Cittadini contro l'amianto
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Mentre a Venezia chiude l'inceneritore dei rifiuti a favore della raccolta differenziata a Matera l'Italcementi avvia la procedura di V.I.A. ed A.I.A. per l'autorizzazione all'utilizzo e ampliamento dell’incenerimento di rifiuti nel suo cementificio fino a 60.000 tonnellate / anno utilizzando il recente decreto ministeriale Clini oggetto (D.M. n. 22 del 14/2/2013) . Dopo Fenice e il cementificio di Barile, anche Matera e la sua provincia ha il suo cementificio-inceneritore dove bruciare rifiuti, alimentando il business del tour della monnezza da incenerire come CDR/CSS in termovalorizzatori e cementifici, o smaltire in discarica, affossando così definitivamente i tentativi di raccolta differenziata dei rifiuti in Basilicata, ferma purtroppo su percentuali bassissime.
vedi http://www.olambientalista.it/il-cementificio-di-matera-si-trasforma-in-incenitore/
Chiude l’inceneritore di rifiuti di Venezia
Chiuderà entro quest'anno l'inceneritore di rifiuti urbani di Fusina: l'annuncio è stato dato questa mattina dall'assessore comunale all'Ambiente, Gianfranco Bettin, nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno partecipato, tra gli altri, l'amministratore delegato di Veritas, Andrea Razzini, e l'amministratore delegato di Ecoprogetto, Adriano Tolomei.
"La chiusura di questo impianto - ha spiegato Bettin - è il frutto di un percorso virtuoso che da tempo l'Amministrazione ha intrapreso e che consiste nel ridurre a monte la produzione di rifiuti, raccoglierli in modo corretto per poi poterli riciclare o ricavarne energia, superando così il vecchio sistema di smaltimento, basato sul conferimento alle discariche e sugli inceneritori, come quello di Fusina, che bruciano i rifiuti "tal quali", cioè senza trattamento. Grazie allo straordinario aumento della raccolta differenziata nel nostro territorio, registrato nel 1012 e in continua crescita anche quest'anno, è finalmente possibile procedere ad una chiusura che eviterà l'emissione nell'atmosfera di 50mila tonnellate all'anno di CO2. Un altro passo importante che si aggiunge agli ottimi risultati già raggiunti in termini di minor conferimento di rifiuti nelle discariche, che nel nostro territorio si attesta sotto il 5% del totale, contro un 50% a
livello nazionale". Alla dismissione dell'impianto, aperto negli anni Novanta, si accompagnerà il ricollocamento lavorativo dei 22 dipendenti attualmente impiegati.
Nel 2012 la metà delle 500mila tonnellate di rifiuti raccolti ogni anno da Veritas nella provincia di Venezia, come ha ricordato Razzini, sono infatti già materiali indirizzati al riciclo, e si prevede che tale percentuale aumenterà in futuro grazie alla sempre maggiore diffusione della raccolta differenziata nelle famiglie, senza la quale lo scorso anno le bollette di Veritas sarebbero costate ai cittadini 5 milioni di euro in più. La quantità di rifiuti urbani residui è dunque destinata a diminuire; tali rifiuti, preventivamente trattati, saranno destinati all'impianto di Fusina, gestito dalla Ecoprogetti Venezia, per la produzione di CDR, un combustibile ottenuto da quello che rimane dopo la raccolta differenziata di vetro, plastica, lattine, carta e cartone, pile e batterie, medicinali, frazione organica.
Venezia, 21 maggio 2013
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