Familiari delle viittime al sindaco "Accetta l'assegno Thyssen"
Via libera alla rinuncia del Comune a presentrasi come parte civile e a incassare un milione come risarcimento da usare in iniziative per la sicurezza
Via libera dei familiari delle vittime ThyssenKrupp alla rinuncia del Comune di Torino a presentarsi come parte civile nel processo d´appello nei confronti dei vertici della multinazionale tedesca. In cambio Palazzo Civico incasserà dall´azienda il risarcimento deciso dalla sentenza di primo grado:
un milione di euro. Ed è probabile che anche gli altri enti - la Regione, che deve ricevere un milione, e la Provincia, che ha diritto a un risarcimento di 500 mila euro - seguiranno l´esempio dell´amministrazione comunale .
Come annunciato dal sindaco Fassino, prima di qualsiasi decisione, il Comune ha incontrato i parenti delle sette vittime del rogo del 2007 nella acciaieria di corso Regina Margherita. Una riunione in cui i legali dell´amministrazione hanno illustrato la situazione ai familiari, hanno spiegato come Palazzo Civico intenda usare i soldi che arriveranno dalla multinazionale e hanno chiesto ai parenti se avessero richieste particolari rispetto all´utilizzo del risarcimento. «Il milione di euro - hanno spiegato gli avvocati del Comune - sarà impegnato per contribuire al miglioramento della sicurezza sui luoghi di lavoro, come già annunciato quando ci siamo costituiti parte civile al processo». Un punto caro anche all´ex sindaco, Sergio Chiamparino, che considerava la costituzione di parte civile dell´amministrazione «una scelta politica per arrivare ad un riconoscimento del danno morale patito da Torino».
Le famiglie hanno apprezzato la proposta di finanziare con la somma fissata dalla sentenza della Corte d´Assise (che ha condannato i vertici della società tedesca a un totale di 81 anni di carcere, di cui sedici e mezzo solo per l´amministratore delegato Harald Espenhahn, ritenuto responsabile di omicidio volontario con dolo eventuale) borse di studio sul tema della sicurezza sul lavoro.
I parenti, che prima dell´inizio del processo hanno accettato dalla ThyssenKrupp 12 milioni di euro come risarcimento, hanno però chiesto ai legali che le borse di studio vengano dedicate agli operai morti nel rogo del 6 dicembre 2007. Assegni con lo scopo di finanziare progetti sulla sicurezza che porteranno il nome delle vittime: Antonio Schiavone, Roberto Scola, Angelo Laurino, Bruno Santino, Rocco Marzo, Rosario Rodinò e Giuseppe De Masi. «I familiari chiedono iniziative mirate a diffondere e radicare nella società e nelle imprese una forte cultura della sicurezza sui luoghi di lavoro», spiegano a Palazzo Civico. E in più saranno creati luoghi della memoria. Il Comune assicurerà comunque la vicinanza alle famiglie attraverso la presenza alle udienze del processo di appello di un proprio rappresentante delegato dal sindaco.
(24 dicembre 2011
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