TARANTO - I 52 lavoratori della Cooperativa 'Ancorà, che si occupa dei servizi di tumulazione delle salme nonchè di custodia, guardiania, sorveglianza serale e notturna, pulizia e sistemazione del verde nel cimitero 'San Brunonè di Taranto, a ridosso dei parchi minerali dello stabilimento siderurgico, chiederanno un risarcimento all'Ilva per i danni alla salute subiti a causa dell'inquinamento.
Lo annuncia in una nota lo Slai Cobas per il sindacato di classe.
I lavoratori del cimitero di Taranto, che invocano più tutele e controlli sanitari, fanno presente di essere costretti ogni giorno a raccogliere polveri minerali tra i loculi, ma anche negli uffici e nel posto di guardia.
A questo proposito è stato preparato un dossier sullo stato di salute dei
lavoratori.
Lo Slai Cobas aveva già manifestato l'intenzione di costituirsi parte civile nell'ambito del procedimento per disastro ambientale a carico dell'Ilva.
Taranto
giovedi 7 febbraio
ore 11 incontro con la stampa e tv locali
appuntamento all'entrata del cimitero s.brunone
tel. 347-1102638
al cimitero ci vogliamo lavorare .. non morire !
parte la causa contro l'ilva di 52 lavoratori della cooperativa ancora che lavorano al cimitero
i lavoratori cimiteriali
slai cobas per il sindacato di classe taranto
slaicobasta@gmail.com
347-1102638
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