domenica 3 giugno 2012

SICUREZZA SUL LAVORO: KNOW YOUR RIGHTS ! “LETTERE DAL FRONTE” DEL 01/06/12




INDICE

LAVORATORI IN CASSA INTEGRAZIONE / MOBILITÀ CADUTI IN MISERIA. UNA PICCOLA INCHIESTA DEI COBAS

Carlo Soricelli carlo.soricelli@gmail.com
TUTTI I CAPANNONI COSTRUITI IN ITALIA NEL SECOLO SCORSO DEVONO ESSERE MESSI IN SICUREZZA

Samanta Di Persio samantadipersio@virgilio.it
BRINDISI-MINERBIO A TUTTO GAS (ANCHE CON IL TERREMOTO)

Leopoldo Pileggi pileggi.lp@tiscali.it
ANCORA A PROPOSITO DEL TERREMOTO IN EMILIA

ANCORA IN MARCIA ! redazione@ancorainmarcia.it
STAZIONE BOLOGNA: SCOPPIA APPARECCHIATURA CARROZZA INTERCITY. PANICO E ALLARME BOMBA MA NESSUN FERITO

ProletariaVox ottobre18@email.it
CHIUSO PER TERREMOTO

Francesco Ficiarà frficiar@hotmail.com
14 OPERAI MODENA RICEVONO DECRETO PENALE (COMMUTATA IN SANZIONE) DI 2600 EURO PER INVASIONE AUTOSTRADA DEI 5000 METALMECCANICI

Samanta Di Persio samantadipersio@virgilio.it
GUIDO BERTOLASO: UN BIDELLO CONSIGLIA GLI EMILIANI

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Da: COBAS Pisa confcobaspisa@alice.it
Data: 29/05/2012 21.53
A:
Ogg: LAVORATORI IN CASSA INTEGRAZIONE / MOBILITÀ CADUTI IN MISERIA. UNA PICCOLA INCHIESTA DEI COBAS

Crescono ogni giorno i lavoratori e le lavoratrici che inoltrano richieste di sussidi alla Commissione di assistenza sociale. Trattasi di uomini e donne espulsi dal ciclo produttivo, giovani per andare in pensione, ma troppo avanti con gli anni per essere nuovamente assunti.
Le domande per alta emarginalità alla azienda ASL di Pisa riguardano non solo famiglie indigenti ma anche operai/e che con gli assegni della cassa arrivano solo a metà mese.
Abbiamo parlato con Fabio (nome di fantasia) che lavorava nella ditta interna alla Saint Gobain.
“Leggo con rabbia che hanno premiato la Saint come azienda che promuove l'occupazione e il lavoro, ma io e quasi 20 dei miei colleghi siamo a casa e la cassa tra qualche mese finirà senza alcuna certezza per il futuro, senza quei pochi soldi saremo letteralmente alla fame visto che già oggi non paghiamo le bollette, abbiamo fermato la macchina perché senza assicurazione, viaggiamo in 3 con un motorino 50 non revisionato e a rischio di sequestro e relativa multa".
Marina ha lavorato come badante in molte famiglie, ha dei figli monorenni a carico e senza il marito la sera deve tornare a casa, per questo ha perso lavoro. Si adatta con qualche pulizia, ma non riesce ad andare avanti se non con qualche sussidio, con l'aiuto della Caritas e della parrocchia di quartiere dalla quale riceve pacchi di generi alimentari e vestiti . Cerca qualunque tipo di lavoro ma anche i più umili e meno pagati sono ormai rari da trovare.
Andrea (altro nome di fantasia), che come gli altri si è presentato allo sportello sicurezza nei luoghi di lavoro dei COBAS, ha una storia più complicata perché lavora, ma con 17 ore settimanali arriva a malapena a 480 euro.
"Porto i volantini a domicilio e con me ci sono ormai tanti pensionati che non arrivano a fine mese con figli e parenti a carico disoccupati e precari".
Andrea abita in una casa popolare, non paga l'affitto da quasi 1 anno ("con 800 euro si deve vivere in 3 e non ce la facciamo più") e si aspetta lo sfratto da un momento all'altro.
Questi uomini e donne vogliono rendersi utili, nella scheda compilata alla Caritas hanno scritto di cercare un lavoro ma di sentirsi ormai tagliati fuori. Hanno tutti tra i 50 e i 56 anni di età, disposti a lavorare anche per poche ore, non accettano di vivere di carità e di sussidi anche se sono costretti a farlo da mesi.
All'ombra della torre pendente crescono nel frattempo gli sfratti per morosità, le cartelle di Equitalia e i solleciti della Sepi rappresentano una minaccia costante per queste famiglie.
La disperazione e l'isolamento di tanti uomini e donne determina un aumento delle malattie depressive.
Un disagio sociale sempre più grave contro il quale non servono le ricette di austerità del Governo Monti.

