domenica 10 giugno 2012

SICUREZZA SUL LAVORO: KNOW YOUR RIGHTS ! “LETTERE DAL FRONTE” DEL 08/06/12




INDICE

Elena
ANCORA A PROPOSITO DEL TERREMOTO IN EMILIA

Francesco Ficiarà frficiar@hotmail.com
ARTICOLO 18 NON CI SONO SCUSE

Marco Bazzoni bazzoni_m@tin.it
LA DENUNCIA DELLA CGIL: AI LAVORATORI DI ALCUNE FABBRICHE COLPITE DAL TERREMOTO È STATA CHIESTA LA LIBERATORIA, SOLLEVANDO LE AZIENDE DA OGNI ONERE CIVILE E PENALE IN CASO DI INCIDENTI

"EMILIA CALLING E IL ROCK RISPONDE" - COMUNICATO STAMPA

Marco Bazzoni bazzoni_m@tin.it
VIDEO: LA STRAGE QUOTIDIANA

ANCORA IN MARCIA ! redazione@ancorainmarcia.it
DERAGLIA TRENO MERCI A BRESSANONE: SFIORATA TRAGEDIA - ANCHE QUESTO E' CONCORRENZA

Gino Carpentiero ginocarpe@teletu.it
DUE EMILIE

Pileggi Leopoldo pileggi.lp@tiscali.it
MOLTO IMPORTANTE!!!!

Samanta Di Persio samantadipersio@virgilio.it
PASQUALE LA ROCCA NON E’ PIERMARIO MOROSINI

Michele Michelino michele.mi@inwind.it
SENTENZA APPELLO. CONDANNA TRICOM

Mai più ThyssenKrupp Torino maipiuthyssenkrupp@hotmail.it
COMUNICATO EX LAVORATORI THYSSENKRUPP TORINO - ADESIONE ALLO SCIOPERO GENERALE DEL 22 GIUGNO

Assemblea 29 Giugno assemblea29giugno@gmail.com
PER IL 29 GIUGNO 2012

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Da: Elena
Inviato: domenica 3 giugno 2012 03:51
A: Gino Carpentiero ginocarpe@teletu.it
CC:
Oggetto: ANCORA A PROPOSITO DEL TERREMOTO IN EMILIA

Caro Gino,
forse succede anche a te e a tutti quelli che stanno partecipando a queste piccole, grandi iniziative di solidarietà, ma mi sento pervasa da un profondo senso di impotenza.
Mi sento impotente quando metto a disposizione, qui a Firenze, uno spazio che momentaneamente non è occupato dai miei genitori, perché quelle persone, hanno diritto di restare nella loro terra.
Mi sento male nel venire a conoscenza che ci sono imprenditori che chiedono ai lavoratori di rientrare in azienda mentre la terra continua a tremare.
Mi sento malissimo al sapere che quegli operai e imprenditori sono morti soltanto perché chi aveva l'obbligo di vigilare sulla loro sicurezza non lo ha fatto.
Sto ancora peggio sapere che questi pochi imprenditori onesti che, nonostante la concorrenza sleale dei loro pari hanno continuato a scommettere sul lavoro in Italia, non saranno messi in grado di risollevare le sorti della loro azienda e, insieme a questo, altre migliaia di lavoratori disoccupati andranno ad ingrossare le sorti dei disperati senza più lavoro.
Stendo un velo pietoso sulla ridicola parata di morte della giornata odierna con i soldatini che imbracciavano le armi.
Come avrei amato che il nostro Presidente della Repubblica ci avesse rappresentato recandosi in Emilia accanto agli sfollati e alle popolazioni colpite. Sono certa che sarebbe stato emulato da un' esercito di volontari civili e non con in mano i badili della ricostruire.
Peccato, é sempre più difficile quando si e' soli.
Mi sembra sia una storia analoga a quella dei radar militari in Sardegna. Inizialmente, è uno sparuto gruppo di persone. Poi, quando tutti i cittadini fanno sentire la loro voce, allora, e solo allora, le istituzioni rispondono.
Dunque, perché non facciamo arrivare, a chi di dovere, che pretendiamo di avere delle risposte adeguate all'emergenza terremoto?
Altro che ulteriori accise sulla benzina che poi ricadono ancora una volta proprio sui terremotati di turno. Che siano anche disoccupati o pensionati o precari.
Altro che appelli di due euro tramite sms e simili.
Pensate quanti euro potrebbero arrivare alla Protezione Civile e allo stato per far fronte ai costi di messa in sicurezza, recupero, ricostruzione dei beni patrimoniali, artistici e culturali, oltre a quelli per gli ammortizzatori sociali, se ogni articolo prodotto all'estero, fosse tassato anche solo simbolicamente di un euro!
Non vi nego che, per far fronte all'emergenza terremoto e alla disoccupazione dilagante arriverei a tassare le importazioni, tanto più se a marchio italiano, fino ad obbligare, in breve tempo, le aziende a tornare a produrre in Italia.
Ce n'é per tutti. Dalla FIAT di Marchionne, alla produzione di biancheria intima e di ciabatte a marchio COOP.
E ciascuno con il proprio carico di responsabilità. 
Con il terremoto in Emilia, credo abbiamo soltanto toccato più velocemente il fondo. Ora, si tratta di trovare il modo per risalire.
E con forza.
Elena

