mercoledì 12 ottobre 2011

Barletta, corteo e contraddizioni - Il ruolo improprio della chiesa

Crollo di BarlettaDiecimila in corteoper ricordare vittime

BARLETTA - E' partita come previsto alle 20 la fiaccolata in memoria delle
cinque vittime del crollo della palazzina di Via Roma a Barletta. In testa
al corteo, seguito da migliaia di cittadini, ci sono i famigliari delle
vittime che sostengono uno striscione con i ritagli degli articoli dei
giornali che parlano delle loro donne. Ci sono scritti i nomi delle quattro
operaie e della ragazzina: «Antonella, Giovanna, Matilde, Maria Pina: siete
cinque angeli e vegliate su Barlettà. Resterete per sempre nei nostri
cuori».

Alla partenza del corteo il parroco della chiesa di San Giacomo, don Sabino
Lattanzio ha detto al megafono che «se queste cinque donne sono morte non
c'entra il lavoro nero, ma la superficialità di chi avrebbe dovuto compiere
i controlli». «Non siamo un popolo di incivili così come anche
involontariamente qualcuno ci ha fatto apparire - ha detto ancora - siamo un
popolo onesto che lavora onestamente, viviamo di poco, le famiglie si
aiutano, i genitori mantengono i figli sposati, ma viviamo onestamente».
«Vogliamo sostenere le vittime di questa sciagura - ha detto ancora - lo
testimoniamo facendo questo percorso silenzioso con le torce accese, segno
di speranza». Il servizio d'ordine del corteo è svolto dalla polizia e dalla
tifoseria organizzata della squadra di calcio cittadina.

Il corteo, cui secondo le forze dell'ordine partecipano circa 10.000
persone, è arrivato nella cattedrale che è stracolma tanto che molte persone
sono rimaste sul sagrato e nella piazza antistante. Attorno all'altare è
disposta una ventina di persone, amici e familiari delle cinque vittime che
indossano una maglia nera con la scritta 'verità e giustizià.

I banchi e le navate della chiesa sono colmi e lungo la navata sinistra sono
stati disposti gli striscioni portati in corteo. Alla fiaccolata ha
partecipato, senza la fascia tricolore, anche il sindaco di Barletta, Nicola
Maffei, che nei giorni scorsi, a conclusione del funerale delle cinque
vittime, era stato contestato dai cittadini che accusano l'amministrazione
comunale di non avere preso i provvedimenti necessari ad evitare la strage.

«Vogliamo dare una scossa alla città, farla svegliare perchè - ha detto la
portavoce del comitato 'verità 3 ottobre 2011', Maria Lanotte - come ha
detto un nostro concittadino missionario, è solo il popolo che salva il
popolo». Lanotte ha spiegato poi che si è deciso di unificare il corteo con
la cerimonia religiosa perchè «volevamo - ha detto - che lungo la fiaccolata
ci fosse un sacerdote ad accompagnarci nelle preghiere».

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