venerdì 18 maggio 2012

Sempre più carneficina


Non c'è l'ha fatta l'operaio egiziano volato da una impalcatura due gioni fa a Milano. E la notizia, come sempre, non trova spazio sulla stampa. Si sa in periodo di Crisi contano gli affari e la vita operaia è per questo sistema un "doloroso" ma "necessario sacrificio" per la ripresa, la loro. Ma come sappiamo la lunga lista dei nostri "eroi" si allunga di ora in ora e segnaliamo l'ennesimo incidente mortale a Macomer. Riportiamo anche articolo di Vicenza Today che smentisce per l'ennesima volta le fandonie di chi dice che sono diminuiti, insieme al lavoro, gli incidenti sul lavoro.
Rete nazionale sicurezza sul lavoro
Nodo Milano/Bergamo retesicurezzamilano@gmail.com


La gru ha urtato un tetto che è crollato proprio sulla cabina del mezzo dove si trovava in quel momento Davide Sanna, commerciante di mangimi Incidente sul
lavoro: muore 33enne a Macomer

MACOMER - Un commerciante di mangimi è morto schiacciato mentre stava caricando della merce su un camion.
L'incidente è avvenuto poco dopo le 9 nella zona industriale di Tossilo (Macomer).

La gru ha urtato un tetto che è crollato proprio sulla cabina del mezzo dove si trovava in quel momento l'uomo, Davide Sanna, di 33 anni, di Macomer.

Sul luogo sono intervenuti il personale del 118, che ha solo potuto constatare il decesso dell'uomo morto sul colpo, i vigili del fuoco, polizia e carabinieri. La vittima si sarebbe dovuto sposare fra alcune settimane.

Incidenti sul lavoro a Vicenza aumentati

Meno occupati ma più incidenti sul lavoro: "Tagli sulla sicurezza"
Tra le province il triste primato dgli incidenti mortali va a Treviso con 20, seguita da Verona con 17 vittime, Vicenza,14. I dati sono della Commissione parlamentare d'inchiesta sugli infortuni sul lavoro di Redazione 15/05/2012 Sono 84, in Veneto, dall'inizio della crisi, i lavoratori che hanno pagato il prezzo più alto per lavorare.
Un numero che ha ricominciato ad aumentare nonostante le ore lavorate siano sensibilmente diminuite a causa della Cassa integrazione sempre più diffusa. 14 vittime erano vicentine.
E' uno dei dati presi in esame dalla Commissione parlamentare d'inchiesta sugli infortuni sul lavoro in missione a Venezia per una serie di incontri con i soggetti istituzionali preposti i sindacati e i rappresentanti degli imprenditori che fanno parte del coordinamento regionale competente in materia.

"Con la crisi il rischio è che si faccia meno attenzione alla sicurezza, la guardia va tenuta alta", ha avvertito il presidente della Commissione Oreste Tofani, che al termine degli incontri in Prefettura a Venezia ha avuto parole di grande apprezzamento per l'attività svolta dal Coordinamento regionale che vigila sulla sicurezza sul lavoro, dalle forze dell'ordine alle Asl,, dagli ispettori Inail ai vigili del fuoco. Il vicepresidente della Commissione sen. Paolo Nerozzi ha sottolineato in particolare l'importanza della prevenzione in questi tempi bui di recessione che possono indurre gli stessi lavoratori, pur di non perdere il posto, sacrificare la loro sicurezza .

Nel 2011 in Veneto sono stati 81.178 gli incidenti sul lavoro, in calo in termini assoluti rispetto al periodo 2006-2010 (la 'punta' massima nel 2006 con 113.438 infortuni), ma in realtà un calo solo 'apparente' se si considera la loro incidenza rispetto al numero degli occupati fornito dall'Istat che include anche i lavoratori in Cassa integrazione a zero ore e ad orario ridotto. Il maggior numero di infortuni avviene nell'industria manifatturiera, nel settore delle costruzioni e in agricoltura, mentre tra le province la più colpita è Verona (l'anno scorso 17.102 incidenti), seguita da Vicenza (16.047), Treviso (14.694), Padova (14.174) e Venezia (13.118).
Tra le 84 vittime che hanno perso la vita l'anno scorso 13 erano donne, un numero allarmante considerando il tasso di occupazione femminile. Tra le province il triste primato dgli incidenti mortali va a Treviso con 20, seguita da Verona con 17 vittime, Vicenza (14), Rovigo (12), Padova (11), Venezia (7) e Belluno (3). Numeri in linea con la media nazionale, ha sottolineato il presidente della Commissione, ma la guardia non va mai abbassata, soprattutto in un momento come questo in cui "la sicurezza sul lavoro rischia di essere la prima a pagare la crisi".



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