Cementir, preoccupano le elevate emissioni di diossina
ARQUATA SCRIVIA - Sono nella norma ma preoccupano le elevate emissioni di
diossina riscontrate dalle analisi dell’Arpa dal camino e nei materiali
della Cementir di Arquata. Una situazione che si somma ai già pesanti disagi
provocati da polveri, rumori e odori emessi dal cementificio. Il dato è
emerso nella seduta di ieri della conferenza dei servizi sul rinnovo dell’autorizzazione
integrata ambientale (Aia).
Verso la fine del 2012 i livelli della pericolosa sostanza sono stati
trovati, seppure nei limiti di legge, in quantità definite preoccupanti
dal comitato dei residenti intorno allo stabilimento. “Da quello che è
emerso ieri ad Alessandria – dicono i cittadini – la
Cementir è in regola con la presenza della diossina, rilevata al camino e
nelle scaglie di laminazione utilizzate per produrre il cemento. È
stato detto che, essendo lo stabilimento un sito di recupero materiali, i
livelli di diossina consentiti dalla normativa sono di molto maggiori
rispetto a un cementificio che funzioni con il coincenerimento, cioè che
brucia i rifiuti o altri materiali considerati tali.
Noi siamo però davvero preoccupati. La situazione, se sommata oltretutto ai
disagi alla vivibilità causati dalle emissioni già oggetto di
procedimenti penali, ci inquieta non poco, sia perché le case e il paese
sono vicini alla fabbrica sia perché la diossina può finire nell’erba e
nel grano, entrare nella catena alimentare e provocare gravi malattie.
Questa sostanza non ci deve essere, punto e basta”. Il comitato ritiene di
non essere tutelato, in questo caso, dalla legge.
Anche gli altri enti rappresentanti in conferenza dei servizi hanno, in
sostanza, chiesto alla Cementir di limitare il più possibile l’emissione
della diossina. Soprattutto l’Asl ha chiesto garanzie su questa nuova
situazione nonché rispetto all’utilizzo del matrix nella produzione del
cemento, processo che dovrà essere sottoposto a una valutazione di
incidenza sulla salute, per il quale occorrerà un periodo non breve. La
Cementir, pur non rilasciando dichiarazioni sulla seduta della
conferenza dei servizi, evidenzia come le emissioni contestate
rispettino la legge.
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