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From: Francesco Ficiarà frank ficiar
To:
Sent: Tuesday, June 05, 2012 1:49 PM
Subject: ARTICOLO 18 NON CI SONO SCUSE

Potremmo spendere tante parole, denunciando l'assurda situazione nella quale di fronte al più grave attacco in 60 anni alla condizione degli operai e dei lavoratori di questo paese. Non solo ci dobbiamo sentire i vari Monti, Fornero, Bonanni, Angeletti, Bersani, Squinzi, Finocchiaro e 244 parlamentari che approvano soddisfatti al Senato la distruzione dell'articolo 18 felici & contenti, con la beffa del "ma non siamo totalmente d'accordo", squittio fuori tempo massimo della Camusso, ma dobbiamo constatare che dall' "altra parte" (presunta) della barricata, si tergiversi.
Ci hanno fatto, a noi operai, rimanere fermi per più di un mese con gli scioperi.
Si passa insomma il cerino acceso di fronte alla polveriera.
Per una volta abbiamo deciso di essere sintetici e lanciamo quest'appello:
SCIOPERO ! L’ARTICOLO 18 NON SI TOCCA !

Operai Contro
sezione Modena
5 giugno 2012
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From: Marco Bazzoni bazzoni_m@tin.it
To:
Sent: Tuesday, June 05, 2012 7:47 PM
Subject: LA DENUNCIA DELLA CGIL: AI LAVORATORI DI ALCUNE FABBRICHE COLPITE DAL TERREMOTO È STATA CHIESTA LA LIBERATORIA, SOLLEVANDO LE AZIENDE DA OGNI ONERE CIVILE E PENALE IN CASO DI INCIDENTI

Io sinceramente, pensavo di averle sentite tutte nella mia vita, ma mai, ripeto mai, mi sarei aspettato di arrivare a leggere una cosa del genere, cioè, che alcuni imprenditori delle zone
terremotate (Reggio Emilia, Modena), hanno chiesto ai propri lavoratori di firmare una liberatoria, che in caso di nuove scosse le esonerasse da qualsiasi responsabilità penale e civile.
Quando ho letto questo articolo sono quasi cascato dalla sedia:
http://bologna.repubblica.it/cronaca/2012/06/05/news/volete_tornare_a_lavorare_assumetevene_le_responsabilit-36580667/
Mi sono detto, non è possibile, non posso crederci, che siamo arrivati fino a questo punto vergognoso.
In pratica, se vogliamo dirla chiara: se crollasse un nuovo capannone per un nuovo sisma, e morissero degli operai, la colpa sarebbe loro, che sono voluti tornare a lavorare e hanno firmato una liberatoria, e non dell'imprenditore.
Questa cosa non è grave.........
E' GRAVISSIMA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Ringrazio la CGIL di aver denuncia questo ennesima vergogna e i maggiori mezzi d'informazione nazionali per averne parlato, altrimenti non ne saremmo venuti a conoscenza.
Scusatemi, ma fa "sorridere", la titolare della Forme Physique, che contattata dalla giornalista di Repubblica, nega anche l'evidenza, dicendo: “Io non ho fatto firmare quel documento, evidentemente qualcuno ha capito male. Proprio stamattina ho detto ai lavoratori che chi vuole venire a lavorare può venire e chi non vuole può stare a casa. E anche che la responsabilità resta mia, nonostante il nostro tecnico abbia dichiarato l'agibilità del capannone, dove siamo in affitto. Stiamo facendo di tutto per tenere aperto, eravamo pronti a portare i container ma i dipendenti hanno detto che si sentivano sicuri così. Non capisco, ci rivolgeremo a un avvocato”.
Ora, voglio dire, ma c'è scritto nero su bianco la cosa:
http://static.repubblica.it/bologna/fabbrica.pdf
La cosa che mi ha lasciato sbalordito, è, che di fronte a questa ennesima vergogna, non ho sentito nessun partito politico condannare questo gesto: né comunicati stampa, né articoli sui mezzi d'informazione.
Non è una cosa abbastanza grave secondo i partiti politici?
Spero che almeno uno di loro risponda, perché questo loro silenzio è davvero molto imbarazzante....per non dire peggio!!!
Saluti

Marco Bazzoni
Operaio metalmeccanico e Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza
Firenze

