dal blog di
Lavorerò fino ad ammazzarmi
Le statistiche Inail sugli infortuni mortali sul lavoro non tornano, il dato non tiene conto delle morti per malattie professionali, degli incidenti stradali e di coloro che sono deceduti dopo un certo numero di giorni dalla data dell’infortunio. Nonostante ciò e la cassa integrazione le percentuali sono in diminuzione, sempre secondo loro. L’elenco menzionato è il risultato di un conteggio o specificatamente di un non conteggio, invece c’è una lista che non viene presa in considerazione e dunque non fa notizia: sono i lavoratori e le lavoratrici che vengono licenziati o lo stanno per essere e si suicidano. Non si tolgono la vita perché non possono permettersi la manutenzione dell’aereo privato o dell’amante, ma non possono pagare gli studi dei figli, le bollette, la rata del mutuo. Decine di uomini e donne che non vengono menzionati da nessuno, ma che sono il risultato di una crisi economica senza precedenti e senza uno spiraglio di soluzione. Il rapporto diffuso dall’Eures, evidenzia lo stretto legame tra chi decide di togliersi la vita e la sua situazione economico-occupazionale: nel 2009 sono stati 357 i suicidi compiuti da disoccupati, con una crescita del 37,3% rispetto ai 260 casi del 2008. Le percuntuali sono alte anche per i tentativi di suicidio, è triste la consapevolezza che un disoccupato al giorno non trova alternativa al suicidio e non c’è distinzione fra Nord e Sud del Paese. Di seguito alcuni casi avvenuti nel 2011:
Padova, 18 novembre. Giancarlo Perin, 52 anni, si è impiccato alla gru della sua azienda edile perché non poteva più pagare i dipendenti.
Agrigento, 23 agosto. G. S., 28 anni, disoccupato. Il giovane avrebbe perso da poco il lavoro e sarebbe entrato in depressione per questo motivo si è tolto tragi
Oristano, 28 giugno. Un uomo di 54 anni si è ucciso, ingerendo della soda caustica, poche ore dopo essere stato licenziato dal titolare del distributore di carburante presso il quale lavorava
Milano, 9 giugno. perde casa e lavoro e si suicida un uomo di 63 anni
Palermo, 22 aprile. Un quarantenne palermitano, disperato perchè non riusciva a trovare un lavoro, si è lanciato dalla parte più alta del ponte.
Salò, 22 aprile. Ventottenne pakistano perde il lavoro e si suicida gettandosi nel lago
Mestre, 12 aprile. Perde il lavoro, ingegnere si uccide lanciandosi dal terzo piano
Firenze, 29 marzo ritrovato 47enne, scomparso da casa a gennaio dopo un litigio con la moglie, era finito in cassa integrazione, ma questa era giunta al termine
Catania, 28 marzo. Un operaio della Pubbliservizi, Antonino Lanza di 50 anni, si è suicidato lanciandosi dalla tromba delle scale del palazzo in cui ha sede l’azienda per cui lavorava era stato licenziato.
Ragusa, 4 marzo Era disperato perché non riusciva a trovare lavoro. Salvatore Giannone, modicano di 55 anni, per questo ha deciso d’impiccarsi ad una trave del tetto della cucina
Pordenone, 2 marzo. Padre di 3 figlie perde il lavoro e si suicida
Padova, 17 febbraio. Un uomo di cinquanta anni di Limena, in provincia di Padova, si è tolto la vita, impiccandosi nella rimessa della propria abitazione. Il cinquantenne, dipendente di una cooperativa, aveva dovuto affrontare periodi di cassa integrazione. A preoccuparlo ulteriormente sarebbe stata la prospettiva di vedere compromesso per sempre il suo posto di lavoro per gli sviluppi della situazione aziendale.
Bergamo, 31 gennaio. Operaio perde il lavoro e si suicida dandosi fuoco.
Ragusa, 15 gennaio Lo hanno trovato impiccato P. C., 30 anni, sposato e padre di un figlio in tenera età, licenziato qualche settimana fa da un supermercato di Ragusa dove lavorava come commesso per avere incassato alcuni buoni sconto da cinque euro
Messina, 6 gennaio La causa del gesto estremo dell’uomo è riconducibile alla perdita del proprio lavoro. L’impossibilità di trovarne un altro lo aveva fatto cadere in una profonda depressione e ieri la decisione di farla finita. Dopo essere stato soccorso dal personale medico del 118, il 36enne è stato ricoverato presso il nosocomio di Sant’Agata Militello (ME), per le cure del caso.
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