come alternativa politica a
coloro che ci hanno trascinato in questa crisi.
E'
questo il modo migliore per far sì che resti vivo il ricordo
di questi nostri compagni: creare, sulle ceneri di questo sistema in
declino, un mondo più giusto in cui i morti per profitto siano
una barbarie del passato.
"...il capitale non ha riguardo per la salute e per la durata della vita dell'operaio,
quando non sia costretto a tali riguardi dalla società"
(K. Marx)
Torino,
5 dicembre 2012 Ex
lavoratori ThyssenKrupp Torino
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