I MORTI SUI LUOGHI DI LAVORO PER
CATEGORIA.
Il
35,5 % delle vittime sono in agricoltura, di questi la maggioranza schiacciate
dal trattore (oltre 100 dall'inizio dell'anno). Edilizia 28,4% sul totale, in
questa categoria quasi il 30% delle morti è causata da cadute dall’alto.
Industria 11,8%, quest'anno molte di queste morti sono state provocate dal
terremoto in Emilia. Servizi 5,8%. Autotrasporto 6,6%, Il 3% Esercito Italiano
(Afghanistan). Il 2,7% nella Polizia di Stato (tutte le morte causate in
servizio sulle strade). Il 13,3% dei morti sui luoghi di lavoro sono stranieri.
Eta' delle vittime: il 4,9% hanno meno di 29 anni, dai 30 ai 39 anni il 14,1%,
dai 40 ai 49 anni il 24,48%, dai 50 ai 59 anni il 15,7%, dai 60 ai 69 anni il
9,5%, il 12,8% ha oltre 70 anni. Del 16,5% non siamo a conoscenza
del’età.
Morti sui luoghi di lavoro nelle regioni e
province.
L'unico
parametro per le morti sul lavoro ritenuto valido per l'Osservatorio, nella
valutazione dell'andamento di una provincia e di una regione, è il rapporto tra
il numero di morti e la popolazione residente. Gli altri parametri, se non
quelli della professione, dell'età e della nazionalità non hanno nessuna
importanza al fine della prevenzione e delle statistiche.
La Lombardia ha 73 morti e la provincia di
Brescia con 20 morti risulta prima in questa triste classifica, come negli
ultimi anni Brescia è sempre ai vertici delle province con più morti sui luoghi
di lavoro, provincia di Bergamo 11 morti, di Varese 9 morti, di Milano 6, di
Pavia e Lodi 5, di Monza 3, di Como e Lecco 2, di Mantova 5, di Sondrio 4. Emilia Romagna 60 morti compresi i lavoratori
deceduti sotto le macerie del terremoto del 20 e 29 maggio, province di Modena
18 morti, di Ferrara 9, di Bologna 8, Reggio Emilia 7 morti, Piacenza 5 morti,
Forlì Cesena 4 morti, Parma 3 morti, Ravenna e Rimini 3 morti.Piemonte 38 morti, la provincia di Torino
risulta in questo momento con 19 vittime la prima in Italia assieme a quella di
Brescia per numero di morti sui luoghi di lavoro, provincia di Cuneo 8 morti, 3
morti in provincia di Alessandria e Novara, 2 morti ad Asti e Vercelli, 1 morto
Verbania. Sicilia 42 morti, provincia
di Catania 10 morti, di Trapani 6 morti, di Palermo e Caltanisetta 5 morti,
Agrigento e Messina 4 morti, Siracusa e Ragusa 3 morti, Enna e Agrigento 2
morti. Campania 38 morti, provincia di
Salerno 12 morti, di Avellino 10 morti, Benevento 9 morti, Napoli 6 morti,
Caserta 1 morto. Toscana 36 morti (44 con i morti in mare sulla
Costa Concordia affondata sulle coste dell' isola del Giglio), dei due fratelli
del peschereccio affondato al largo di Livorno e di un sub), la provincia
Firenze e di Pisa 6 morti, Arezzo, Grosseto e Livorno 5 morti, Massa Carrara 4
morti, 3 morti Lucca, Siena e Prato 1 morto. Veneto 40 morti con le provincia di Verona 10
morti, di Padova 8 morti, di Treviso e Belluno 6 morti, di Vicenza 5 morti,
Rovigo e Venezia 3 morti. Abruzzo 27
morti con la province di Chieti con 12 morti, di Pescara 8 morti, Teramo 4
morti, L’Aquila 3 morti. Lazio 27 morti
provincia di Roma 11 morti, di Frosinone 7 morti, Viterbo 5 morti, Latina 4
morti. Puglia 26 morti, provincia di
Bari 12 morti, Brindisi 6 morti, Foggia 5 morti, Lecce 2 morti, Taranto e Bat 1
morto. Calabria 23 morti, provincia
di Cosenza e di Reggio Calabria 6 morti, di Catanzaro 4 morti, Vibo Valentia e
Crotone 3 morti. Trentino Alto Adige 21
morti, provincia di Bolzano 12 morti, di Trento 9 morti.
Liguria 18 morti, provincia di Genova 9
morti, di Savona 5 morti, Imperia e La
Spezia 2 morti. Friuli Venezia
Giulia 13 morti, provincia di Pordenone e Udine 4 morti, di Gorizia 3
morti, Trieste 2 morti. Marche 12
morti, provincia di Ancona 6 morti, Macerata 3 morti, Ascoli Piceno 2
morti, Pesaro Urbino 1 morto. Umbria
10 morti, provincia di Perugia 9 morti, di Teramo 1 morto. Sardegna 14 morti, 5 morti nella provincia di
Oristano, 4 in quella di Nuoro , Medio Campisano 2 morti, 1 morto Carbonia
Iglesias, Ogliastra, Cagliari e Sassari. Basilicata 7 morti, 4 morti nella provincia
di Matera, di Potenza 3 morti.Molise 4
morti, provincia di Campobasso 3 morti, 1 morto in provincia di Isernia. Val D'Aosta, Aosta 2 morto.
Non
sono segnalati a carico delle province i lavoratori morti sul lavoro che
utilizzano un mezzo di trasporto e i lavoratori deceduti in autostrada: agenti
di commercio, autisti, camionisti, ecc.. e lavoratori che muoiono nel percorso
casa-lavoro / lavoro-casa. La strada può essere considerata una parentesi che
accomuna i lavoratori di tutti i settori e che risente più di tutti gli altri
della fretta, della fatica, dei lunghi percorsi, dello stress e dei turni
pesanti in orari in cui occorrerebbe dormire, tutti gli anni sono
percentualmente dal 50 al 55% di tutti i morti sul lavoro. Purtroppo è
impossibile sapere quanti sono i lavoratori pendolari sud-centro nord,
centro-nord sud, soprattutto edili meridionali che muoiono sulle strade
percorrendo diverse centinaia di km nel tragitto casa-lavoro, lavoro-casa.
Queste vittime sfuggono anche alle nostre rilevazioni, come del resto sfuggono
tanti altri lavoratori, soprattutto in nero o in grigio che muoiono sulle
strade. Tutte queste morti sono genericamente classificate come "morti per
incidenti stradali"
Nel
2011 ci sono stati più di 1170 morti, di cui 663 sui luoghi di lavoro + 11,6%
sul 2010. Per approfondimenti sui lavoratori morti per infortuni sul lavoro nel
2011 andare nella pagina dell'1 -1 e 3- 1 del 2011 dell'Osservatorio. Ci sono
cartine geografiche con il numero di morti sui luoghi di lavoro per ciascuna
provincia italiana e grafici inerenti all'età, professione e nazionalità dei
lavoratori vittime d'infortuni mortali.
Nessun commento:
Posta un commento