lunedì 21 maggio 2012

Terremoto sul lavoro



        
Quattro operai uccisi nei crolli delle fabbriche causati dal sisma di domenica mattina. Tre donne le altre vittime. Il capo della Protezione civile Gabrielli: "Dubbi sulle metodologie costruttive dei capannoni industriali"

di rassegna.it

 Tarik Naouch, di 29 anni, è morto nella frazione di Ponte Rodoni a Bondeno, durante il crollo che ha interessato lo stabilimento Ursa, che produce polistirolo. Nicola Cavicchi, di 35 anni, è rimasto schiacciato sotto le macerie della fabbrica Ceramiche di Sant'Agostino, insieme a Leonardo Ansaloni, di 51 anni, residente a Reno Centese in provincia di Ferrara. Gerardo Cesaro, di 59 anni, residente a Molinella, ha perso la vita, sempre a Sant'Agostino, per il crollo di un capannone della Tecopress di Dosso.

Sono i 4 lavoratori uccisi dal terremoto che domenica mattina alle 4.05 ha investito violentemente le province di Modena e Ferrara. Oltre a loro si contano altre tre vittime, Nerina Balboni di 103 anni, colpita da un calcinaccio, una cittadina tedesca, Gabi Ehsemann, che si è sentita male nei minuti immediatamente successivi alla forte scossa e un'altra donna di 86 anni, Anna Abeti, che ha avuto un ictus dopo il sisma ed è deceduta dopo il ricovero all'ospedale.

Per tutta la giornata di ieri si sono ripetute scosse di assestamento, anche se alcune molto potenti che hanno creato nuove voragini in palazzi e strade del ferrarese e del modenese. Nel pomeriggio, proprio al termine di un incontro tecnico tra le autorità locali e il capo della Protezione civile Franco Gabrielli, una scossa ha fatto crollare il muro di un edificio a Finale Emilia in cui stavano lavorando i vigili del fuoco: uno di loro è rimasto ferito seriamente ed è stato operato alle gambe in ospedale.

E proprio il capo della Protezione Civile ha puntato l'attenzione sui danni subiti dalle strutture industriali, che hanno portato anche alla morte dei 4 operai: “Che nel 2012 crollino coperture di capannoni costruiti negli anni 2000 deve fare riflettere più di tante altre cose”, ha detto Gabrielli alla trasmissione del mattino di Rai Radio 1 `Prima di Tutto`, in cui ha stilato un bilancio a ventiquattro ore dal terremoto.

Il capo della protezione civile ha puntato il dito contro metodologie costruttive che pur nel rispetto delle norme antisismiche hanno prodotto il collasso delle strutture. Nel quadro complessivo delle strutture colpite dal sisma Gabrielli ha riferito che “da stamane inizieranno le verifiche statiche delle abitazioni civili che non hanno subìto gravi danni. A registrare i danni maggiori è stato il patrimonio artistico e storico”.

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