martedì 16 ottobre 2012

Ravenna, quasi raddoppiati gli infortuni mortali sul lavoro


10/14/2012 ravenna24ore
I dati provinciali

14 Ottobre 2012

Calano gli infortuni denunciati in provincia di Ravenna, ma aumentano quelli mortali, che nel 2011 sono stati 15 contro gli 8 del 2010. Questo è il dato più eclatante tra quelli presentati oggi, in occasione della Giornata nazionale per le vittime degli incidenti sul lavoro,  celebrata questa mattina con una  serie di iniziative pubbliche promosse  dal  Comune e dall'Associazione nazionale fra  lavoratori mutilati e invalidi del lavoro.
Dopo il corteo, la deposizione di una corona al monumento dei Caduti  sul lavoro e  la celebrazione della messa nella chiesa di San Giovanni Evangelista,  la manifestazione si è   conclusa  in municipio dove  si è svolta la cerimonia civile.

L’incontro è stato aperto dal sindaco di Ravenna Fabrizio Matteucci, che dopo avere ringraziato il Prefetto Bruno Corda per la sensibilità sul tema della sicurezza sul lavoro e l’Anmil per la reciproca collaborazione per questa importante giornata, ha dato la parola al presidente dell’associazione Walter Zannoni.

“Questa – ha esordito - è una giornata particolare, una giornata dedicata alle vittime del lavoro, ma cosa intendiamo per vittime del lavoro? E’ vittima del lavoro chi muore sul lavoro, chi si infortuna sul lavoro ma, al giorno d’oggi è vittima del lavoro chi perde il lavoro, chi lo cerca e non lo trova chi lo ha lasciato perché finalmente poteva godersi la meritata pensione e si trova ad non avere ne lavoro e ne pensione. L’Inail  - ha proseguito Zannoni - è impegnato, ad aiutare le aziende ed i lavoratori affinchè la sicurezza e la prevenzione divengano normalità nei posti di lavoro. Tutti sappiamo, senza parlare inutilmente di numeri, che gli infortuni sono diminuiti ma perché? Perché c’è maggior prevenzione, più sicurezza ma soprattutto perché il lavoro non c’è. A volte mi accade di sentire invalidi che pur essendosi ammalati a causa del lavoro che svolgevano lo difendono perché l’alternativa era morire non di lavoro ma di fame. Ebbene dopo anni di lotta siamo tornati al punto di partenza. La sicurezza e la prevenzione hanno fatto passi da gigante ma i nuovi tipi di contratto e l’avanzare del sistema cinese ci hanno portato indietro anni luce”.

Il direttore della sede provinciale dell’Inail di Ravenna,  Giovanna Pignataro  dopo avere illustrato i dati degli infortuni a livello locale ha fatto il punto  sulle  nuove competenze e sull’impegno dell’Istituto.

“In un territorio provinciale come quello di Ravenna, per le sue peculiarità già molto provato dagli infortuni sul lavoro,  - ha sottolineato - oggi  vorrei celebrare questa ricorrenza con spirito rinnovato.

Mi unisco dunque al degno omaggio nei confronti delle vittime degli incidenti sul lavoro,  ma sono contemporaneamente interprete, quale Direttore dell’Inail della provincia di Ravenna, di una concreta trasformazione istituzionale che si sta realizzando anche grazie ad una vivace collaborazione con le istituzioni del territorio.

Il 2010 ha infatti segnato un momento di svolta cruciale nella storia dell’Inail, impegnato nel consolidamento di un processo di trasformazione che lo ha reso protagonista di importanza strategica per l’intero sistema del Welfare italiano : è nato il Polo salute e Sicurezza sul lavoro

Ciò ha portato alla creazione di un Ente che ha le potenzialità e le risorse per realizzare in modo concreto e al massimo grado, quel ciclo di tutela integrata e globale del lavoratore i cui annunci sono già rintracciabili all’interno della Carta Costituzionale. Facendo convergere nell’INAIL le funzioni di assicurazione e tutela dei lavoratori marittimi proprie dell’ex IPSEMA e le materie scientifiche in materia di prevenzione e sicurezza del lavoro, proprie dell’ex ISPESL, il legislatore ha dato vita a un soggetto unico in grado di correlare in modo sinergico e complementare le politiche volte alla riduzione degli incidenti sul lavoro e attinenti gli ambiti interessati da questo fenomeno: assicurazione, prevenzione e, per quanto riguarda gli infortunati, cura, indennizzo, riabilitazione, reinserimento lavorativo e  ricerca”.

La dottoressa Pignataro ha poi affrontato il  capitolo relativo agli incentivi alle aziende che investono in sicurezza.

“La diffusione della cultura della sicurezza – ha detto - si accompagna a concrete azioni di aiuti alle aziende che intendono investire per migliorare la sicurezza negli ambienti lavorativi e degli impianti.

A tal fine l’INAIL ha avviato un sistema di incentivi che tra il 2011 e il 2014 erogherà circa 850 milioni di euro alle aziende che investiranno in sicurezza.