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From: Radio Alternative info@radioalternativewebsite.com
To:
Sent: Wednesday, June 06, 2012 6:11 PM
Subject: "EMILIA CALLING E IL ROCK RISPONDE" - COMUNICATO STAMPA

Radio Alternative
Borea “Domingo” Domenico
via U. Saba 6/a
42027 Montecchio Emilia RE Italy


Borea “Domingo” Domenico
MYSPACE:

"EMILIA CALLING E IL ROCK RISPONDE" - COMUNICATO STAMPA

MILANO ROCK CITY in collaborazione con RADIO ALTERNATIVE vi danno il benvenuto sul palco del Crazy Garage Club, domenica 17 GIUGNO, per l'evento Benefico "EMILIA CALLING e il ROCK RISPONDE".
I fondi raccolti verranno destinati a “La rete del Terzo Settore di Modena" a favore dei progetti delle associazioni che operano sui territori colpiti dal sisma.
Oltre 150 associazioni di volontariato, di Protezione civile, di promozione sociale e altri soggetti del terziario, spesso a loro volta vittime del sisma, che sono operativi sui territori devastati dal terremoto e per progetti da loro promossi relativi alla fase di ricostruzione.
Di seguito la pagina (aggiornata in tempo reale) dove andremo ad effettuare con la massima trasparenza le donazioni.
In più, sarà possibile portare cibo e beni di prima necessità.
Fabio Tedesi della Protezione Civile sarà con noi per recuperare quanti più beni possibili e organizzare una spedizione a fine mese.
Ecco la lista delle cose che occorrono
CIBO: succhi di frutta, carne in scatola, tonno in scatola, scatolame vario (fagioli, piselli, fagiolini, pelati, ecc.), brioches, fette biscottate, crackers, marmellate, pappa per cani, latte in polvere, omogeneizzati, riso, pasta, piatti plastica, bicchieri plastica, posate plastica (Meglio evitare confezioni in vetro!!!).
IGIENE: sapone, shampoo, pannolini per bambini e anziani, assorbenti, dentifricio, spazzolini da denti, detersivi per piatti, detersivi per pavimenti o multiuso, stracci, spugnette.
ABBIGLIAMENTO - VARIE : TENDE (URGENTISSIME!) K-way, stivali in gomma, impermeabili, cappellini con visiera, stuoini, materassini.
Se possibile le cose vanno messe in scatole di cartone, divise per generi (evitare k-way insieme a pelati...), su cui va scritto il contenuto per facilitare lo smistamento.

"EMILIA CALLING e il ROCK RISPONDE"
DOMENICA 17 GIUGNO @ CRAZY GARAGE CLUB
Via Raffaello Sanzio, 10 Cesano Boscone MI
Ingresso gratuito con sottoscrizione e tessera gratuita del locale (offerta libera).
Dalle ore 14:00 più di 10 ore di live, una maratona per testimoniare che la musica underground è viva ed è disposta a mettersi in gioco per aiutare l’Emilia!
15 band a rotazione ogni 30 minuti
AMETHYST
BROKEN IDEA
VERONICA ASLINN
SARASOL & MR GALAN
PAOLO KARIM & DISLOUT CLAN
ALEX CAMBISE BAND
DALLE 18:00 PRESENTANO COME TESTIMONIAL
ALTERIA (ROCK TV, ROCK‘N’ROLL RADIO, NOMORESPEECH)
GIULIA SALVI (VIRGIN RADIO, VIRGIN RADIO TELEVISION)
ROTOVIBE
ART INFECTED
INTERNO 7
FREE TRAILS
MEDULLA
MONOCROMO
MADRELINGUA
AUDREY
KLORG
"Il coraggio e la dignità di piccoli gesti che, giorno per giorno, diventano grandi. Non è importante chi suona ma la motivazione per cui si SUONA!"
L’Evento verrà filmato in diretta da una web tv: http://www.facebook.com/cyou.tv
Seguirà inoltre, un'Asta internazionale on-line su e-bay, dove saranno battuti gadget donati gentilmente da gruppi come Belladonna, Andead, Megadeath, Vanadium, Lacuna Coil, Shandon, Mellowtoy, Slipknot, Volbeat, Stone Sour ed altri artisti ancora da confermare...
Media Partner:
Crazy Garage Club - Rock di Sera/ANB Radio - C-You - Linea Rock - Live and Go - Radio Punto - Rock Stage - Sound City -Rock Rebel Magazine - IndieBox - Evolution Radio Lupo Solitario - Zeta Factory - E-Grapes Promotion - Black Circus - Valery Records - One Step Records - United We Stand - Massive Art Studios - Business A Low Cost Company - GBsound - Lulu' Tattoo - Punk Royal – Punk Italiano – Mail Boxes ecc.
Rimanete sintonizzati, seguiranno aggiornamenti riguardanti sia l’Evento che l’Asta!

