Nella seduta dell'Osservatorio ambientale di ieri a Genova è stato consegnato all'organismo del Ministero dell'ambiente lo studio sull'amianto prodotto dai tavoli tecnici regionali dal quale emergerebbe che le rocce amiantifere sono presenti lungo il tracciato del Tav, soprattutto ad Arquata ma, come ha preannunciato Albero Mallarino sabato scorso nell'incontro con lo stesso Cota ad Alessandria, il documento avrebbe fornito “elementi rassicuranti per il territorio”.
Il documento dovrà ora essere valutato dalla Commissione Valutazione di Impatto Ambientale (Via)del Ministero dell'ambiente. Nelle intenzioni della Regione e degli enti piemontesi dovrà essere trasformato in prescrizioni alle quali Cociv dovrà attenersi durante i lavori in tema di tutela dall'amianto.
Lo studio non è però ancora stato reso pubblico neppure tra i sindaci tanto che Paolo Spineto, primo cittadino di Arquata, ha fatto sapere che il suo Comune si riserva di pronunciarsi sul contenuto.
Cociv però dovrà avviare al più presto i lavori veri e propri (per l'apertura di alcuni cantieri a Genova Borzoli è già stato diffidato dal Ministero). Il 26 luglio si riunirà la commissione VIA per dare l'ok sullo stralcio della verifica di ottemperanza (conclusa del tutto a settembre, secondo quanto sostenuto ieri) per consentire di procedere con la cantierizzazione del primo lotto e, in particolare, con lo scavo della galleria di servizio di Voltaggio, già esistente, in base a una
richiesta presentata il 24 giugno e riferita a 270 mila metri cubi di smarino.
Una proposta bocciata dal sindaco di Voltaggio, Lorenzo Repetto, rappresentante dei sindaci nei tavoli regionali: “Prima devono essere assunti i protocolli operativi sull'amianto dopo l'ok del Ministero allo studio consegnato. Solo in seguito dopo si potrà partire”. I protocolli vanno inoltre concordati tra Arpa Liguria e Arpa Piemonte con Cociv, accordo ancora lontano dall'essere stipulato.
È emerso inoltre che i rappresentanti della Regione nella Commissione Via non erano informati dell'intenzione di Cociv di avviare i lavori del primo lotto prima dell'ok definitivo alla verifica di ottemperanza. Repetto ha anche chiesto chiarimenti sulla necessità dell'opera, definita priva di utilità dall'assessore all'ambiente di Alessandria Claudio Lombardi.
Dai rappresentanti del Ministero dell'ambiente nell'Osservatorio la risposta in sostanza è stata che l'argomento non è di loro competenza.
I
sindaci in generale hanno ribadito l'assenza di risposte sulle richieste riportate nella moratoria di marzo e criticato il comportamento tutt'altro che operativo dell'Osservatorio.
Intanto, i parlamentari del M5S hanno sollecitato al Ministero delle Infrastrutture una risposta alla loro interrogazione sulla pubblica utilità del Terzo Valico, in scadenza il 25 agosto e senza la quale l'opera di fatto verrà bloccata. Marco Scibona (M5S) ha ricordato in Senato a tal proposito che”non è mai stata resa pubblica una reale e dettagliata valutazione costi-benefici sul Terzo Valico: ciò ci fa sospettare che essa non esista. Le stime sui trasporti che hanno fatto ottenere all'opera le precedenti proroghe della pubblica utilità non hanno mai trovato sostegno nell'andamento dei dati reali”.
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