COBAS Pisa
349 84 94 727

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Da: Carlo Soricelli carlo.soricelli@gmail.com
Data: 31/05/2012 15.12
A:
Ogg: TUTTI I CAPANNONI COSTRUITI IN ITALIA NEL SECOLO SCORSO DEVONO ESSERE MESSI IN SICUREZZA

OCCORRE URGENTEMENTE METTERE IN SICUREZZA TUTTI I CAPANNONI COSTRUITI IN ITALIA NEGLI ANNI DEL BOOM ECONOMICO E NON SOLO !
La prima scossa di terremoto ha evidenziato che quasi tutti i capannoni costruiti nelle zone terremotate il 20 maggio 2012 in Emilia Romagna, e in tutto il Paese, che è uno dei più a rischio sismico del mondo, sono a rischio crollo in caso di forte scosse.
Occorre fin da ora lavorare per mettere in sicurezza tutti i capannoni industriali costruiti nel secolo scorso. Non si può far correre il rischio di far morire tra le macerie i lavoratori italiani, la messa in sicurezza dei capannoni avrà dei costi altissimi, ma la vita di chi lavora è più importante della produzione industriale.

Carlo Soricelli
Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro

NOTA
Purtroppo in Emilia Romagna non sono crollati solo i capannoni costruiti prima del 2000, ma anche alcuni recentissimi. La messa in sicurezza deve riguardare tutti i capannoni che a seguito di perizia eseguita da Vigili del Fuoco risultino a rischio.
Marco Spezia

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Da: Samanta Di Persio samantadipersio@virgilio.it
Data: 31/05/2012 16:42
A:

Ogg: BRINDISI-MINERBIO A TUTTO GAS (ANCHE CON IL TERREMOTO)


A Brindisi termina la via Appia, un esempio virtuoso di quello che ci ha lasciato la storia: l’Appia era la strada che portava i greci, l’oriente nell’antica Roma.
Oggi l’uomo vuole fare un percorso lungo 687 chilometri per realizzare un metanodotto che andrebbe oltre la Capitale e terminerebbe con una centrale di spinta a Minerbio (BO).
Snam Rete Gas, una società leader in Italia nel trasporto e dispacciamento di gas naturale, vuole utilizzare il mega-gasdotto Rete Adriatica come via di commercio con l’Europa, quindi non sarebbe adoperato per l’uso locale del gas (Il 22 dicembre 2011 Lorenzo Bini Smaghi viene nominato presidente della Snam, fino al 10 novembre era è stato membro del Comitato esecutivo della Banca centrale europea un bel conflitto di interessi visto che dovrebbe trascorrere un anno dalle dimissioni prima di avere un altro incarico).
Inizialmente il percorso doveva essere lungo la costa adriatica (ecco perché Rete Adriatica) successivamente è stato dirottato verso l’interno: lungo la dorsale appenninica.
Tale decisione è ancora in piedi dopo il terremoto che ha colpito l’Abruzzo il 6 aprile 2009 e l’Emilia con le forti scosse del 20 e 29 maggio 2012, anzi l’8 aprile 2009 la società Snam ripropose l’istanza di pubblica utilità.
Il tratto verrebbe interrato, il fatto che non si veda, non deve indurre a pensare che sia rassicurante: i tubi hanno un diametro di un metro e venti, occorre fare lo scavo con mezzi d’opera imponenti, distruzione di uliveti, foreste, l’impatto ambientale in Abruzzo, regione verde, sarebbe molto invasivo.
Il 6 marzo 2012 l’Antitrust ha avviato un’istruttoria nei confronti di Eni (La Snam rete gas è una controllata di Eni) per possibile abuso di posizione dominante. Eni, che detiene la quota prevalente dei diritti di capacità sui gasdotti TAG e Transitgas, ha limitato la disponibilità di capacità di trasporto per altri importatori (trasportatori e utilizzatori finali/clienti industriali che fanno ricorso all’autoapprovvigionamento), a fronte di un sostanziale sottoutilizzo dei gasdotti. Questo determina una sorta di monopolio sul prezzo.
Ancora una volta si vorrebbe realizzare una grande opera inutile, per i soliti interessi di lobby.
L’ennesima costruzione che, non solo consumerebbe e deturperebbe territorio, ma è una sciagura certa in caso di terremoto.