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From: Marco Bazzoni bazzoni_m@tin.it
To:
Sent: Wednesday, June 06, 2012 8:57 PM
Subject: VIDEO: LA STRAGE QUOTIDIANA

Morti e feriti sul lavoro. Una strage quotidiana che ogni anno miete migliaia di lavoratori.
Graziella Marota, dopo la morte di suo figlio, ha scritto una lettera alla Fornero.
L'operaio Marco Bazzoni ha messo in mora l'Italia. Una piaga sociale, ma anche un danno per la collettività. Chi sono le vittime, che vita comincia per chi è rimasto ferito?
E quali sono i controlli per prevenire le situazioni di rischio sul posto di lavoro?
A questo link in video:
http://www.youtube.com/watch?v=ZSVZHDrlKTs&feature=youtu.be
Spero che qualche quotidiano nazionale o blog lo pubblichi.
Sarebbe importante.
Saluti.

Marco Bazzoni
Operaio metalmeccanico e Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza
Firenze

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From: ANCORA IN MARCIA ! redazione@ancorainmarcia.it
To:
Sent: Thursday, June 07, 2012 9:42 AM
Subject: DERAGLIA TRENO MERCI A BRESSANONE: SFIORATA TRAGEDIA - ANCHE QUESTO E' CONCORRENZA

ancora IN MARCIA !
GIORNALE DI CULTURA, TECNICA E INFORMAZIONE POLITICO SINDACALE, DAL 1908

 

DERAGLIA UN TRENO MERCI A BRESSANONE. CONTUSI I MACCHINISTI

Tragedia sfiorata: il treno carico di rottami in ferro finisce sul marciapiede della stazione. Ecco la concorrenza sui binari.
Un nuovo incidente che mette in evidenza l'inadeguatezza delle misure di sicurezza del trasporto ferroviario delle merci. Questa mattina intorno alle 12,00 un treno merci della società Rail Traction Company, carico di rottami di ferro è deragliato nella stazione di Bressanone, sulla linea del Brennero. L'episodio solo per circostanze fortuite non ha causato conseguenze più gravi poiché sia la locomotiva che i primi nove carri sono usciti dai binari proprio in prossimità del marciapiede della stazione. Solo pochi minuti dopo, la stazione si sarebbe riempita di ragazzi che tornavano a casa dopo la scuola. I due macchinisti, uno di 26 e l'altro di 61 anni sono rimasti contusi nell'urto. In un primo momento risultavano ricoverati in ospedale in condizioni non gravi, successivamente l'azienda ha tenuto a precisare che "non sono stati trasportati in ospedale e, sottoposti in loco ad un primo controllo medico, sono risultati solo molto scossi".
La procura di Bolzano che indaga sul disastro, ha messo sotto sequestro l'intera zona della stazione. Le cause dell'incidente - che potrebbero orientasi sulla rottura di una delle parti del treno oppure verso un cedimento degli scambi o del binario - non sono ancora note e saranno ovviamente oggetto di accertamenti della magistratura, dell'Agenzia Nazionale per la Sicurezza Ferroviaria e del ministero dei Trasporti. Ma dalla semplice osservazione dei luoghi appare evidente che ha deragliato anche la locomotiva, finita sul marciapiede opposto al binario di marcia. Se fosse stato istallato su ciascun carro il "dispositivo antisvio" il treno si sarebbe arrestato immediatamente e con ogni probabilità gli effetti sarebbero stati più lievi. Pur se la dinamica e le traiettorie dei vagoni in questi casi risultano abbastanza complesse e poco prevedibili, prendono corpo ipotesi su elementi che abbiano fatto deragliare prima la locomotiva - per un guasto proprio, ovvero a causa del binario - e che questa abbia poi trascinato con se i nove carri. La scena che si è presentata i primi soccorritori è stata agghiacciante, con carri accavallati di traverso sul binario, rotaie divelte, sale montate (cioè ruote e asse), molle e interi carrelli sparsi ovunque, ha inevitabilmente richiamato alla mente il disastro ferroviario di Viareggio del 29 giugno 2009, quando a causa dello spezzamento di un'asse un treno merci carico di Gpl deragliò in stazione, causando la morte di 32 persone.
Notevoli disagi e ritardi per il traffico ferroviario che proseguirà sulla direttrice del Brennero solo grazie ad un raccordo a semplice binario che 'scavalca' la stazione di Bressanone. L'incidente di oggi ricorda quello del 20 luglio del 2004, quando il vagone di un treno merci appartenente alla stessa Rtc, proveniente dal Brennero deragliò fra le stazioni di Sommacampagna e Bivio Fenilone, nel veronese.
Rail Traction Company è controllata dalla Società Autobrennero attraverso la Società trasporti su rotaia (Str). Venne fondata nel febbraio 2000 in seguito alla liberalizzazione dei trasporti ferroviari in Italia e in Europa. Le regole del trasporto merci su rotaia sono al centro di un durissimo scontro tra la lobby degli operatori economici del settore, rappresentata da imprese, noleggiatori, proprietari dei carri, industriali - e spalleggiata dagli apparati tecnocratici della UE - che contrasta con durezza ogni ipotesi di introduzione di vincoli normativi e quanti in Italia e nel resto d'Europa, vorrebbero invece norme severe ed efficaci per ottenere la massima sicurezza tecnicamente possibile.
Tra questi, istituzioni di vigilanza, sindacati, comitati e familiari delle vittime di Viareggio che stanno svolgendo una preziosa e meritoria opera di sensibilizzazione dell'opinione pubblica. Le imprese di trasporto ferroviario si moltiplicheranno e diverrà sempre più difficile far rispettare le regole già esistenti e migliorare quelle che si sono dimostrate inadeguate ed inefficaci.

