Car* Tutt*,
A Casale Monferrato, nel 2013, non si muore d’amianto solo per le maledette fibre che hanno infestato la nostra città.
A Casale Monferrato, nel 2013 si muore d’amianto quando non viene fatta rispettare una sentenza di un Tribunale della Repubblica che un anno fa ha condannato Jean Louis de Cartier e Stephan Schmidheiny, proprietari della Eternit, a 16 anni di reclusione per disastro doloso permanente e omissione dolosa di misure antinfortunistiche, si muore d’amianto perché lo Stato dopo aver promesso risorse per la bonifica non le fa arrivare, si muore d’amianto perché non vengono fatti passi avanti sostanziali nel Centro Regionale che dovrebbe coordinare la ricerca per le cure del mal d’amianto, si muore d’amianto ogni qualvolta si denigra la lotta degli attivisti che da più di 30 anni si battono senza sosta, si muore d’amianto perché 60 nuovi casi di mesotelioma pleurico all’anno, in una città di 35.000 anime, sono vissuti come un qualcosa di ineluttabile, si muore d’amianto quando vengono dimenticate le sin qui 1.800 vittime, si muore d’amianto quando viene isolato, delegittimato e denigrato chi si impegna fattivamente perché non vuole rassegnarsi a questo stato di cose.
Per questi motivi, perché non vogliamo morire d’amianto e non ci rassegniamo, giovedì 7 febbraio invaderemo nuovamente le strade della nostra città con un fiaccolata che partirà alle 18.00 da piazza Castello in Casale Monferrato e si snoderà per tutte le vie del centro, per riportare la luce sulla nostra lotta, per svegliare chi si è assopito pensando che “tanto mica toccherà a me”, per Resistere e Combattere, cosa che la Casale Degna non ha mai rinunciato a fare.
Facciamo appello a tutta la cittadinanza, i giovani, i lavoratori, le associazioni, i familiari, le istituzioni e chi da fuori Casale ben comprende che non è una battaglia solo nostra ma di tutti.
SCENDETE IN STRADA CON NOI CASALESI E NON LASCIATECI SOLI, PER NON MORIRE D’AMIANTO!
Associazione Voci della Memoria
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