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Da: Leopoldo Pileggi pileggi.lp@tiscali.it
Data: 01/06/2012 0.02
A: Marco Spezia sp-mail@libero.it
Ogg: R: ANCORA A PROPOSITO DEL TERREMOTO IN EMILIA

Vedo tanti soccorritori con delle mascherine da basso rischio che cercavano di scavare per cercare di salvare vite umane.
Ma mi sorge una domanda, ma in caso di coperture di amianto qualcuno si e' posto la domanda come procedere.
Credo proprio di no.
ciao Leo

NOTA
ATTENZIONE ! TUTTI COLORO CHE SONO COINVOLTI NELLE OPERAZIONI DI RECUPERO O MESSA IN SICUREZZA NELLE ZONE TERREMOTATE, DEVONO SAPERE CHE TRA LE MACERIE E' PIENO DI ETERNIT SBRICIOLATO E QUINDI CON PERICOLO DI EMISSIONE DI FIBRE CANCEROGENE. NON AVVICINATEVI A DETRITI DI ETERNIT. RIFIUTATE DI LAVORARE PRESSO DETRITI DI ETERNIT ! ALLERTATE I VIGILI DEL FUOCO O LA ASL. IN OGNI CASO, ANCHE SE LONTANI DA DETRITI DI ETERNIT, SE LAVORATE ALL' APERTO E VISTO CHE LE CORRENTI D'ARIA DIFFONDONO LE FIBRE, INDOSSATE MASCHERINE FACCIALI CON GRADO DI PROTEZIONE FFP3. SE SIETE LAVORATORI DIPENDENTI VE LE DEVE DARE IL VOSTRO DATORE DI LAVORO.
Marco Spezia

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Da: ANCORA IN MARCIA ! redazione@ancorainmarcia.it
Data: 01/06/2012 0.03
A:
Ogg: STAZIONE BOLOGNA: SCOPPIA APPARECCHIATURA CARROZZA INTERCITY. PANICO E ALLARME BOMBA MA NESSUN FERITO

ancora IN MARCIA !
GIORNALE DI CULTURA, TECNICA E INFORMAZIONE POLITICO SINDACALE, DAL 1908

STAZIONE BOLOGNA: SCOPPIA APPARECCHIATURA CARROZZA INTERCITY. PANICO E ALLARME BOMBA MA NESSUN FERITO
FORSE UN SERBATOIO O UN'APPARECCHIATURA ELETTRICA. I PEZZI DI LAMIERA DEL PANNELLO VOLANO SUL MARCIAPIEDE

Oggi pomeriggio un boato proveniente dalla seconda carrozza del treno IC 590 Salerno-Milano, ha - comprensibilmente - generato il panico nella stazione di Bologna dove il treno era in transito. I frammenti del pannello della carenatura laterale sono volati a diversi metri di distanza, dal terzo al primo binario.
Fortunatamente in quel momento non c'erano viaggiatori, quindi non ci sono stati feriti ma solo tanta paura per il forte rumore paragonabile ad una vera e propria esplosione. Molti infatti hanno temuto che si trattasse di una bomba tanto che è stata effettuata un'accurata ispezione anche dagli artificieri e dalla polizia scientifica.
Secondo i primi accertamenti della polizia ferroviaria però, è stata esclusa qualsiasi ipotesi dolosa; l'incidente sarebbe stato causato con molta probabilità da una delle apparecchiature di bordo, elettrica o pneumatica.
Non è la prima volta che le apparecchiature di bordo “scoppiano” mettendo a rischio l'incolumità dei viaggiatori e degli stessi ferrovieri. Era accaduto alcuni anni or sono con i serbatoi d'aria dell'ETR 500, poi sostituiti sull'intera flotta per una lacuna strutturale ed all'ETR 480 quando il 3 gennaio 2006 avvenne un'esplosione nella cabina alta tensione a causa di un malfunzionamento delle apparecchiature.
Il treno è stato posto sotto sequestro dalla Polfer e le indagini saranno coordinate dalla PM Gabriella Taviano.
I circa 200 viaggiatori hanno proseguito il viaggio con altri treni.
Bologna, 31 maggio 2012