6 giugno 2012

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From: Gino Carpentiero ginocarpe@teletu.it
To:
Sent: Thursday, June 07, 2012 12:31 AM
Subject: DUE EMILIE

Dai Comitati dei Cittadini di Area Fiorentina:una proposta sensata:devolvere ai terremotati i soldi stanziati per l’inutile sottoattraversamento di Firenze.
Saluti
Gino Carpentiero

COMITATI DEI CITTADINI CITTADINI AREA FIORENTINA
DUE EMILIE

Il terremoto che ha colpito l’Emilia rappresenta un immenso dramma umano, un severo colpo all’economia nazionale. Sono 28 i Comuni interessati, innumerevoli gli edifici e i centri storici sinistrati, la metà del totale le aziende inagibili e troppi gli edifici industriali crollati con perdite umane perché costruiti trascurando ogni cautela antisismica.
Il Governo ha stanziato 2,5 miliardi tra tasse e contributi ma saranno solo una copertura parziale, si stimano infatti in 5 miliardi i danni di questa catastrofe. Il sisma poi non accenna a fermarsi e potrebbe durare mesi se non anni.
Si calcola che rispetto alle più moderne norme antisismiche il 70% degli edifici italiani non sia in regola, senza considerare la persistente inadeguatezza della tutela e della messa in sicurezza del nostro immenso e fragilissimo patrimonio storico e architettonico. Se si aprisse questo importante fronte, si schiuderebbero grandi prospettive per le imprese di costruzioni italiane, per la ricerca e l’occupazione giovanile.
Il terremoto ha crudelmente rimesso in fila le priorità del Paese, impostate nella famosa revisione della spesa dei ministeri, rendendo improvvisamente fuori luogo non solo la parata del 2 giugno, ma anche molti assiomi dei sostenitori delle grandi opere infrastrutturali come fattore di ripresa economica.
Tra le altre – dal nostro osservatorio - quella del sottoattraversamento AV di Firenze e della stazione Foster. In questo caso non si tratta soltanto di uno spreco erariale – da 1,7 a 3 miliardi di euro - che in questa difficilissima congiuntura potevano essere impiegati in ben altro modo ma anche, come ben sappiamo, di un danno funzionale sicuro, oltre che di un danno ambientale probabile. Non si tratta di essere pregiudizialmente contro le grandi opere infrastrutturali ma di capire quali siano utili e quali dannose.
La seconda scossa emiliana ha reso decisamente fuori luogo anche le dichiarazioni appena rilasciate a Terra Futura dal presidente della Regione Enrico Rossi – che ha accusato di “ambientalismo di destra” e di “ecologismo antimodernista” chi si oppone al sottoattraversamento AV e agli inceneritori. Dichiarazioni che ci sono sembrate un segno evidente della fragilità politica della Giunta Regionale.
In questo richiamo all’ordine non c’era tanto la preoccupazione del presidente Rossi per i cittadini toscani da anni alle prese con i problemi della mobilità e dell’inquinamento. Né si sentiva la preoccupazione per i rischi sismici e idrogeologici a cui il sottoattraversamento espone Firenze. Come da lui stesso affermato egli intendeva rassicurare il suo “blocco sociale di riferimento”. Noi crediamo che più banalmente volesse rassicurare un’azienda emiliana, ma non terremotata, bensì incaricata dei lavori per l’AV: Coopsette. Quest’ultima più che pensare a restauri, manutenzioni e messe in sicurezza, si preoccupa probabilmente di accrescere con questa commessa una lista lavori comprendente la stazione di Roma Tiburtina, il nodo di Bologna, l’inceneritore e il metro di Torino insieme ad altre opere infrastrutturali in Italia e all’estero. Con questi numeri “di sinistra” non si può davvero scherzare.

