mercoledì 25 aprile 2012

Isochimica, operai malati per amianto chiedono giustizia


Amianto, operai Avellino: ‘Giustizia’

Dal 1982 al 1988 hanno ripulito dall’amianto i treni delle Ferrovie dello Stato. Oggi, a più di vent’anni dalla chiusura dello stabilimento, gli ex operai della Isochimica di Avellino chiedono giustizia per quella che definiscono una vergogna di Stato: “Il lavoro si faceva a mani nude – dicono – si smontavano i pannelli dai vagoni e si grattava con uno stecchetto di ferro tutto l’amianto attaccato alle pareti”. Secondo i dati in possesso dei lavoratori – che contestano le analisi dell’Asl di Avellino – tra i loro ex colleghi si conterebbero già sette vittime, due malati terminali, un suicida e almeno 105 operai affetti da patologie asbesto correlate. Intanto, la bonifica dell’intera area, cominciata nel 2008, è ancora al palo: dentro i cancelli della fabbrica restano decine di cubi di cemento-amianto e gli scarti di lavorazione sepolti nei 44mila metri quadrati dello stabilimento. E a chi osa denunciare gli interessi economici sull’area arrivano lettere minatorie (si ringrazia la redazione de ilciriaco.it)  di Andrea Postiglione
24 aprile 2012

di seguito un commento della figlia di un'operaio dell'Ilva di Taranto (nikname Musa Stanca) all'articolo, pubblicato di seguito dal quotidiano "Il Fatto"

Chiedo non giustizia ma vendetta per mio padre, uomo mite e gentile di 68 anni che ha scoperto appena un mese fa di essere affetto da mesotelioma. Aveva lavorato negli anni '70 all' Ilva ex Italsider di Taranto. Maledetti tutti.... Maledetto il migliorista attuale presidente della repubblica che tanto si spese a sostegno della apertura in Taranto del polo siderurgico. Che ti sia greve il rimorso per lle centinaia di morti per amianto e altro in quel di Taranto caro presidente Napolitano.

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