Quest’anno, nella nostra regione, saranno assegnati circa 15 milioni di euro e nella provincia di Ravenna  27 aziende si sono aggiudicate la possibilità di avere un consistente contributo per la realizzazione di progetti finalizzati al miglioramento delle condizioni di salute e sicurezza sul lavoro.

Degli incentivi stanziati per il 2012 (circa 80 milioni), il 35% sarà destinato alla ricostruzione dei capannoni e alla messa in sicurezza degli impianti industriali delle zone terremotate dell’Emilia, della Lombardia e del Veneto”.

La cerimonia è stata conclusa dal sindaco Matteucci.

 “Quella di oggi  - ha detto - è una giornata  che dedichiamo al ricordo dei nostri caduti  facendo sentire alle loro famiglie tutta la vicinanza  della nostra solidarietà.

E’  un momento che viviamo anche come occasione per fare il punto della  riflessione su quello che è stato fatto e che è ancora da fare.

Parto dai dati. I numeri  relativi al 2011 forniti dal rapporto Inail presentato a luglio,  confermano che anche per il 2011 diminuisce il numero dei  morti sul lavoro nel nostro Paese. Naturalmente noi pensiamo che anche uno solo è di troppo.

In Italia le  vittime degli incidenti mortali  sono state  920 (meno 5,4 per cento rispetto al 2010).  Diminuiscono anche gli infortuni denunciati: circa 725.000, con una riduzione del 6,6 per cento rispetto all’anno precedente.

Sono in aumento invece le malattie professionali: più di 46.000 con aumento di quasi il 10 per cento rispetto al 2010 e del 60 per cento rispetto all’inizio dell’ultimo quinquennio. Sottolineo, a questo proposito, il lavoro che l’Amministrazione comunale ha avviato con il convegno del 2010 sul tema dell’amianto.

Sempre leggendo  i dati del rapporto dell’Inail  nazionale emerge che su 21.201 aziende controllate ben 18.145 sono risultate irregolari  ( 85,59 per cento).

Anche la provincia di Ravenna rispecchia  in parte questo andamento nazionale: 627 infortuni in meno denunciati nel 2011 rispetto al 2010. Più casi di malattie professionali: 1.064 nel 2011 contro gli 802 casi del 2010.
C’è  però un dato molto importante purtroppo che è in controtendenza: in provincia di Ravenna gli infortuni mortali aumentano e passano da 8 (nel 2010) a 15, nel 2011. Un dato quest’ultimo molto preoccupante,  che merita un’analisi approfondita. Anche per questo oggi più che mai  dobbiamo andare avanti  nel nostro impegno:  perché fintanto che ci sarà anche un solo morto sul lavoro, non potremo dirci appagati di quello che abbiamo fatto”. Affrontando  il tema delle regole,  con riferimento al protocollo di intesa per la pianificazione degli interventi sulla sicurezza del lavoro nel porto di Ravenna   aggiornato qualche giorno fa,  Matteucci ha sottolineato come sia davvero ammirevole e “motivo di grandissimo orgoglio che in un momento di  grande difficoltà dell’economia in generale e del porto in particolare, a Ravenna ci si ritrovi anche questa volta  tutti insieme per fare  un ulteriore salto di qualità in difesa della sicurezza sul lavoro.

Trovo invece sconcertante – ha proseguito - che se  Ravenna si dà da fare per redigere regolamenti e protocolli che rendano più  sicuro il porto, in tutti gli altri scali non si riscontra un’analoga volontà.  E questo a scapito anche di una seria e onesta concorrenza.

Rinnovo l’appello lanciato in occasione dell’aggiornamento del protocollo dal  Vicesindaco Mingozzi:  le istituzioni e i nostri parlamentari devono  reagire con iniziative adeguate alla gravità di questa situazione.  E’ necessario  promuovere subito un incontro con il  Ministro del Lavoro e con i presidenti delle commissioni di Senato e Camera, perché  venga avviato un percorso che possa portare il nostro protocollo a diventare legge dello Stato da applicare in tutti gli scali.

Il Cipe che in questi giorni ci sta tenendo sulle spine  rinviando di settimana in settimana la decisione di erogarci e quei 60 milioni di euro che sono vitali per rilanciare il nostro scalo,  prima di concedere contributi alla portualità, deve essere  informato di questa enorme disparità che esiste tra i vari scali nell’applicare norme aggiornate a tutela dei diritti dei lavoratori.

Mettere al centro la tutela di questi diritti  deve diventare un elemento premiante in sede di erogazione dei contributi statali. Noi faremo la nostra parte perché questo avvenga.

L’impegno deve essere continuo e corale, della comunità nazionale e di quella locale.  Il filo conduttore di questo impegno – ha concluso il Sindaco -  deve  essere le buone leggi da aggiornare in relazione al lavoro che evolve le sue forme. Una buona attività di controllo.  La formazione continua degli imprenditori e dei lavoratori. Cultura della sicurezza diffusa”.

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