domenica 15 gennaio 2012

Basta con le morti di braccianti

Un'altra bracciante è morta in Provincia di Taranto, mentre andava al lavoro nelle prime ore del mattino, altri 5 sono feriti gravemente.
Sono entrate in collisione una Opel Astra e il pullmino che trasportava le braccianti agricole.
Lei si chiamava Maria Giuseppe Rusciani, avrebbe compiuto 60 anni il 30 gennaio prossimo, era partita da Terranova del Pollino (Potenza) per andare a lavorare nelle campagne di Massafra in provincia di Taranto, che vuol dire decine e decine di chilometri, fatti quando è ancora buio al mattino, spesso a forte velocità per arrivare presto sul posto di lavoro, perchè bisogna produrre, e aziende e spesso i caporali, devono fare utili sul tempo di lavoro delle braccianti.
Il 31 agosto di quest'anno altre braccianti sono morte nello stesso modo e nella stessa zona.
Ma da allora nulla è cambiato per garantire la sicurezza delle lavoratrici.
SI TRATTA DI MORTI PER IL LAVORO, ANCHE QUESTE SONO MORTI ANNUNCIATE!

Si può dire che le braccianti hanno visibilità solo quando muoiono. Nessuno parla di cosa significa alzarsi alle 2/3 di notte, farsi chilometri in pulmini a volte ammassate; nessuno parla di cosa vuol dire lavorare per 10, a volte anche 12 ore nei periodi di raccolta, e poi rifare chilometri e tornare a casa solo per mangiare, fare servizi e andare a letto per rialzarsi alle 3; nessuno parla della miseria che spesso ricevono al giorno le lavoratrici, anche se sul contratto può star scritto un'altra retribuzione; nessuno parla di un lavoro a volte fatto sotto pressioni, ricatti di molestie sessuali, del padrone o del caporale; nessuno parla di come si invecchia rapidamente in campagna, della salute messa a rischio per dover respirare, toccare prodotti tossici; nessuno parla di un lavoro che è super precario, che può durare giornate in un anno e che non è mai certo.

Per questo, in autunno, vi è stata una forte e prolungata protesta, in provincia di Taranto di 35 donne braccianti a cui la loro azienda, la Geagri, non aveva rinnovato il contratto di lavoro a tempo determinato, sostituendole con lavoratori interinali reclutati da un'agenzia.
Agguerrite, unite e compatte, le braccianti, hanno fatto presidi continui, per giorni e giorni, anche di notte, davanti al cancello dell'azienda, impedendo l'accesso ai mezzi di carico e scarico delle merci e ai nuovi lavoratori.

ANCHE CONTRO LE STRAGI DELLE BRACCIANTI, NON SERVONO LE LACRIME DI COCCODRILLO CHE DURANO IL TEMPO DI DUE GIORNI, MA SERVE L'UNITA' E LA LOTTA DELLE DONNE.

PER QUESTO LE LAVORATRICI, LE DISOCCUPATE DELLO SLAI COBAS PER IL SINDACATO DI CLASSE DI TARANTO ORGANIZZANO UNO SPORTELLO CON IL NUMERO DI TELEFONO (3451616390 - CONCETTA).

Lavoratrici, Disoccupate Slai cobas per il sindacato di classe Taranto 15.1.12

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