A seguito di quanto detto e in considerazione degli appelli del Governo a collaborare contro gli sprechi, vorremmo avanzare la nostra proposta.
PerchE’ non impegnare i fondi stanziati per il sottoattraversamento fiorentino e per la stazione Foster (lavori attualmente non urgenti, in quanto i treni AV passano gia’ da Firenze) per rimediare alle emergenze del terremoto emiliano magari tramite la stessa CoopSette che si era aggiudicata quegli appalti?

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From: Pileggi Leopoldo pileggi.lp@tiscali.it
To:
Sent: Thursday, June 07, 2012 5:15 PM
Subject: MOLTO IMPORTANTE!!!!

C’è una storia da raccontare.
Una storia che nessuno vuole raccontare, qui dalla mie parti tutti ne parlano, tutti sanno, alcuni hanno visto...
Vi chiedo la cortesia di leggere quanto da me riportato in questa email, per farvi un’idea ed approfondire.
E’ nostro dovere farlo, per difendere e proteggere la nostra terra.

PARTIAMO DA CIÒ CHE È NOTO E CONDIVISO:
Da inizio anno nel nord Italia si sono registrate centinaia di scosse, le più forti con epicentro nella Bassa modenese/ferrarese/bolognese da quella terribile notte del 20 maggio.
L’area di Rivara (San Felice Sul Panaro) è da anni sotto i riflettori, perché di grande interesse per lo stoccaggio di gas nel sottosuolo, la ERS è la ditta incaricata dal Governo per la gestione dello stoccaggio del gas.
A fine febbraio il Governo Italiano ha autorizzato la ERS a procedere con i rilievi sul territorio per verificare la fattibilità dello stoccaggio. 
Pochi giorni prima della terribile scossa del 20/05/12, il Governo Italiano ha decretato la fine degli aiuti statali per la ricostruzione degli edifici a seguito di terremoti.

ORA LE DOMANDE:
Come mai la ERS il giorno del sisma ha dichiarato di non aver effettuato perforazioni quando invece esistono persone che testimoniano di aver tenuto le trivelle presso i propri magazzini adiacenti il cantiere?
Cosa stanno facendo nel cantiere di Rivara? In cosa consistono i test? 
E’ possibile che terremoto e perforazioni effettuate dalla ERS siano collegati?
Come mai nessun giornale nazionale parla di questa possibile coincidenza?
Avete mai sentito parlare di Fracking (bandito in diverse aree del mondo, sembra invece che sia una tecnica usata in Italia, guarda caso esattamente dove ci sono i terremoti)? 
Se queste coincidenze fossero confermate, significherebbe che il terremoto è stato provocato dagli scavi/perforazioni/immissioni di gas o chissà cos’altro da parte della ERS nel sottosuolo?

Sono troppe le coincidenze.
Abbiamo il dovere di informarci a riguardo, approfondire, diffondere le notizie per non farci prendere in giro ancora.
Tante persone sono morte, tante persone hanno perso tutto.
E quel che è peggio è che non è finita qui. Il terremoto continua e la ERS non ha intenzione di fermarsi.
Facciamo sentire la nostra voce!
Di seguito alcuni link per approfondire l’argomento

Il terremoto in Emilia e' stato provocato dall'uomo?
Rosario Marcianò su Radio IES “Il Fracking è all'origine del sisma in Emilia” 
Earthquake shakes northern of Italy
Fracking (Wikipedia)
Terremoto – Ministro Romani lo dica se è dovuto al fracking delle trivelle texane autorizzato da Lei, o no? (Stampa Libera)
Stefano Saglia - Il fracking in Italia (Stampa Libera)
Tremori notturni: non è Parkinson, è Fracking
Il Fracking è la causa dei terremoti... 
Terremoti in Emilia - Fracking all'origine del sisma? (Oggi Notizie)
Clamoroso: “Il nostro fracking causa terremoti” (cogito ergo sum…penso dunque sono) 
Gas Rivara, il governo dà l’ok alle ricerche (L'Informazione.com)
Gas Rivara: Ers pronta a investire 20 milioni per gli accertamenti: Regione verso un nuovo no (Telesanterno)
Terremoto: Erg Rivara Storage, nessuna iniezione gas area colpita | (Radiocor lunedi' 21 maggio 2012 articolo 1068321)
L’impianto gas? Sull’epicentro
Energia e fonti rinnovabili - Risparmio energetico e ambiente
Cantiere a poca distanza dall'epicentro delle scosse

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Da:Samanta Di Persio samantadipersio@virgilio.it
A: 
Data: 08/06/2012 10:14
Oggetto: PASQUALE LA ROCCA NON E’ PIERMARIO MOROSINI