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From: ProletariaVox ottobre18@email.it
To:
Date: Thu, 31 May 2012 16:07:17
Subject: CHIUSO PER TERREMOTO

Care colleghe, cari colleghi,
faceva davvero uno strano effetto ieri vedere tutte le sedi bolognesi dell’Università chiuse per terremoto.
Si avvertiva, infatti, la totale diversità da una giornata di chiusura per festa o fine settimana o sciopero. La motivazione ufficiale, comune a tutti gli uffici pubblici e le scuole di Bologna, era il doveroso accertamento di eventuali danni a cose e strutture.
Accertamenti che, non a caso, dopo le nuove forti scosse di martedì che hanno aggravato le condizioni già precarie dei territori colpiti dal sisma del 20 maggio, sono ora molto più tassative e, si spera, più accurate.
La superficialità delle prime ispezioni, la facilità con cui si sono concesse le prime agibilità a strutture industriali e, non ultime, le “pressioni padronali” per un rientro al lavoro denunciate da alcuni dipendenti del modenese, hanno infatti determinato nuove tragiche morti sul lavoro.
Morti che, a questo punto, è bene denunciare pienamente come OMICIDI sul lavoro, senza alcun alibi di “eventi imprevedibili” dietro cui nascondere precise responsabilità .
Ancora una volta, infatti, il numero più elevato di morti avviene proprio tra quelle fabbrichette tirate su in fretta e legate dallo sputo.
Ancora una volta, cioè, la logica del profitto si rivela molto più letale delle cause “naturali”.
Di questo si tratteggia nell’articolo già caricato sul blog la settimana scorsa, ovvero dopo la prima manifestazione sismica, e dopo i primi rilevamenti sulle condizioni strutturali di quei moderni capannoni venuti giù come castelli di carta.
Per inciso, non si creda che certe “soluzioni strutturali” che già le immagini televisive avevano evidenziato, ovvero il semplice appoggio di travi su pilastri senza alcun tipo di ancoraggio (e con l’evidente rischio di scivolamento per un movimento ondulatorio orizzontale, come poi è avvenuto”), sia caratteristica del solo ambiente di lavoro privato.
Per dire, anche nel nostro ateneo esistono capannoni industriali in cui, strano ma vero, insiste una discreta quantità di lavoro “operaio” e tecnico e che, a prima vista, presentano “soluzioni strutturali” non molto dissimili da quelle di cui sopra, differenti magari per l’aggiunta di un salvifico bullone d’ancoraggio e due spallette di contenimento.
C’è da augurarsi che queste aggiunte siano sufficienti a garantire la sicurezza.
Gli accertamenti e le ispezioni dei tecnici e degli ingegneri, a questo punto sicuramente molto più attente, dovranno comunque fugare efficacemente i timori di chi è stato evacuato e che già da subito è dovuto rientrare in sedi, molte delle quali di tipo “storico”, e oggettivamente difficili da valutare. E' necessario considerare, infatti, che ai criteri di sicurezza e funzionalità si deve aggiungere il criterio di salvaguardia del bene artistico e storico del patrimonio immobiliare in cui si lavora, e i termini non sempre sono facili da coniugare economicamente.
Di certo, in un discorso più generale, c’è una sicura colpa oggettiva di tutti i governi che si sono finora succeduti nel trasferire quote di bilancio pubblico sempre più ingenti e progressivamente crescenti a opere inutili, sprecone e devastanti sul piano ambientale (la famigerata TAV e il Ponte sullo Stretto di Messina in primis), o addirittura criminali e foriere di morte, come gli armamenti bellici.
Il tutto, è noto, a scapito di servizi sociali indispensabili come Scuola, Assistenza Sociale, Previdenza e messa in Sicurezza degli edifici pubblici, del patrimonio artistico e storico, dell’ambiente e del territorio.
Le solite facce note, puntualmente, esprimono sobrio cordoglio, promettono aiuti e maggior prevenzione, e poi si acconciano a parate militari che costano fior di milioni.
Dov’è una “ratio” coerente in tutto ciò?
Non sarebbe preferibile dirigere quei soldi per opere di pubblica utilità e, nel contesto attuale, ad un primo tangibile intervento delle popolazioni terremotate?
A questo interrogativo crediamo dunque sia preferibile rispondere con l’iniziativa promossa da Emergency, col suo mensile on line, e che riportiamo sul blog all’indirizzo http://blog.libero.it/VoceProletaria/11349302.html con la speranza di una larga e rapida diffusione.

