venerdì 16 settembre 2011

Laterza operaio muore sul lavoro e il capocantiere simula un incidente stradale





TARANTO - Con l'operaio "in nero" steso a terra dopo una rovinosa caduta da
un ponteggio fissato male, hanno prima pensato di simulare un incidente
stradale tra una bici e un'auto, poi hanno tentato di convincerlo a
raccontare di essere caduto sporgendosi da una finestra posta ad appena un
metro da terra. Intanto erano passate due ore e ora l'operaio, un
trentaduenne originario di Mazara del Vallo (provincia di Trapani)
ricoverato all'ospedale Bufalini di Cesena, rischia di non camminare più. E
nei guai finisce un capocantiere di Laterza, provincia di Taranto.

E' accaduto ieri in un cantiere edile a Punta Marina Terme, sul litorale
ravennate, dove gli agenti della squadra Mobile e delle Volanti hanno
arrestato in flagranza di reato, con l'accusa di estorsione, due operai (un
tunisino di 31 anni e un romeno di 49) e il capocantiere pro-tempore, un
trentasettenne di Laterza, da tempo domiciliato sul litorale ravennate così
come l'operaio ferito. Secondo le prime ipotesi d'accusa, a fornire ai tre
le indicazioni sul modo di muoversi subito dopo l'incidente sarebbe stata
una quarta persona, che si trovava in vacanza e sulla quale sono in corso
accertamenti. In attesa dell'udienza di convalida, i tre - difesi dagli
avvocati Maria Ivonne Milani, Roberto Ballardini e Cristina Beghi - sono
stati interrogati dal pm di turno Cristina D'Aniello. Sia il tunisino che il
romeno hanno deciso di parlare: la loro posizione sembra destinata a un
ruolo marginale senza misure restrittive. L'italiano arrestato ha invece
deciso di tacere.


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