Il 14 aprile Piermario Morosini si accascia al suolo durante la partita Pescara Livorno e viene stroncato da un infarto. Un video immortala la tragedia: fa il giro del web e delle televisioni. Il giocatore ha 25 anni. Immediatamente il mondo del calcio è in lutto: annullate tutte le partite, un minuto di silenzio negli stadi europei. Il calcio rende tutti fratelli, ma anche il CONI dispone un minuto di silenzio per tutti gli altri sport. Viene disposta l'autopsia. Non è il primo caso di morte improvvisa di un calciatore. Ogni volta questi eventi riaccendono polemiche e dubbi sulla genuinità del calcio italiano. Il polverone si dissolve alla successiva giornata di campionato.
Il 7 giugno Pasquale La Rocca, caporeparto all'Ilva di Novi Ligure (Alessandria) muore schiacciato da un muletto. L'Operaio ha 31 anni. La fabbrica non si ferma, nemmeno un minuto. Prosegue la sua attività.
In realtà nessuna fabbrica si ferma. In realtà non c'è un grido unanime dei sindacati per chiedere il lutto nazionale perché un altro protagonista dell'economia, del profitto è morto.
Non si ferma nessuno, nemmeno quando un processo per la morte di un lavoratore si conclude con la prescrizione del reato. I lutti restano delle famiglie, così come la rabbia di Rosario D'Amico che in questi giorni ha ricevuto le motivazioni della sentenza della Corte D'Appello di Napoli. Rosario ha perso il papà Antonio alla Fiat di Pomigliano, l'uomo è stato investito da un muletto. Nessuno viene punito, nessuno è responsabile: il reato si è prescritto.

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From: Michele Michelino michele.mi@inwind.it
Sent: Friday, June 08, 2012 2:04 PM
To:
Subject: SENTENZA APPELLO. CONDANNA TRICOM

Ieri si è tenuto il processo di 2° grado presso la Corte d'Appello di Venezia contro i padroni della Tricom responsabili della morte di decine di operai e questa volta i PADRONI SONO STATI CONDANNATI.
Nel processo di 1° grado a Bassano del Grappa i padroni erano stato assolti perché il giudice aveva sentenziato che il fatto non sussiste, suscitando la reazione indignata dei famigliari delle vittime e dei Comitati che avevano gridato slogan e tirato qualche uova.
Otto attivisti (6 del Comitati di Bassano del Grappa e 2 del Comitato di Sesto San Giovanni) erano stati denunciati per minacce. Per questo al danno si è aggiunta la beffa.
Ora la condanna in appello ha dimostrato che lo slogan gridato ASSASSINI era giustificato come ha ribadito la condanna in Appello.
Questo ci rende ancora più determinati a chiedere l'assoluzione dei nostri compagni imputati a Trento per questi fatti.
Il 27 giugno organizziamo un presidio al Tribunale Penale di Trento (giorno della sentenza) e successivamente un corteo per le vie della città.
Da Sesto organizziamo una forte presenza e invitiamo tutti a partecipare dando i nomitativi al più presto (per organizzare autobus) telefonando ai numeri 02 26 22 40 99, 335 78 50 799.
Ciao !
Michele Michelino

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Da: Mai più ThyssenKrupp Torino maipiuthyssenkrupp@hotmail.it
Data: 08/06/2012 14.59
A:
Ogg: COMUNICATO EX LAVORATORI THYSSENKRUPP TORINO - ADESIONE ALLO SCIOPERO GENERALE DEL 22 GIUGNO

