lunedì 10 giugno 2013

Fracking e rigassificatori, il ministro Zanonato punta a favorire il bilancio delle società minerarie e la speculazione energetica con gravi rischi per la catena alimentare umana in Italia

 Riceviamo ed inoltriamo
Cittadini contro l'amianto
http://cittadinicontroamianto.blogspot.com/



L'economia italiana per il ministro Flavio Zanonato? Generici accenni alle agevolazioni alle piccole e medie imprese, generici accenni alle liberalizzazioni di mercato e delle banche, ma precise valutazioni su Fracking e rigassificatori.
Il ministro Zanonato punta, dunque, a favorire il bilancio privato delle società minerarie, e la speculazione energetica, con gravi rischi per la catena alimentare umana in Italia, territorio altamente antropizzato e che, idrogeologicamente, non può tollerare un'azione altamente invasiva e distruttiva delle rocce di scisto e delle falde idriche, come il fracking, né può ancora puntare, stoccando gas e petrolio, a produrre energia elettrica bruciando e speculando sui combustibili fossili. I quali, visto che la tecnologia oggi consente di produrre sempre più energia da fonti rinnovabili, vanno riservati, essendo stato superato il picco massimo del consumo delle riserve, sempre di più a garantire il funzionamento della società motoristica così come la conosciamo dalla rivoluzione industriale in poi.
Argomento che chiaramente non interessa alle società minerarie (rinuncerebbero mai a parte dei loro profitti?), ma che dovrebbe riguardare chi amministra lo Stato. Sono infatti i nostri politici che dovrebbero chiedersi il perché dobbiamo affannarci a cercare gas e petrolio, scindendolo addirittura dalle rocce che lo contengono, quando sarebbe ora di risparmiarlo, diminuendo al massimo la produzione di energia elettrica?
Ricordo che il fracking è un'esplosione di acqua, acidi ed esplosivi che frantumano la roccia per liberare il metano (ancora non riescono a scindere il petrolio dalle rocce che lo imprigionano, ma ci stanno provando) su larghe estensioni di sottosuolo.
Sottosuolo letteralmente saccheggiato: si frantuma una zona, si raccoglie il gas liberato dalla roccia e si passa subito dopo alla zona adiacente. Il ciclo si ripete più volte nell'area interessata, fino alla sua devastazione e al suo completo inquinamento.
Allego la relazione trascritta dell'intervento del ministro Zanonato in audizione alla Decima commissione, nella quale però non appare nella sua interezza il riporto e il raccordo allo shale gas, alla tecnica del fracking e ai rigassificatori, fatti invece a voce dal ministro. Ascoltabile con chiarezza nell'intervento filmato del link sottostante che allego.
Nello stesso video al tempo di "15,29" l'intervento di risposta a Zanonato del portavoce al Senato del M5S della Basilicata, Vito Petrocelli, geologo che, sulla questione dello shale gas, ma anche della genericità delle dichiarazioni di economia del ministro in audizione, ha avanzato gli stessi dubbi e le stesse perplessità che avanzerebbero cittadini e piccole e medie imprese. Il video è completo e si possono anche ascoltare gli interventi dei senatori di tutti gli altri partiti, anche di maggioranza, i quali ultimi, tranne che per il gas, hanno avanzato uguali scetticismi sulle piccole e medie imprese. Ma allora, è la mia domanda sempliciotta che non vuole risposte, perché hanno votato il recente Def, Documento economico finanziario, e accettato la recente Sen, Strategia energetica nazionale, che contiene tutti gli estremi di ciò che ha sintetizzato ieri il ministro Zanonato in audizione alla Decima commissione?
Un saluto,
 Enzo Palazzo 

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