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Da: Francesco Ficiarà frficiar@hotmail.com
Data: 01/06/2012 15.03
A:
Ogg: 14 OPERAI MODENA RICEVONO DECRETO PENALE (COMMUTATA IN SANZIONE) DI 2600 EURO PER INVASIONE AUTOSTRADA DEI 5000 METALMECCANICI

DECRETO PENALE DI 2600 EURO CONTRO ALCUNI (POCHI) OPERAI DI FIAT, TERIM, ECC. PER INVASIONE AUTOSTRADA DURANTE IL CORTEO DEI 5000 METALMECCANICI DEL 29 MARZO 2012 A MODENA.

Mentre si versano lacrime di coccodrillo per il terremoto che ha colpito sostanzialmente solo gli Operai, cosa si fa?
Si sfila l'articolo 18 con 233 voti favorevoli e una trentina di contrari nel parlamento dei padroni,
E NEL SILENZIO GENERALE SI "SANZIONA" GLI OPERAI CHE FANNO SERIAMENTE IL LORO DOVERE DI SCIOPERARE E BLOCCARE LA PRODUZIONE, GUARDATE QUI, INAUDITO!!! [vedi allegato].
14 OPERAI A MODENA SONO SANZIONATI CON 2600 EURO PER ESSERE ENTRATI IN AUTOSTRADA, PECCATO CHE LO HANNO FATTI INSIEME A MIGLIAIA DI LORO COMPAGNI ALL'INTERNO DI UNO SCIOPERO E CORTEO INDETTO DALLA FIOM!!!

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Da: Samanta Di Persio samantadipersio@virgilio.it
Data: 01/06/2012 17:39
A:
Ogg: GUIDO BERTOLASO: UN BIDELLO CONSIGLIA GLI EMILIANI

Guido Bertolaso dal suo blog dispensa consigli agli emiliani. Li esorta a chiedere o meglio pretendere che le linee dello sviluppo e della ripresa economica che tutti ritengono essenziali abbiano due punti centrali come perno.
Il primo, immediato, nell’aiuto esplicito e forte alle imprese fermate dal sisma in Emilia e in tutte le aree del cratere sismico per riprendere immediatamente la produzione, in modo da non mettere queste imprese, da tempo capaci di competere a livelli di eccellenza mondiale, nella condizione di subire anche danni di mercato oltre a quelli ricevuti dal terremoto.
La seconda, di costruire le linee degli investimenti pubblici che il Governo intende farsi autorizzare in Europa in una sola direzione: messa in sicurezza del territorio, degli edifici strategici, delle scuole, delle infrastrutture. Niente “grandi opere”, ma una sola grande opera diffusa e capillare: la messa in sicurezza delle fragilità più pericolose dei nostri territori.
Guido Bertolaso che scrive sul blog dal nome “Il sito di Guido Bertolaso” http://www.guidobertolaso.net/ non dev'essere lo stesso che era a capo della Protezione Civile il 6 aprile 2009.
Non dev'essere lo stesso che diceva all'assessore alla Protezione Civile Daniela Stati di rassicurare con un evento mediatico la popolazione evidentemente scossa dallo sciame sismico che interessava L'Aquila da quattro mesi.
Deve aver dimenticato che alle imprese aquilane di aiuti ne sono stati dati pochissimi: 800 euro per tre mesi e null'altro. Ci sono imprese che hanno chiuso e non hanno più riaperto, altre che hanno provato ma poi hanno dovuto chiudere.
Deve aver dimenticato anche la passerella sottobraccio a Berlusconi, per pubblicizzare il miracolo delle New town (la "grande opera" che non auspica in Emilia, anche perché gli sfollati sono soli 15mila e nelle New town aquilane vivono circa 40mila persone).
Per il terremoto che ha colpito l'Abruzzo, l'Europa voleva intervenire, propose anche un appalto per la ricostruzione a livello europeo, ma Berlusconi disse che non c'era bisogno di nulla... avevano già Camorra, 'Ndrangheta, Mafia che pensavano a tutto.
Dev'essersi dimenticato completamente de L'Aquila, del resto ha creduto anche lui nella ricostruzione tanto sbandierata dai media di regime perché è impensabile seduto in poltrona a vedere uno speciale di Report o Presa Diretta sul terremoto che l'ha reso famoso.
Così come dev'essersi dimenticato che lui è indagato per omicidio colposo plurimo e disastro colposo in relazione proprio al terremoto de L'Aquila.

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