Gli ex lavoratori ThyssenKrupp di Torino aderiscono allo Sciopero Generale indetto da Usb, Cub, Cib-Unicobas, Snater, Usi e Si-Cobas per la giornata del 22 giugno a Roma e Milano contro il Governo Monti e il tentativo di riforma dell’ articolo 18 proposta dal Ministro Fornero.
Allo sciopero si è unita anche la Rete28Aprile.
In una situazione di crisi generale economica, ambientale e culturale le misure introdotte dal disegno di legge del governo Monti (generale attacco ai diritti dei lavoratori attraverso: la possibilità di licenziare senza giusta causa; l’aumento delle tasse, l’introduzione dell'IMU e l'aumento dell'IVA; l’attacco alle pensioni e al diritto alla salute e alla sicurezza sui posti di lavoro; le politiche sociali che scaricano tutto il peso della crisi sui lavoratori per capitalizzare banche e gruppi finanziari, responsabili della crisi) non farebbero che peggiorare una situazione già insostenibile. In un appello recentemente diffuso dai Giuristi Democratici (disponibile su http://www.giuristidemovcratici.it/post/20120514171330/post_html) e rivolto ai parlamentari PD perché votino contro questa Riforma si stima, secondo i dati diffusi dalla CGIA di Mestre, che andranno persi 600.000 posti di lavoro nei primi 10 mesi di applicazione della legge, 2.000 licenziamenti al giorno! La solita ricetta di lacrime e sangue che Monti, Fornero, Marchionne e Squinzi vedono di buon occhio perché scarica sui lavoratori tutto il peso della crisi.
Noi ex lavoratori della ThyssenKrupp sappiamo bene, per averlo vissuto sulla nostra pelle, quali siano le misure che i vari governi che si sono succeduti, emanazione delle banche e del Vaticano hanno adottato e adottano per cercare di superare o quantomeno minimizzare gli effetti della crisi: la lapide a memoria dei 7 colleghi uccisi dal profitto nel rogo del 6 dicembre 2007 è lì a ricordarlo ogni giorno!
E come ha sottolineato G. Cremaschi (Micromega, 30 maggio 2012) anche i morti in Emilia seguiti alla prima scossa del terremoto, come nella vicenda ThyssenKrupp non sono da attribuire al sisma ma assolutamente riconducibili a chi ha mandato (volontariamente, assumendosene il rischio) i propri dipendenti, con un vergognoso ricatto, a morire sotto capannoni già pericolanti e per giunta in piena fase sismica. Quei morti gridano vendetta e vogliamo i colpevoli!
Per contrastare l’adozione di queste e altre misure allo studio del Governo Monti invitiamo la CGIL, il più grande sindacato italiano per numero di iscritti ma soprattutto per tradizione e storia (che quindi può e deve mobilitare i lavoratori) a rompere gli indugi e aderire a questa importantissima giornata di mobilitazione in sostegno dei lavoratori contro le modifiche all’ articolo 18, strappato nel corso di decenni con lotte anche sanguinose.
La difesa del posto di lavoro sicuro e dignitoso (per chi ce l’ha) e la conquista di esso per milioni di giovani, donne e immigrati senza occupazione e senza alcuna prospettiva per il futuro nel nostro Paese, unite alla mobilitazione popolare (come quella, vastissima, che a marzo ha fatto fare dietro-front al Governo sull’ articolo 18: dall’introduzione tramite decreto-legge alla discussione parlamentare) appaiono sempre più necessarie come misure che ci consentano di uscire dalla crisi.

Siamo perfettamente d’accordo con quanto espresso nel comunicato unitario (intitolato Dopo gli scioperi di marzo, diffuso il 26/05/12 e disponibile su manifestino.blogspot.com) degli operai della Same di Treviglio e della Piaggio di Pontedera: l’iniziativa deve rimanere in mano agli operai e non delegata unicamente al solito tavolo di trattativa fra Governo, organizzazioni sindacali e partiti e mantenere una chiarezza di obiettivi che consenta alla classe operaia non solo di mantenere una capacità di risposta contro gli attacchi ai loro diritti ma, ancora più importante, riprendere l’iniziativa per riaffermare i propri obiettivi sociali e politici. Non saranno certo Monti, la Fornero, i Marchionne o gli Squinzi e i loro lacchè a farlo al posto nostro.

Per questo aderiamo, invitiamo ad aderire e a promuovere nella maniera più ampia e partecipata possibile a questa importante mobilitazione ad associazioni, organismi, comitati e personalità pubbliche e singoli cittadini che già oggi, secondo caratteristiche proprie e in ambiti diversi, si battono contro questa deriva economica, ambientale e morale in cui il capitalismo ci sta trascinando e per costruire un modello sociale alternativo senza più sfruttamento: dove ogni azione non sia dettata dal profitto ma dai bisogni concreti di lavoratori e cittadini.
Al degrado proposto da questo sistema opponiamo sogni ed aspirazioni che ognuno di noi ha e che questo sistema nega, alla deriva culturale propinataci dall’informazione di regime riappropriamoci del diritto allo studio (faticoso ma necessario per avere chiari i nostri obiettivi di classe), al decadimento morale di questo sistema in putrefazione opponiamo una morale nuova, che metta al centro la salvaguardi degli interessi (di classe) di tutti come unico mezzo per salvaguardare gli interessi di ognuno di noi. In sostanza, dipende da noi.
Il 22 giugno tutti allo Sciopero Generale!
Aderire, partecipare e promuovere la mobilitazione a tutti i livelli e in tutti gli ambiti sociali!
Bloccare il Paese, un primo passo verso la cacciata del Governo Monti e della sua cricca!

Torino, 8 giugno 2012 Ex lavoratori ThyssenKrupp Torino

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Da: Assemblea 29 Giugno assemblea29giugno@gmail.com
Data: 08/06/2012 16.21
A:
Ogg: PER IL 29 GIUGNO 2012

Proposta per prossima riunione 
Lunedì 11 giugno ore 21.15 al DLF per discutere del 3° anniversario (29 giugno 2012) per il quale siamo stati in Comune venerdì 8 ore 12.15) e delle iniziative collaterali.
Per chi vuole essere presente il prossimo 29 giugno a Viareggio: fate sapere anzitempo chi e quanti siete per predisporre la sistemazione notturna del 29 giugno.
Grazie.

 

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