lunedì 4 giugno 2012

Cartine geografiche morti sui luoghi di lavoro nei primi 5 mesi del 2012.Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro



Sono a darvi in allegato le cartine geografiche dei morti sui luoghi di lavoro in Italia nei primi 5 mesi del 2012. In queste cartine non ci sono i lavoratori morti sulle autostrade, in itinere e sulle strade. Se si aggiungono queste vittime si arriva contare oltre 460 morti sul lavoro.
Carlo Soricelli Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro Per approfondimenti http://cadutisullavoro.blogspot.com







Morti sul lavoro nel 2012

Dal primo gennaio ad oggi 4 giugno sono morti SUI LUOGHI DI LAVORO 244 lavoratori ( tutti documentati in appositi file) e oltre 460 se si aggiungono i lavoratori deceduti in itinere o sulle strade (sono lavoratori che utilizzano un mezzo di trasporto: agenti di commercio, autisti, camionisti, ecc.. e lavoratori che muoiono nel percorso casa-lavoro/lavoro-casa). La strada può essere considerata una parentesi che accomuna i lavoratori di tutti i settori e che risente più di tutti gli altri della fretta, della fatica, dei lunghi percorsi, dello stress e dei turni pesanti in orari in cui occorrerebbe dormire, tutti gli anni sono percentualmente dal 50 al 55% di tutti i morti sul lavoro. Purtroppo è impossibile sapere quanti sono i lavoratori pendolari sud-centro nord, centro-nord sud, soprattutto edili meridionali, che muoiono sulle strade percorrendo diverse centinaia di km nel tragitto casa-lavoro, lavoro-casa. Queste vittime sfuggono anche alle nostre rilevazioni, come del resto sfuggono tanti altri lavoratori, soprattutto in nero o in grigio che muoiono sulle strade. Tutte queste morti sono genericamente classificate come "morti per incidenti stradali

I morti sui luoghi di lavoro sono per il 30,8% in agricoltura, di questi la metà schiacciati dal trattore. Edilizia 21% in questa categoria il 28% per cadute dal’alto. Industria 16,1%, quasi la metà di queste morti sono state provocate dal terremoto in Emilia. Servizi 5,8%. Autrasporto 5,1%, Il 2,9% nell'Esercito Italiano (Afghanistan). Il 2,65 nella Polizia di Stato ( tutte le morte in servizio sulle strade). Il 13,3% dei morti sui luoghi di lavoro sono stranieri. Eta' delle vittime: il 4,9% hanno meno di 29 anni, dai 30 ai 39 anni il 14,1%, dai 40 ai 49 anni il 24,48%, dai 50 ai 59 anni il 15,7%, dai 60 ai 69 anni il 9,5%, il 12,8% ha oltre 70 anni. Del 16,5% non siamo a conoscenza del’età. La provincia di Brescia con 10 morti risulta prima per numero di morti se si esclude la provincia di Modena che ha tantissimi lavoratori morti per il terremoto, come negli ultimi anni Brescia è sempre ai vertici in questa triste classifica delle province con più morti sui LUOGHI DI LAVORO, con la regione Lombardia che ha già 28 morti. L'Emilia Romagna ha 34 lavoratori morti di cui 18 deceduti per il terremoto, province di Ferrara 6 morti e di Modena 16 morti (la maggioranza a causa del terremoto) , Bologna, Reggio Emilia 2 morti. La Toscana registra 18 morti (26 con i morti in mare del Giglio, dei due fratelli del peschereccio affondato al largo di Livorno e di un sub), la provincia di Livorno ha 4 morti. Il Piemonte registra 17 morti , con la provincia di Torino che risulta in questo momento con 10 vittime la prima in Italia per numero di morti. La Sicilia 14 morti con le province di Agrigento e Messina con 3 morti. Calabria 12 morti con la provincia di Reggio Calabria con 5. Veneto 12 morti con la provincia di Verona con 3 morti, Lazio 11 morti con la provincie di Roma e Frosinone con 4 morti . Trentino Alto Adige 11 morti, provincia di Bolzano 7 morti, Campania 10 morti, provincia di Avellino 4 morti, provincia di Salerno 4 morti. Puglia 10 morti, province di Bari 5 morti e di Brindisi 3 morti. Abruzzo 9 morti con la provincia Chieti 5 morti e quella di Pescara con 4, Liguria 7 morti, con la provincia di Genova con 4 morti. Marche 6 morti con la provincia di Ancona con 4 morti. Friuli Venezia Giulia 6 morti,Basilicata 5 morti, 3 nella provincia di Matera e 2 in quella di Potenza, Umbria e 5 morti, tutti nella provincia di Perugia. Sardegna 3 morti, Molise 2 morti.I morti sulle autostrade non vengono aggiunti alle province.

Nel 2011 ci sono stati più di 1170 morti, di cui 663 sui luoghi di lavoro + 11,6% sul 2010. Per approfondimenti sui lavoratori morti per infortuni sul lavoro nel 2011 andare nella pagina dell'1 -1 e 3- 1 del 2011 del'Osservatorio. Ci sono cartine geografiche con il numero di morti per ciascuna provincia italiana e grafici inerenti all'età, professione e nazionalità dei lavoratori vittime d'infortuni mortali

Sono già 71 dall'inizio dell'anno i suicidi legati alla crisi economica. Ci sono imprenditori che non riescono a pagare le tasse, lavoratori dipendenti che hanno perso il lavoro o di aziende in crisi. Queste tragedie non si possono considerare infortuni sul lavoro, ma hanno per la loro drammaticità un forte impatto sociale
I LAVORATORI ITALIANI NON SONO DI FERRO COME I ROBOT

OCCORRE URGENTEMENTE METTERE IN SICUREZZA TUTTI I CAPANNONI COSTRUITI IN ITALIA NEGLI ANNI DEL BOOM ECONOMICO E NON SOLO
Le scosse di terremoto del 20 e 29 maggio 2012 in Emilia hanno evidenziato che quasi tutti i capannoni costruiti nelle zone investite dal sisma sono crollati come castelli di sabbia, e che a morire sono stati soprattutto lavoratori che in quei capannoni ci lavoravano (18 su 24). E se ciò si è verificato in una regione tra le più ricche e civili d'Europa, temiamo che tale problema ci sia in tutto il paese. Mobilitiamoci fin da ora per far mettere in sicurezza tutte le fabbriche costruite in Italia nel secolo scorso, anche perchè occorre tener presente che l'Italia è uno dei paesi al mondo con la più alta sismicità. Non si può correre il rischio di far morire tra le macerie gli operai nel caso di nuovi terremoti, la messa in sicurezza di questi capannoni avrà dei costi alti, ma la vita di chi lavora è più importante.

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